mercoledì 4 marzo 2015

Progetto Moneta Fiscale: le origini

Eh sì, uscirà presto un ebook. Questa è la prima bozza dell'introduzione. La versione finale sarà sicuramente un po' - o molto - diversa. Quindi vi lascio intanto leggere questa, e rifletterci...


Questo ebook nasce dalla collaborazione di un gruppo di persone provenienti da variegate attività professionali e di ricerca. Un gruppo che include docenti universitari, operatori nel campo della consulenza aziendale e finanziaria e delle attività d’investimento, collaboratori di istituzioni monetarie e bancarie sovranazionali.

Attraverso vari percorsi, siamo stati mossi da un genuino interesse scientifico, che ci ha spinto ad analizzare le cause e le possibili soluzioni dell’attuale contesto economico, riguardo in particolare all’Europa e all’Eurozona. Ma a questo interesse si è accompagnata, e va considerata predominante, la volontà non solo di analizzare ma anche e soprattutto di proporre e di agire, di dare il nostro contributo per portare il nostro paese e il nostro continente ad uscire da una pesantissima, assurda situazione di disagio economico.

Assurda nel senso che non esistono fattori esterni, oggettivi, che rendano difficile risolverla. La maggior parte di noi sono sufficientemente anziani per aver vissuto gli anni Settanta, gli shock petroliferi, l’inflazione a due cifre. Anni complicati per le nostre economie e per le nostre società, dove le difficoltà avevano però un’origine ben chiara e ben identificata: la lievitazione del prezzo di una materia prima (il petrolio) di importanza chiave per i sistemi produttivi (allora ancora più di oggi).

I disagi economici nascevano da fattori geopolitici che nessun paese europeo aveva consapevolmente creato. Furono gestiti e affrontati. Non perfettamente perché nulla è perfetto. Non con la maggiore efficacia possibile, o nei tempi più rapidi. Ma si lavorava per risolvere un problema, che alla fine fu risolto.

Oggi stiamo, al contrario, attraversando una crisi deflattivo-depressiva. A seguito di una catena di effetti avviata dalla crisi finanziaria del 2008, si è venuta a determinare una carenza di potere d’acquisto e di domanda, analoga a quella sperimentata negli anni Trenta dalla maggior parte delle economie avanzate, e nata da cause analoghe.

Oggi come allora, la soluzione è concettualmente semplice, addirittura banale: immettere potere d’acquisto nel sistema economico, con azioni di sostegno della domanda (spesa pubblica, incentivi alla spesa privata, minori tasse) finanziate da emissione di moneta. I nemici da combattere sono la depressione della domanda (la sua carenza rispetto alle capacità produttive dei sistemi economici) e il conseguente rischio di deflazione. Emettere moneta, sostenere la domanda, rimettere le risorse produttive al lavoro, ridurre la disoccupazione sono politiche attuabili con grande efficacia e senza costi.

Eppure, oggi come allora, le origini del problema vengono negate. L’Eurozona ha adottato un sistema di trattati, un insieme di meccanismi di governo delle economie degli stati membri, che sta inasprendo e protraendo, senza nessuna soluzione in vista, una crisi che poteva essere risolta da anni. Si impongono agli stati politiche restrittive della domanda come se la moneta avesse un costo di emissione, con l’effetto di distruggere potere d’acquisto e alimentare disoccupazione.

La crisi in corso viene spesso definita crisi dell’euro, della moneta unica europea. Come avviene per qualsiasi definizione sintetica, l’etichetta, tuttavia, rischia di semplificare il problema all’eccesso. L’Eurozona è in crisi profonda non perché l’euro non possa essere gestito in modo da conciliare pieno impiego e stabilità monetaria, ma per fattori politici. Le politiche espansive servono in alcuni dei diciannove stati membri ma non (o non allo stesso livello) in tutti: la mancanza di accordo su un insieme di interventi appropriato per risolvere la crisi nasce da questo.

