Claudio Borghi della Lega lamenta che ad ogni consultazione elettorale compaiono sulla scena piccoli partitini che si presentano come sovranisti eurocritici, sottraendo consensi al suo partito. A suo giudizio sono elementi di disturbo, in qualche modo sostenuti / supportati dal PD, che sarebbe il beneficiario della loro presenza. Meno voti alla Lega e al centrodestra, più percentuale e più seggi al PD.
Questo varrebbe, in particolare, per Democrazia Sovrana Popolare di Marco Rizzo, che dei partitini è probabilmente il più visibile (Rizzo sul piano comunicativo ci sa fare, ed è presente sui media più di quanto pesi elettoralmente).
L’interpretazione di Borghi mi lascia dubbioso, per due motivi (connessi).
Uno, dei consensi che ottiene Rizzo qualcuno sarà senz’altro sottratto alla Lega. Ma altri elettori DSP in sua assenza non voterebbero, o voterebbero scheda bianca, o magari M5S. Che l’elettore DSP sia un elettore leghista “fuorviato” sarà vero in qualche caso, ma nella maggioranza non credo proprio.
Due, il sovranista eurocritico è molto dissuaso dal votare Lega, più che dall’esistenza di Rizzo, da quella di Giorgetti. Che è indistinguibile da un ministro PD se non per il fatto di essere più euroausterico di un ministro PD. Anzi lo definirei MOLTO più euroausterico, visto come ha affossato la Moneta Fiscale (tra l’altro con gli applausi del teammate di Borghi, l'ineffabile Alberto Bagnai).
I problemi della Lega nel farsi apprezzare dai
sovranisti euroscettici ci sono, ma Rizzo ? non lo è, o quantomeno non è certo
il principale.
Giorgio Pavan: a me questi che si intestano il diritto di dare patenti di sovranismo fanno un po' ridere. Se i soli sovranisti doc sono gli zerovirgolisti allora dovremmo credere che il tema sia del tutto marginale per gli elettori.
RispondiEliminaIo non do patenti di sovranismo. Faccio solo notare che Borghi (che considero un sovranista vero) non può lamentarsi che altri sovranisti veri non votino Lega se il ministro più importante targato Lega è Giorgetti.
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