Nello scrivere
questo articolo, sono consapevole che non mancherà di generare equivoci tra chi
lo leggerà, almeno in alcuni casi. Ma è una tema su cui mi sembra importante riflettere.
Non ho
minimamente cambiato opinione sulla profonda disfunzionalità dell’attuale
Eurosistema, né sul fatto che le politiche caldeggiate / supportate / imposte
dall’asse Bruxelles – Berlino – Francoforte (BBF) hanno pesantemente aggravato
e stanno protraendo una crisi economica che poteva essere risolta parecchi anni
fa.
Tuttavia, non
sottoscrivo l’affermazione che l’asse BBF – e in particolare, nel caso
specifico, l’azione della BCE – abbia direttamente e consapevolmente creato,
con le sue azioni effettuate tra febbraio e giugno 2015, una condizione di
asfissia finanziaria che ha obbligato il governo Grecia ad accettare il
catastrofico accordo del 13 luglio scorso. Mi pare una rappresentazione dei
fatti inesatta e forzata.
Syriza ha
formulato, subito dopo aver vinto le elezioni del gennaio 2015, una serie di
proposte assolutamente moderate (casomai troppo moderate) sulla base di una
corretta analisi delle politiche economiche adottate in Grecia tra il 2009 e il
2014, e dei loro fallimentari risultati. E l’asse BBF ha totalmente rifiutato
di prenderle in considerazione.
Quest’ultima
posizione (criticabile finché si vuole, ovviamente) è sempre stata, tuttavia,
perfettamente chiara. E ne derivava una conseguenza: se la Grecia voleva ottenere
supporto finanziario da UE, BCE e partner dell’Eurozona, non c’era alternativa se
non accettare e attuare un accordo basato sulle logiche applicate negli anni
precedenti.
D’altra parte,
non sono mai state escluse – e anzi sia la UE che il governo tedesco, nella
persona del ministro delle finanze Schaeuble, non hanno mai negato di prenderle
in considerazione – due possibilità alternative: l’introduzione, da parte della
Grecia, di uno strumento monetario complementare; o, addirittura, la Grexit (proposta dallo stesso Schaeuble nei frenetici giorni che hanno preceduto il
fatidico accordo del 13 luglio).
La posizione
dell’asse BBF si può sintetizzare in termini molto semplici: se vuoi ricevere
euro, le condizioni le decidiamo noi, e non ci sono discussioni. Altrimenti
vedi tu, le strade alternative esistono e noi non ne blocchiamo nessuna. La (catastrofica)
decisione di non percorrerle è stata, fino a prova contraria, una scelta
autonoma del governo greco.
La Grecia era in
condizione di “asfissia finanziaria” ? tra febbraio e giugno 2015, si è
accelerato un processo di fuga di depositi dalle banche greche (in corso, in
effetti, ormai da diversi anni). In pratica i depositi defluivano e la BCE “tappava
il buco” permettendo al sistema bancario greco di incrementare l’utilizzo dell’Emergency
Liquidity Assistance (ELA), una linea di credito finalizzata, appunto, a superare
situazioni emergenziali e transitorie.
La BCE si
trovava in una posizione imbarazzante nel consentire questi incrementi di
utilizzi, in assenza di qualsiasi tipo di chiarezza in merito all’assetto
futuro del sistema finanziario e bancario greco. Tuttavia gli incrementi sono
stati concessi, sia pure per importi ogni volta più ridotti e con revisioni sempre
più ravvicinate. Il livello di utilizzo è stato alla fine congelato (non sono
stati cioè più concessi ulteriori incrementi) il 30 giugno 2015, il che ha
portato alla chiusura delle banche e alle restrizioni sui movimenti di
capitali. Mancavano pochi giorni all’effettuazione del referendum sul negoziato
con le autorità UE, e la decisione della BCE è stata da molti spiegata con la
volontà di influenzarne l’esito.
Ma va
sottolineato che il 30 giugno 2015 è anche la data in cui la Grecia si è
dichiarata in default riguardo alle impegni di rimborso delle rate di
finanziamento erogate dal Fondo Monetario Internazionale. Continuare ad
estendere l’utilizzo dell’ELA al sistema bancario di uno stato in default era,
francamente, una decisione estremamente difficile da prendere per la BCE.
