domenica 15 giugno 2014

120 persone di venerdì sera

con i mondiali di calcio in pieno svolgimento, che vengono ad ascoltare e a partecipare attivamente a tre ore di presentazione e dibattito su temi di macroeconomia, non sono uno scherzo.
Qui trovate un sintetico resoconto.
Il merito va a Claudio Bertoni e a tutto il Gruppo di Ferrara, che si prodigano da due anni (300 incontri tenuti) per divulgare, sensibilizzare e informare. Non allo scopo di creare un'associazione formale o un partito politico, ma di far comprendere a qualunque cittadino, disposto a investire un po' di tempo e di attenzione, le cause della crisi economica e le sue possibili soluzioni.
Perché siamo finiti nella situazione odierna per tante ragioni, e gli interessi costituiti e la malafede di chi li persegue spesso giocano un ruolo importante.
Ma ostacoli forse ancora maggiori sono la disinformazione e la tirannia dei luoghi comuni. E contro questi, operando come fanno a Ferrara, si può fare moltissimo.

24 commenti:

  1. ........I soldi si danno in cambio di qualcosa e non gratis.... espansione del credito e disciplina nel rientro.....questo è un ammortizzatore...i certificati di credito funzionano solo se affiancati da riforme durissime in tutti i campi.....in caso contrario è solo inflazione....

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    1. I soldi mettono in moto domanda, la domanda mette in moto lavoro, e il lavoro dà valore ai soldi. Funziona perfettamente se esistono significative quantità di risorse produttive inutilizzate: leggi disoccupazione di massa, come oggi. Finché non ho riassorbito la disoccupazione, non c'è (tra l'altro) nessun problema di inflazione.
      Con la favola delle "risorse durissime" da tre anni si sta distruggendo l'economia di mezza Europa. Crollo di produzione e occupazione, malessere sociale, e parametri di finanza pubblica (quelli che dovevano essere "risanati") sempre più fuori controllo.

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    2. l'inflazione la crea lo stato alzando le tasse. se lo stato stampasse denaro ci ritroveremmo con 15 milioni di dipendenti publici e 324 province in più. saluti

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    3. Non era così quando lo stato italiano stampava. In compenso oggi, senza emissione monetaria da parte dello stato, ci ritroviamo deflazione e depressione...

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    4. lo stato alza le tasse e quindi l'inflazione. le tasse sono alte da sempre e non dal 2011. l'europa non c'entra niente. la germania ha investito in automobili mentre l'italia "distruggeva" automobili tanto c'era lo stato che pagava. monarchia privata e partiti d'accordo nel distruggere il mercato. oggi le automobili migliori sono quelle tedesche. ed è solo un esempio tra mille.

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    5. Fino alla seconda metà degli anni 90 abbiamo tenuto il passo, con l'aggancio all'euro non più. E dopo il 2011 il carico fiscale è paurosamente aumentato a causa delle manovre montiane di "risanamento" fiscale... La scellerata gestione dell'eurocrisi imposta dalla UE centra eccome, mi creda: prova ne è che, Germania a parte, tutte l'Eurozona è in pesante difficoltà.

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    6. sono tutti bravi a tenere il passo coi soldi degli altri senza ridarli indietro. e infatti l'italia ha un risparmio enorme in banca. come si fa a farsi ridare indietro quei soldi? ovvio, con l'austerità.

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    7. "Soldi degli altri" ? i soldi degli altri sono il debito ESTERO netto, che per l'Italia è 25% del PIL, stesso livello di Francia UK e USA. Quello più alto della media è il debito PUBBLICO, che però è prevalentemente detenuto da residenti italiani. Quindi non sono soldi degli altri, in maggioranza. E l'austerità NON lo sta facendo diminuire: al contrario lo aumenta in rapporto al PIL, perché tiene compresso quest'ultimo.

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    8. detenuto da italiani solo dal 2011 in avanti....cioè da quando ce l'hanno sganciato in testa nell'estate del 2011...dicendoci riprendetevi sto malloppone...è roba vostra....e l'italia è affondata....

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    9. Chissà come, chi ha comprato il malloppone allora ha fatto un grosso affare. E' affondata l'economia italiana invece, ma a causa dell'imposizione di politiche di austerità completamente prive di senso (se lo scopo era "risanare la finanza pubblica...")

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    10. se si riferisce alle banche che hanno preso i soldi bce per comprare i titoli da girare poi agli italiani beh anche per loro non sarà facile visto che di fronte hanno una unione bancaria che le aspetta che rivuole indietro quei soldi o in assenza dei soldi della maggioranza azionaria. sono tutte insolventi. non si fidano tra loro. devono unirsi e non lo vogliono fare. la prima che cede salta. e nessuna fa il primo passo. il credit crunch deriva da questo.

