martedì 16 giugno 2015

EBook su Micromega

Lo trovate qui, liberamente e gratuitamente scaricabile. Una disamina del progetto Moneta Fiscale che si è cercata di rendere il più esaustiva possibile, toccando temi tecnico-finanziari ma anche storici, politici, legali e altro ancora.

3 commenti:

  1. in questo libro non c'è alcuna differenza rispetto a quanto cattaneo ha anticipato ci sarebbe stato. sono esattamente le stesse cose con gli stessi errori (un elenco enorme) e contraddizioni e una errata interpretazione di ciò che è accaduto nell'ultima crisi anche se questa ultima sembra essere (nel modo in cui è descritta) più frutto di disinfomazione in buona fede che non di una reale comprensione del fenomeno. il punto cruciale tecnico è la necessità di fare una legge per farsi pagare le tasse in ccf e non è risolta nemmeno in questo libro con le ovvie reazioni dei mercati nel caso fosse proposta. il punto cruciale invece "politico" è la "resistenza" partigiana nel difendere il socialismo dalla sua ormai inevitabile fine storica usando l'euro come capro espiatorio. l'illusione del "tutti assistiti" è finita e questo comporta l'inevitabile redistribuzione dei diritti ad una platea più grande come appunto il mercato sa fare ricreando opportunità flessibili di lavoro che il socialismo non sa creare perché dovrebbe toglierle a coloro che le hanno aquisite smentendo i dogmi su cui si fonda esso stesso ovvero distribuire i diritti a tutti creando una bolla inflattiva autoalimentante destinata al default. l'austerità sta solo tenendo a bada questa bolla e i socialisti dovrebbero ringraziare l'euro e l'austerità tedesca che sta regalando al socialismo europeo anni di sopravvivenza. non perché i tedeschi siano buoni ma solo perché anche i tedeschi come i francesi sono ancora socialisti pure loro. e nons anno gestire l'avvento del mercato. che non si tratta di un avvento bensì di un ritorno perché il mercato moderno è stato inventato in europa quando l'america neanche esisteva. gli americani sono europei scappati dall'europa proprio per mancanza di libertà economiche.

    i complimenti per l'impegno del libro agli autori sono ovviamente sempre e comunque sottointesi e dovuti come è necessario tra chi combatte per lo stesso obietitvo overo la rinascita dell'italia e non la sua distruzione.

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    1. "Errata interpretazione di ciò che è accaduto nell'ultima crisi" (che è tuttora in corso come ben sappiamo...): l'interpretazione è sempre quella, invariata, che trovate nel primissimo post di questo blog, data 27.1.2013. A due anni e mezzo di distanza, trovo quel post attualissimo e non ne cambierei una sillaba. Ora i casi sono due: o io sono spaventosamente testardo (per carità, c'è chi lo pensa :) ) o invece i fatti hanno dato e continuano a dare ragione a quell'interpretazione...

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    2. quella interpretazione come quelle attuali si basano su un errore di fondo oppure chiamiamola posizione negazionista. ovvero la domanda viene a mancare nei paesi socialisti non per colpa dell'austerità (come sostenete voi) ma nell'incapacità di tali economie chiuse nel ricostruire le condizioni economiche per ricreare la domanda stessa dopo una crisi perché gli sforzi sono tutti concentrati a non far cadere il sistema attuale. in altre parole l'austerità non diminuisce la domanda bensì la tiene a freno per impedire l'iperinflazione che farebbe cadere tutto. è vero che esiste un problema finanziario al di sopra di tutto ma non per questo va uccisa la democrazia e il mercato che invece nei paesi anglosassoni tengono in piedi per l'appunto l'occupazione funzionando da ammortizzatore sociale.

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