martedì 15 novembre 2016

La pallavolistica vittoria di Donald Trump


Molti commentatori – in genere, com’è comprensibile, persone non esattamente entusiaste della vittoria di Trump – hanno fatto notare che Hillary Clinton ha ottenuto più voti individuali. La vittoria di Trump sarebbe quindi in qualche modo questionabile, in quanto dovuta alle caratteristiche (perverse, dice qualcuno) del sistema elettorale USA, dove la nomina del presidente è affidata a “grandi elettori” allocati stato per stato, sulla base di un principio maggioritario.

Bene…

Molti ricorderanno l’emozionante semifinale del torneo di pallavolo agli ultimi Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. L’Italia ha battuto gli USA per 3 set a 2. Punteggi dei set: 30-28 26-28 9-25 25-22 15-9.

Il totale dei punti ottenuti è stato Italia 105, USA 112. L’Italia ha fatto meno punti. Fosse stato un incontro di basket, realizzando 105 punti contro 112 degli avversari avrebbe perso.

Qualcuno pensa, quindi, che la vittoria italiana non sia stata legittima ? no, perché nella pallavolo contano i set, non il totale dei punti realizzati.

Del resto chi ha visto l’incontro rammenterà che l’Italia è partita molto male nel terzo set, e trovandosi sotto di parecchio ha “mollato” per risparmiare le energie in vista di quelli successivi. Era inutile sudare sangue per perdere quel set magari 18-25 invece di 9-25. E’ stata una condotta di gara comprensibile, e comunque del tutto legittima.

Cosa c’entra questo con le elezioni USA ? in due degli stati più popolosi, California e New York, i democratici erano dati nettamente in vantaggio. E’ plausibile che Trump non abbia fatto grandi sforzi lì, in sede di campagna elettorale. Ci si fosse dedicato maggiormente avrebbe potuto accorciare le distanze e magari arrivare a prendere più voti individuali della Clinton nel totale del paese. Ma non serviva perché i due stati erano comunque persi, e contavano i voti elettorali, non quelli individuali. Meglio concentrarsi sugli stati in bilico.

Magari Hillary Clinton ha fatto lo stesso in un altro stato di grandi dimensioni, il Texas, dov’erano favoriti i repubblicani. Però lo scarto delle previsioni era inferiore, e in effetti un po’ di possibilità Hillary in Texas le aveva, stando almeno ai risultati finali: California 62%-33% per Hillary, New York 58%-37% per Hillary, Texas 52%-43% per Donald.

Altri ancora fanno notare che la maggior parte dei voti individuali validi non sono stati espressi per Trump. E’ vero, ma neanche per la Clinton. Le percentuali sono state Trump 47,30%, Clinton 47,75%, il libertarian Gary Johnson 3,26%, l’ecologista Jill Stein 0,98% (e non si arriva a 100% perché c’erano altri candidati minori).

Per far sì che venisse eletto un candidato votato dalla maggioranza degli elettori (che avessero votato ed espresso voti validi) occorreva un altro sistema, per esempio un doppio turno con ballottaggio alla francese. A quel punto, dove sarebbero confluiti i voti dei “minori” ? la Stein sulla Clinton, in larghissima parte. Ma Johnson forse più su Trump. E parecchi di quelli elettori magari non avrebbero votato per nulla, non riconoscendosi in nessuno dei due candidati.

Nessun sistema elettorale è impeccabile. Sull’impossibilità di creare un sistema perfettamente rappresentativo sono stati scritti centinaia di libri e addirittura formulati e dimostrati teoremi matematici.

Però negli USA il sistema è quello, non favorisce nessuno a priori, e nessun candidato l’ha contestato.

A Rio si giocava a pallavolo – non a basket - e con il sistema di punteggio della pallavolo l’Italia ha battuto gli USA. Punto.

Alle elezioni statunitensi si eleggeva il presidente, e con quel sistema elettorale Donald ha battuto Hillary. Anche qui, punto.

13 commenti:

  1. Chiaro e preciso; come sempre spiace che media importanti disinformino enfatizzando certe notizie e ignorandone altre...... ho seguito in diretta i risultati sul sito del Washinton Post ed era chiarissimo che la battaglia si faceva in 3/4 stati. In ogni caso Brexit/Trump sono stati un uno/due pugilistico che ha messo KO molti soggetti tra cui tanti gerontocrati UE che oggi cercano disperatamente di capire cosa succederà e come rapportarsi.

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    1. E li vedo veramente confusi, i gerontocrati UE. D'altra parte gli sta franando la terra sotto i piedi, è dura accettare la smentita di tutte le fandonie che hanno raccontato per anni e anni...

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    2. Chiaro e preciso; come sempre spiace che media importanti disinformino enfatizzando certe notizie e ignorandone altre.....(Citazione Gonzaga )

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      In Italia ..campione di questa disinformazione è "La Repubblica "..se si segue un po..è talmente evidente..che io non riesco manco a leggerlo (è l'esatta copia del New York Times..giornale americano "sinistroso" e strabugiardo..)

