lunedì 8 settembre 2025

L’assurda austerità francese

 

Oggi sapremo se il governo francese regge o viene sfiduciato. Qualunque cosa succeda, è bene integrare le considerazioni dell'ultimo post con un ulteriore dato.

Si è visto che la motivazione di “mettere sotto controllo il debito pubblico” è infondata e pretestuosa. Una manovra restrittiva manderebbe l’economia in recessione e con ogni probabilità PEGGIOREREBBE il rapporto debito pubblico / PIL. Vedi Italia 2011.

Altrettanto infondata è la spiegazione secondo la quale la Francia ha bisogno di ridimensionare il debito privato a causa di presunti, eccessivi livelli di saldi commerciali esteri e di posizione finanziaria internazionale. Per due ragioni: queste variabili non si trovano a livelli preoccupanti, e in ogni caso i problemi di debito privato, anch’essi, si aggravano se viene attuata una manovra fortemente restrittiva. Motivo ? esplodono le insolvenze di aziende e di privati. Anche qui, vedi Italia post 2011.

L’unica ragione sensata per fare austerità in Francia sarebbe un livello troppo elevato di inflazione, purché causata da eccesso di domanda aggregata.

Ma a quanto si attesta l’inflazione in Francia ? all’1%.

L’austerità che si cerca di imporre alla Francia è un pretesto, o se vogliamo una leva, per ottenere altri risultati. Attacco ai diritti, ai redditi, allo stato sociale. Crescita delle diseguaglianze.

Vediamo se passa. Spero e credo di no.

1 commento:

  1. Va detto che a differenza dell'Italia del 2011 oggi la Francia non è in recessione, quindi una manovra restrittiva non è per forza detto inneschi una recessione. Molti non lo ricordano ma l'Italia nel 2011, quando arrivò Monti, era in recessione già da 2-3 trimestri. Ora, le possibilità sono due: 1) o l'austerità l'aveva già cominciata il Governo Berlusconi o 2) la recessione non scaturì dall'austerità Montiana, la quale al limite non ne facilitò il rientro ma anzi la prolungò. In ogni caso è impreciso dire che l'austerità di Monti ci mandò in recessione.
    Un'altra differenza non da poco è che oggi la Francia non è neanche lontanamente vicina ai livelli di spread dell'Italia del tempo, che è poi il motivo per cui non comprendo tutto questo allarmismo, innanzitutto da parte delle stesse autorità francesi. Ricordo la recente frase di non ricordo chi (forse era il Premier?) che non escluse la necessità di un intervento del FMI, cosa che a me pare piuttosto fuori dalla realtà, sia perché non vedo una situazione così disperata sia perché non penso che il FMI possa avere i mezzi per sostenere un Paese come la Francia.

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