Non c’è dubbio che sia possibile modificare in modo appropriato il sistema di governo economico dell’Eurozona, ma il consenso necessario appare lontanissimo dal poter essere conseguito.

E non c’è dubbio che ritornare a un sistema di monete nazionali e a un regime di cambi flessibili creerebbe presupposti adeguati a superare la crisi: ma la rottura del sistema mediante breakup è tecnicamente, operativamente, politicamente complessa e pericolosa.

Se non si riesce a far funzionare l’euro come moneta unica, e “spaccarlo” è un processo difficile e insidioso, la situazione è senza via d’uscita ?

In realtà, e per fortuna, le cose stanno diversamente.

Stefano Sylos Labini stava da tempo analizzando le politiche adottate da Hjalmar Schacht tra il 1933 e il 1937. Schacht, contemporaneamente ministro dell’economia e governatore della banca centrale tedesca, superò brillantemente i vincoli e i controlli che il trattato di Versailles imponeva alla Germania finanziando politiche di lavori pubblici e di sostegno della domanda mediante emissione di titoli (i “MEFO bills”) di natura “quasi-monetaria”, in quanto traevano il loro valore dall’accettazione da parte dello stato, anche per onorare impegni finanziari pregressi (quali le tasse) nei suoi confronti.

Indipendentemente, Marco Cattaneo, riflettendo sul medesimo episodio storico, intravide il nesso tra i “MEFO bills” e i “tax-backed bonds” (TBB) proposti a inizio 2012 da Warren Mosler e Philip Pilkington per calmierare i costi di emissione del debito pubblico nei paesi periferici dell’Eurozona. Da qui nasce la possibilità di creare una Moneta Fiscale nazionale, i Certificati di Credito Fiscale (CCF), utilizzabili per espandere domanda e occupazione nella misura appropriata paese per paese, e anche per attuare i riallineamenti di competitività che, nell’ambito di un’unione monetaria, non sono gestibili mediante fluttuazioni delle parità di cambio.

Il progetto è stato ulteriormente sviluppato con Giovanni Zibordi e con Biagio Bossone, in particolare approfondendo le modalità di introduzione di CCF e TBB che meglio rispondono alla necessità di garantire la solvibilità dei creditori esteri dei vari stati, il potere d’acquisto dei cittadini residenti, e in generale la stabilizzazione finanziaria del sistema.

Enrico Grazzini e Luciano Gallino hanno esaminato e approfondito i riflessi politici e sociali delle azioni di politica economica proposte, sposandone la logica e le finalità e suggerendo come ottimizzarne le valenze di equità sociale e di democratizzazione dell’economia.

Altri studiosi e professionisti stanno, in numero via via crescente, aderendo al progetto: l’ebook accoglie contributi di alcuni di loro – Maria Luisa Bianco, Massimo Costa, Guido Ortona, Richard Wood – che mettono in luce varie altre tematiche di implementazione dello strumento (quali l’applicazione a politiche di sostegno del pubblico impiego) e lo esaminano inoltre sotto il profilo macroeconomico, normativo e contabile.

E’ nostra ferma intenzione proseguire e rafforzare non solo l’attività di ricerca che si è sviluppata intorno al Progetto Moneta Fiscale, ma anche e soprattutto di divulgazione, comunicazione e sensibilizzazione delle forze politiche. Riteniamo che superare l’attuale crisi finanziaria ed economica e le sue pesantissime conseguenze sociali sia un passaggio fondamentale per la democrazia, per il benessere e per la civile e concorde convivenza dei popoli europei.