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    11. Non solo le banche, tutti quelli che hanno comprato...

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    12. sì ma chi ha comprato nell'estate del 2011 si prendeva un bel rischio. se invece lei intende semplici risparmiatori italiani beh non mi sembra che stiano facendo un affare visto che il rendimento, se togliamo le tasse che aumenteranno andrà forse pure in negativo.

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    13. Il prezzo d'acquisto era lo stesso per tutti, largamente sotto il nominale, e per tutti c'è stata la plusvalenza. In realtà chi non rischiava niente in caso di rimborso in lire e non in euro erano proprio i risparmiatori italiani: come insegna l'esperienza del 1992, non ci sarebbe stata inflazione significativa, e i tassi dopo la rottura sarebbero scesi dando luogo allo stesso tipo di capital gain che si è avuto per affetto del "whatever it takes" di Draghi. Gli stranieri avrebbero perso sul cambio, il che non avrebbe avuto rilievo, invece, per gli italiani.

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    14. ah ma lei intende in caso di caduta della moneta...io mi riferivo ad un'altra situazione....comunque suvvia tutti sapevamo che non sarebbe sucesso perché la germania era troppo esposta e quindi avrebbe dato a draghi il via libera per dire quello che poi disse..."whatever it takes, on behalf of the germans".

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    15. Lei adesso dice "tutti sapevamo", ma prima che Draghi pronunciasse quelle famose tra parole nessuno ci avrebbe giurato. Altrimenti la crisi dello spread non si sarebbe mai verificata...

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    16. sì è vero. ma la tecnica tedesca di fare i duri e puri e poi di cedere è arcinota. pensiamo davvero che le elite europee e la politica non avrebbero protetto l'euro? crolla il mondo intero. se gli italiani avessero avuto soldi avrebbero comprato anche loro i titoli a quei tassi del 2011 ma putroppo la crisi del 2008 li aveva già impoveriti da due anni. anche col fiscal compact fanno i duri ma poi a che cifra si scenderà?

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    17. Chi aveva soldi - compresi molti italiani, nonostante tutto - l'ha fatto, in realta'.

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    18. sì è vero però diciamo che è stato costretto dalla propria banca che di fatto ti mette di fronte a nessun'altra possibilità. del resto se la bce dà soldi alla banca per comrpare titoli poi alla fine a qualuno li deve vendere perché in tal modo coinvolge la massa rendendola responsabile di decisioni future che dovessero avere a che fare col crollo dell'euro. a quel punto la massa dirà "beh no meglio di no sennò ci perdo soldi". ma a quel punto se non perdi i soldi perdi il lavoro o vedi aumentare le tasse cioè il costo della vita. qualcosa perdi.

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    19. Ma sono categorie di persone diverse (anche se in parte ovviamente si sovrappongono, ma solo in parte). I rentiers hanno guadagnato, i lavoratori hanno perso.

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  2. Incredibile sostenere che inflazione e debito siano problemi più grossi del crollo del PIL e della disoccupazione conseguente... per tacere dell'anonimato dietro cui si sostengono tali enormità.

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    1. è il forum che permette l'anonimato prenditela col forum. inflazione e debito sono meno importanti del pil solo se le altre nazioni con cui ti sei alleato ti permettono di crescere. ma se accetti quelle regole e al tempo stesso non vuoi uscire dall'euro beh allora ti rimane solo la via dell'austerità. se pensi di avere altre scelte allora non hai capito con chi ti sei alleato.

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    2. Il problema è che qui non "si è alleata" l'Italia come nazione. Gruppi di interesse si sono alleati con altri, esterni, a danno dei loro concittadini.

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    3. esatto. e infatti l'eurozona è un "congresso di vienna 2". ma il popolo è colpevole e corresponsabile, così come le elite. anzi le elite sono la conseguenza del popolo stesso e viceversa. le elite europee sono monarchiche (cioè antiliberali in economia) proprio perché dall'altra parte c'è un popolo comunista, statalista, e quindi contro le libertà anche esso.

      il popolo nel 2011 ha detto al referendum di marzo 2011 "tutto in mano allo stato" e la elite hanno detto ok allora ridammi subito i soldi visto che sicuramente affonderai e non potrai ridarmeli.

      come vedete elite monarchiche e popolo socialista si rinfacciano la gestione del potere senza capire che la gestione del potere deve andare in mano al mercato e non in mano allo stato o a quelle elite. senza mercato devi per forza beccarti l'austerità.

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