In altri
termini, l’asfissia finanziaria della Grecia esisteva, ma era riconducibile all’assetto
del sistema e alla totale mancanza di chiarezza sulla sua evoluzione.
L’asse BBF
considera l’euro una moneta che deve essere gestita secondo determinate logiche
e determinati meccanismi, ed è refrattario a rimetterli in discussione. Ma la
sintesi della sua posizione durante la crisi greca è: vuoi euro da me ? li hai
solo alle mie condizioni. Vuoi fare altro ? libero.
E la libertà
include la possibilità di introdurre una moneta nazionale, o uno strumento
assimilabile, in sostituzione dell’euro o in affiancamento all’euro. La Grecia
poteva farlo, e non l’ha fatto.
Concordo con la tua posizione che poteva prendere e staccare la spina visto che erano ai ferri corti oramai.... Tsipras e Varoufakis si sono rivelati due ciarlattanii per chi aveva puntato u di loro.... Poi rivedere Varoufakis al Forum Ambrosetti a Cernobbio fa capire alcune cose.... Buona analisidei fatti
RispondiEliminahanno vinto le elezioni confermando che sarebbero rimasti nell'euro. e quando hanno fatto il referendum hanno confermato che l'esito non avrebbe cambiato il fatto che un accordo ci sarebbe comunque stato. dove sta la ciarlataneria?
EliminaNel fatto che sono stati anche (e soprattutto) eletti per mettere fine alle politiche di austerità, e hanno invece accettato un accordo peggiore dei memorandum precedenti...
Eliminaquella è una battaglia ancora in corso di syriza e che vede il FMI chiedere una soluzione al debito. che piaccia o non piaccia syriza, dove sta la ciarlataneria?
EliminaIo non la definisco ciarlataneria, ma inadeguatezza si'. C'erano soluzioni alternative percorribili - lo strumento monetario parallelo, se non si voleva arrivare alla Grexit: vedi articolo - e non sono state capite. La ristrutturazione del debito non è assolutamente sufficiente in presenza dei vincoli di austerita' accettati col disastroso accordo del 13 luglio.
Eliminase avesse stampato una moneta parallela sarebbe andata contro i suoi elettori che l'avevano votata per rimanere nell'euro.
EliminaÈ possibilissimo emettere la moneta parallela e continuare a usare anche l'euro (appunto perché e' parallela !). Mentre accettare un nuovo memorandum e' sicuramente andato contro il mandato elettorale, confermato nel referendum, di abbandonare l'austerità.
Eliminaè possibile se le "elite" lo decidono e non se lo decide un governo da solo. mentre voi sostenete che sia stata colpa di syriza se non ha preso questa decisione.
EliminaNessuno glielo impediva: anzi, le controparti avevano esplicitamente messo queste ipotesi sul tappeto.
Eliminamettere sul tappeto non significa volerlo davvero. non volendo prendersi responsabilità le parti hanno solo chiesto l'aiuto delle potenze mondiali che hanno risolto la questione in due giorni
EliminaCon tutto il rispetto, queste sono sue illazioni. E la questione non è risolta per niente, detto per inciso...
Eliminasono illazioni basate sui fatti che avete sotto gli occhi. tutti hanno millantato sapendo che alla fine il salvataggio sarebbe arrivato come i mercati avevano previsto. per risolto si intende aver sbloccato la situazione. di risolto a questo mondo non c'è nulla ovviamente.
EliminaDi risolto definitivamente non c'è mai nulla, ma la situazione greca non è risolta neanche provvisoriamente, e lo si vedrà entro pochi mesi.
Eliminaci sarà da vedere solo il teatrino sul taglio del debito come oggi lo avete visto sui bancomat chiusi. in ballo non c'è la grecia ma il mediterraneo.
Eliminalo scopo era evitare il contagio politico alle altre nazioni. tutto il resto è teatrino. dietro la grecia c'è una battaglia molto più grande mondiale.
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