41 commenti:

  1. l'analisi storica è sbagliata. non siamo negli anni 30. il vostro orologio segna un data sbagliata.

    la crisi degli anni 70 fu provocata dalla fine del gold standard fatto cadere dall'europa e non dal petrolio che fu solo una vittima. essendo poi le monete tornate sotto lo stesso identico sistema si capisce come gli anni 70 potevano essere evitati. se l'europa farà cadere l'euro ripeterà lo stesso identico errore creando 10 anni di devastazione.

    le prime vere monete complementari moderne non furono i mefo bill ma greenbacks americani usati per vincere la guerra di secessione e unire una nazione e non per spolparla col mercantilismo. al contrario i mefo bill non crearono ricchezza con mercato e democrazia dentro la germania ma armarono la germania per andare a rubare le ricchezze degli altri.

    non si capisce perché debba essere aiutato il pubblico impiego che dal 2008 a oggi non ha perso neanche uno stipendio e con la deflazione ha avuto vantaggi sul potere di acquisto senza dire nulla invece sul privato che sta diventando fascista proprio per questo motivo. hitler nasce proprio per colpa delle sinistre tedesche inflazionatrici.

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    1. Il 75% delle assegnazioni dei CCF andranno al settore privato...

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    2. peggio ancora. questo vuol dire che oltre a svalutare il privato e ad espropriarlo per salvare lo stato, farete la figura di chi cercherà di consegnare i soldi del "monopoli" al privato per escuterne gli euro. in poche parole state mettendo il turbo al socialismo di destra (fascismo).

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    3. Insomma il potere d'acquisto e' insufficiente ma lei vuole continuare a distruggerlo, per tutti. Deflazione cronica e irreversibile...

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    4. se si taglia la spesa pubblica per abbassare le tasse, il potere di acquisto si distribuisce a tutti invece di accumularlo ad una sola parte. si livellano i vasi comunicanti. si allenta la pressione.

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    5. E' un intervento redistributivo. Può essere utile (o anche no, dipende da come è fatto). Ma oggi serve espansione, la sola redistribuzione è del tutto insufficiente. Vedi post del 2.7.2013.

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  2. mi piacerebbe sapere da il caro anonimo...elencando una serie di punti...cosa secondo lui nel quadro attuale ...si dovrebbe fare...cosi tanto per capire......

    Shardan

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  3. io che ho la fissa del TTIP....che a quanto pare hanno fretta di firmare....poco fa ho letto questo interessantissimo articolo...(non son fuori tema...parla anche delle differenze tra moneta sovrana e non...)

    link:
    http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=116725&typeb=0&TTIP-10-motivi-per-non-volere-la-NATO-economica


    questo è il liberismo di cui parla Anonimo.
    ed è a un sistema del genero che vogliono arrivare.

    Shardan

    sono le 2...vado a nanna che domani saranno dolori alzarsi

    buonanotte

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    1. su questa schifezza di TTIP....dovrebbero fare un referendum...non possono far passare un orrore del genere...senza consultare il popolo.

      questi disgraziati firmano tutto...puntualmente senza chiedere nulla a chi di dovere cioè noi....d'altronde tutto l'impianto UE/euro...in particolare il trattato di Lisbona...è stato firmato in questo modo...senza farne conoscere bene il contenuto e senza sottoporre il tutto a referendum.

      Shardan

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  4. interessante anche questo articolo ...con considerazioni di Warren Mosler sul QE ...inutile e dannoso di Draghetto.....

    Caro anonimo...il QE di Draghetto dovrebbe avere gli stessi obiettivi più o meno dei CCF di Cattaneo/Zibordi....con una differenza...quello di Draghetto fa solo danni ...al massimo è inutile...i CCF raggiungerebbero subito l'obiettivo.....o no?

    tempo fa economisti dell'area di Soros...(che a te piace tanto ....) dicevano che arrivati a questo punto l'unica cosa da fare è dar soldi alla domanda e all'offerta....di darli "letteralmente" gratuitamente....cioè la stessa cosa proposta da Cattaneo/Zibordi.
    è un articolo di qualche tempo fa...se lo ripesco posto il link....

    Shardan

    Elenca una serie di punti...sul cosa bisognerebbe fare in questa situazione...che non siano considerazioni generiche (e inutili ) ..sull'eliminazione di un generico socialismo, monarchie, statalismo etc etc.....COSA SECONDO TE BISOGNA FARE ADESSO NELLA CONTINGENZA ATTUALE....proprio nell' "immediato concreto " ...

