lunedì 13 maggio 2013

Alternative fur Deutschland e le monete parallele

Il blog “Voci dalla Germania” riporta un’intervista (pubblicata sul quotidiano elvetico “Neue Zurcher Zeitung”) a Bernd Lucke, leader del neocostituito partito tedesco Alternative fur Deutschland (AfD).

L’intervista è molto significativa perché chiarisce la posizione di AfD, che ha in programma la riforma del sistema monetario europeo e ritiene che debba attuarsi mediante un meccanismo “morbido”.

In primo luogo, introduzione di monete parallele nei paesi meno competitivi.

Successivamente, nel giro di tre-quattro anni, graduale e alla fine totale eliminazione dell’euro nei singoli paesi, con le monete nazionali che rimangono le uniche in circolazione.

In pratica AfD ha in mente qualcosa di molto simile al progetto Certificati di Credito Fiscale (CCF), applicato non solo in Italia ma a tutti i paesi in deficit di competitività rispetto alla Germania.

Lucke indica con chiarezza due vantaggi del meccanismo “morbido” rispetto al break-up dell’euro.

Primo, la via “morbida” non presenta rischi di turbolenze nel sistema finanziario, di corse agli sportelli, e non deve essere attuata in segreto e in tempi brevissimi.

Secondo, non produce la svalutazione dei crediti verso i paesi del Sud Europa. Lucke cita esplicitamente i saldi Target, che mettono a rischio il Nord per circa 700 miliardi di euro (di cui 500 riferibili alla Germania) in caso di break-up. Questo è ovviamente importante per i tedeschi; non va dimenticato comunque che si evita anche la svalutazione di attività finanziarie (in primo luogo i depositi bancari) detenute dai cittadini stessi delle nazioni del Sud.

Lo schema CCF, o in generale l’introduzione di monete parallele, ha poi per la Germania il vantaggio di non implicare la rivalutazione dell’”Euro Residuo”, o “Euro Nord”, o “Nuovo Marco” che dir si voglia. Questo Lucke non lo cita, forse perché vede la moneta parallela come una transizione verso l’uscita totale del Sud dal sistema euro, e mette quindi in conto che alla fine la rivalutazione ci sarà.

In merito ai tempi, Lucke parla di un anno per l’introduzione delle monete parallele in quanto sarebbe necessaria una revisione dei trattati. Su questo dissento perché, per quello che mi risulta, è vietato ai singoli stati (art. 105 del Trattato di Maastricht) solo di emettere proprie monete metalliche e banconote. I CCF non hanno bisogno di circolare in questa forma. E’ vero che potranno essere utilizzati come mezzo di pagamento e scambio, ma questo non contrasta con nessun trattato (altrimenti già oggi sarebbero proibite forme di baratto tipo ad esempio scambiare titoli azionari contro beni immobili: non mi risulta nulla del genere). Il progetto CCF può essere quindi attuato immediatamente.

Comunque la posizione di AfD va seguita con grande interesse. Per citare direttamente Lucke “una parte considerevole della popolazione tedesca simpatizza con le nostre posizioni. Le nostre proposte per ora sono state respinte dagli altri responsabili politici, sebbene ci siano dei concreti segnali di erosione… Posso immaginare che ci saranno dei cambiamenti programmatici simili anche nei partiti tradizionali, se alle elezioni riusciremo a raggiungere un buon risultato”.

4 commenti:

  1. Ciao Marco. Trovo molto interessante il tuo blog che non conoscevo prima di leggere il tuo commento
    all'articolo di Voci dalla Germania. Premetto doverosamente che, fino a non molto tempo fa, ero del tutto digiuno di economia e devo al Prof. Bagnai quella minima infarinatura che mi ha consentito di capire la tua proposta. Condivido le tue preoccupazioni di fondo che, sia pure all'interno di contesti ideologici diversi, mi sembrano analoghe a quelle di altri.

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    1. Preoccupazioni, certo, ma mi sembra che, paese per paese, la spinta al cambiamento stia maturando... grazie e a presto !

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  2. Grazie a te. Dovremmo sperarci tutti. Le ultime notizie dalla Slovenia non sembrano però suscitare grandi ottimismi sul piano anticiclico.
    Me lo confermi?

    http://it.finance.yahoo.com/notizie/crisi-eurozona-slovenia-svende-141729257.html

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    1. Sicuramente te lo confermo, nel senso che si continua con la "ricetta" troika. Però è proprio il deterioramento delle condizioni economiche anche in Germania e in Francia che, paradossalmente ma neanche tanto, lascia pensare a un possibile mutamento di rotta. La dinamica degli eventi potrebbe anche essere questa: la posizione ufficiale tedesca non muta, ma per esempio AfD assume sufficiente peso da bloccare la volontà di opporsi a un progetto tipo CCF, introdotto in Italia o altrove. Però bisogna che ci muoviamo noi, non credo che la soluzione ci arriverà dall'esterno. O comunque non ci faccio affidamento.

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