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  5. scusate ho dimenticato di postare il link ove Warren Mosler---si esprime sul QE di Draghetto

    link
    http://www.libreidee.org/2015/03/mosler-il-qe-di-draghi-toglie-altri-soldi-alleconomia-reale/

    Shardan

    buona giornata

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  6. Anzi non vorrei ricordar male.-....ma quegli economisti dell'entourage di Soros...mi pare dicessero che i Titoli di Stato sono anacronistici...e che bisognerebbe iniettare direttamente moneta...con un altro sistema-
    (che è la stessa cosa che propone la MMT )

    Shardan

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  7. x shardan
    abbassare le tasse. tagliare la spesa pubblica. liberare l'economia. questo allargamento del mercato compensa la diminuzione della spesa pubblica. ovviamente va finanziato dal settore bancario (non dallo stato). le aziende che gestiscono risorse pubbliche di rilievo (acqua, energia ecc.) vanno trasformate in public company (utenti azionisti) con diritto di "monopolio" perché strategiche. tutto il resto va liberato. il private equity deve sostituirsi al parastato cooperativistico. senza mediazione politica. solo una parte dell'agricoltura dovrebbe rimanere "cooperativistica". ogni cittadino è una piccola banca e la sua controparte deve essere una banca. l'intermediario aumenta i costi e la burocrazia. la politica deve darsi due mandati perché la cultura italiana (pur bellissima) tende a costruire "monarchie" familiari o partitiche che frenano troppo l'economia. va prevista una assistenza universale statale ma da "spendere" dentro al privato. (riqualificazione, corsi ecc.).

    a parte tutte queste cose "difficili" che presuppongono un lungo percorso da fare insieme all'europa (altrimenti ci sarebbe concorrenza tra nazioni), dove sta cottarelli il cui piano invece è già pronto e semplicissimo da adottare?

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    1. Perché devo finanziare con debito bancario qualcosa che posso finanziare emettendo moneta ? E che differenza c'è tra avere, nelle public utilities, gli utilizzatori del servizio come azionisti, e non i cittadini delle aree territoriali di riferimento (grossomodo sono le stesse persone).

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    2. 1) perché gli stati devono usare le tasse per finanziarsi e non stampare moneta a casaccio affondando metà della popolazione scatenando guerre civili. e il tentativo delle banche di affondare gli stati col debito è altrettanto sbagliato ed entrambe derivano dalla natura monarchica dell'europa e contraria alla democrazia.

      2) le azioni distribuiscono doveri e diritti mentre l'utente elettore territoriale ha solo doveri. questa asimmetria è la causa del malfunzionamento dei servizi pubblici su cui nessuno è mai responsabile di ciò che accade.

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    3. Non è stampa di moneta a casaccio. Se ho contemporaneamente disoccupazione di massa e inflazione troppo bassa, tendente alla deflazione, stampare moneta e alimentare domanda e' un'operazione che ha tutti vantaggi e nessun costo. Non è giustificabile rifiutare di farlo, nel contesto attuale.

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    4. ma infatti l'euro si è svalutato e draghi stamperà. ma siccome si sono fatte riforme solo a danno del privato ecco che si scateneranno proteste contro lo stato ancora più forti di prima.

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    5. Stampa moneta ma solo per comprare titoli. Non alimenta domanda e non diminuisce le tasse.

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    6. è la dimostrazione che sono gli stati che non stanno facendo il loro dovere e non la banca centrale. se la moneta non arriva alla domanda vuol dire che non c'è mercato. che non si crea stampando moneta ma facendo leggi. stampare crea solo consumi e inflazione che colpirà chi già è stato colpito dalla crisi. stampare ccf invece porta al default dello stato per mancanza di fiducia sulla permanenza dell'italia nell'euro.

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    7. Gli stati non stanno facendo quanto va fatto, certo: ma la causa è la scellerata governance economica dell'Eurozona, che da quasi quattro anni impone politiche procicliche - mentre servirebbero riduzioni di tasse, e aumenti di spesa pubblica e di trasferimenti a privati.

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  8. Essendo il Sardex nato nella mia Città...è da tanto tempo che ne sento parlare...ma non ho mai approfondito.

    Chiedo al Dott. Cattaneo cosa ne pensa....

    http://www.liberoquotidiano.it/news/economia/11763619/Euro--No-grazie--in.html

    Shardan

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    1. Un progetto validissimo, a quanto sento dire molto ben concepito e molto ben applicato. Certo, ha valenza locale e non ha le stesse potenzialità di una moneta fiscale nazionale come i CCF. Comunque si integrerebbe benissimo con i CCF.

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    2. sono baratto. al contrario altri esperimenti fatti in italia in passato che copiavano le local moneys americane erano vere monete e infatti fecero perdere milioni all'emettitore che le garantiva perché tale monopolio ce l'ha appunto solo la banca centrale. questi esperimenti, come i miniassegni bancari, fallirono in passato per contraffazione perché il costo per impedirla può essere sostenuto solo appunto dagli stati o da intere nazioni.

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    3. Anonimo ....non sono in grado di esprimere un mio giudizio tecnico....certo non son come i CCF..espressi dallo Stato...essendo nati nella mia città...tutti ne parlano in senso positivo...nel senso che stanno funzionando..in questi ultimi mesi sempre più aziende..stanno aderendo.....ormai c'è da anni...vedo che altre zone d'Italia sia al nord che al sud...stanno seguendo il modello...esattamente come è concepito e funzionante il sardex....

      non conosco gli aspetti negativi....non credo comunque che una moneta parallela...senza l'imprinting dello Stato (come i CCF )...possano essere risolutiva....probabilmente aiuta e semplifica molti disagi determinati dall'euro...diversamente non si spiega perché cosi tanti...nella mia città stiano aderendo....

      Shardan

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    4. se continua di questo ritmo (soprattutto negli ultimi mesi...inizialmente c'èra diffidenza...) nel giro di qualche anno..Cagliari funzionerà a ritmo di sardex...

      Shardan

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    5. Aiuta perché rende molto più fluido quello che altrimenti sarebbe un sistema di baratto. Il mobiliere vende sedie al fruttivendolo in cambio di Sardex, il fruttivendolo paga coi Sardex il commercialista e il commercialista compra i mobili. Favorisce l'interscambio a "catena corta" e svolge una funzione anticiclica nei periodi, appunto, in cui il potere d'acquisto sotto forma di euro è carente (anzi artificialmente e insensatamente razionato, come oggi...) Certo, una moneta fiscale nazionale ha una valenza molto superiore. Ma ben venga il Sardex intanto, che spero si diffonda e abbia successo anche in altre regioni.

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    6. chi ha aderito dice di trovarcisi bene.....

      ma mi domando...non ci son problemi di tipo legale ?

      Ricordo che Auriti...fece un esperimento con una moneta chiamata Simec (non so poi come era strutturata ...) e pare stesse funzionando...ad un certo punto però intervenne la Guardia di Finanza e sequestrò tutto...anche in questo caso ma non ci son problemi di tipo legale ???

      Shardan

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    7. L'episodio Auriti non lo conosco se non in maniera vaghissima. Credo che anche sul piano giuridico il Sardex sia stato molto ben impostato. E' analogo al WIR svizzero, che funziona da ottant'anni.

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    8. x shardan
      tutto si vende e si compra anche i bitcoin. i buoni benzina vanno avanti da decenni. i ticket restaurant anche. shardan e cattaneo possono benissimo scrivere su un pezzo di carta ciò che vogliono e scambiarselo. nessuno lo impedisce. il progetto di cattaneo invece è una moneta vera e propria monopolio di stato. ma ridare il monopolio allo stato significa riconcentrare un potere che è stato distribuito proprio per impedirne un uso sbagliato. così come i parlamenti sono nati per impedire al re di fare ciò che voleva.

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    9. Peccato che i parlamenti sono nati per limitare i poteri del re, mentre l'euro sta limitando i poteri dei parlamenti. E peccato che per impedire ai parlamenti di inflazionare eccessivamente la moneta (cosa in realtà avvenuta, in Europa Occidentale e negli USA, solo in presenza di sconvolgimenti politici, e in misura molto più limitata durante la crisi petrolifera) si è data agli eurocrati la capacità di deflazionarla. Con danni molto, ma molto peggiori.

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    10. x shardan
      l'esperimento auriti fu il più eclatante fra tanti e il fatto che cattaneo non lo conosca è curioso. era diverso perché stampava reali cartamonete e ciò non è permesso legalmente e quindi l'arrivo della finanza. rimborsò tutti perdendo molti soldi. il suo scopo era come politologo e scrittore. sosteneva appunto che la moneta era del popolo. ma chi è che la deve gestire? un privato cittadino o lo stato o più istituzioni? lo stato è gestito dal governo che spesso se ne frega dei parlamenti e i parlamenti se ne fregano degli elettori. sarà per questo che la bomba atomica è gestita da più istituzioni proprio per sicurezza in contrapposizione tra esse. lo shadow banking ha fatto collassare l'economia proprio per mancanza di regole.

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    11. Non lo conosco nei principi ispiratori, nel senso che non ho mai capito che cosa avrebbe dovuto assicurare il valore del SIMEC. I CCF hanno valore perché li accetta lo stato emittente per tutto quanto a lui è dovuto, le moneta locali perché c'è una rete di produttori di beni e servizi che si impegna ad accettarli. Nel caso del SIMEC, non l'ho mai compreso.

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    12. x cattaneo
      gli eurocrati rappresentano la maggioranza degli europei che si illudono di crescere con la monarchia e non col mercato. pianificando l'economia e non liberandola. l'europa ha talmente indottrinato le masse contro il mercato che oggi che ha bisogno per necessità che il popolo faccia un po' di mercato per stabilizzare l'europa stessa si ritrova con cittadini indottrinati al contrario fin da bambini dentro le scuole.

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    13. x cattaneo
      era lui che sosteneva il valore e infatti perse milioni. ma lo faceva per un motivo politico e come scrittore. questo vi fa capire che se al posto di un privato c'è lo stato che non riforma se stesso comincia a scaricare quei costi sugli altri mandando in crisi l'economia e dando la colpa al mercato, alle plutocrazie e al riscaldamento delle pere e mele. nel caso dei ccf emessi dallo stato non sarà quindi lo stato a deciderne il valore. lo stato può solo garantirne la circolazione ufficiale. è il mercato che decide il valore. anche la bce e la fed stanno a guardare tutti i giorni i mercati.

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    14. Infatti lo Stato deve solo garantire la circolazione della moneta E DEL POTERE D'ACQUISTO necessario al PIENO IMPIEGO. Questa funzione è stata delegata a organismi sovranazionali che NON lo fanno.

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    15. lo stato deve garantire la libertà e pari condizioni altrimenti né la moneta né il potere di acquisto saranno garantiti bensì messi a rischio.

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  9. leggo che le imprese che hanno aderito al Sardex hanno incrementato il fatturato del 15 e 20 % circa

    visto che altre regioni stanno adottando lo stesso sistema ( Veneto (Venex), Piemonte (Piemex), Emilia Romagna (Liberex), Marche (Marchex), Lazio (Tibex), nella zona del Sannio (Samex) e in Sicilia (Sicanex)". ....quindi (è una domanda...) il sistema potrebbe allargarsi...che so un imprenditore sardo ...può commerciare con un veneto...scambiandosi sardex..con l'equivalente di venex...basta che si riconoscano a vicenda le rispettive monete parallele.(accettandole..)

    Shardan

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    1. Certo, può diventare un circuito nazionale, come ad esempio il WIR svizzero.

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  10. NON SONO MONETE MA MEZZI DI PAGAMENTO.

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