      D'altronde Wikileaks parla chiaro:

      http://vocidallestero.it/2016/10/24/wikileaks-lena-la-propaganda-europea-unificata-per-la-clinton/

      da notare: c'è tra i giornali Italiani : LA REPUBBLICA.

      Se non ricordo male qualche settimana fa lo avevo scritto proprio in questo forum: i giornali main stream danno per vincente il perdente e viceversa--->>infatti un analista sondaggista americano di cui non ricordo il nome...che negli ultimi 30 anni ha sabagliato solo una volta..per quanto riguarda i risultati elettorali..lo diceva: guardate che i sondaggi son taroccati. Aveva ragione.

      Non so come procederà Trump...ma noto una cosa: in questi giorni ha ricevuto Nigel Farage (sono amici..e il Farage lo ha aiutato nella campagna elettorale ) e il primo incontro è fissato con la Theresa May (non a caso ..credo ) . E' un segnale chiaro. La vedo dura per "lor signori" dell'UE..molto dura...il Trump..ste aggregazioni/macroaree..non le vede di buon occhio..ed è nettamente contro la Globalizzazione. Forse è la volta buona che sto incubo UE/Euro si disintegra. Ho letto giorni fa..che il Trump vuol dare un incarico ..non so di che tipo (essendo inglese ) al Farage nella sua amministrazione.Il messaggio all'UE è chiaro: non son dalla vostra parte e non vi sosterrò.

      Saluti

      Shardan

      ps: sperando ovviamente al netto di alcuni aspetti a mio parere negativi del Trump....che sia sincero..e non si riveli l'ennesima "fregatura"...in campagna elettorale parlano in un modo e poi al potere procedono in un altro...;-)

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    3. "Se non ricordo male qualche settimana fa lo avevo scritto proprio in questo forum: i giornali mainstream danno per vincente il perdente e viceversa": verissimo !

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    4. Se il Trump svaluterà il dollaro (come molti dicono ) la situazione nell'eurozona diventerà insostenibile...ed accelererà la disintegrazione ...(leggo che lo scrivono in tanti: da Bagnai a Zingales )

      a dire che bastava i CCF e si potevano salvare come si suol dire capra e cavoli. Ma il progetto da come si son sempre mossi..mi pare che non sia per il benessere dell'Europa..ecco perché soluzioni fattibilissime come i CCF vengono scartate (non si spiega diversamente ).

      Bene: allora meglio che caschi giu tutto.

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    5. Preciso: io non sono contrario all'Euro...se riescono a far funzionare correttamente il sistema economico: ma non vogliono...(è evidente )

      Shardan

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    6. La deflagrazione dell'euro può essere evitata ma se tutte le soluzioni possibili continuano a essere ignorate... il vantaggio dei CCF è che ogni singolo paese può adottarli autonomamente, e senza conflitti con i trattati europei. E il nostro governo è al corrente di questa possibilità. Ma nulla si muove. Bisognerà aspettare il prossimo, immagino. Se non ci penseranno prima le evoluzioni dello scenario politico internazionale, a cui stiamo assistendo...

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    7. secondo me...visto che si è creato un scenario che toglie forza (e prepotenza )al sistema UE/euro...da adesso in poi è il giusto momento che questo o un prossimo governo prenda in seria considerazione l'opzione CCF..come ho scritto altre volte in passato..basta che dichiarino "emergenza nazionale" (che di fatto c'è..e nessuno tecnicamente la puo smentire ) spiegandone i motivi (e magari dando una strizzatina d'occhio ..alla nuova amministrazione americana: gli Stati Uniti già da molto hanno mostrato un che di fastidio per il "problema eurozona " e per la Germania che non permette nessuna crescita riverberandosi negativamente sulla ripresa mondiale ) ---->> il Renzi ogni da segni di ribellione (ultima il presentarsi con solo la bandiera italiana senza bandiera europea ) ribellione che sarà finta...ma comunque un approccio c'è ..oppure con le frasette al beone Junker del tipo: "Il tempo dei dictat è finito ". Ecco adesso ci vorrebbe un atto di vero coraggio visto che il clima lo consente e introdurre i CCF ..visto che sono inattaccabili dal punto di vista dei regolamenti UE.

      Con atti del genere potrebbe salvarsi dalla sonora sconfitta che prenderà con il Referendum . Sul referendum ogni tanto arrivano "minacce /spauracchio " dagli USA (come d'altronde è successo con il pre referendum Brexit )..ma ormai ci sarà Trump..e quindi non credo ci saranno ritorsioni...

      questo è il momento "ideale" per i CCF....suggeriteglielo al Renzino...che questo è il momento per ..scusate il termine: far veder che ha "palle "...(potrebbe essere la sua salvezza politica ) ...poi si vedrà cosa fare...

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    8. Il "suggerimento" è partito già da alcuni mesi. I dettagli sono noti alle strutture tecniche. Vediamo se si sbloccano le cose a livello politico. Ammesso che dopo il referendum ci sia ancora Renzi al governo.

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  2. Se il Trump svaluterà il dollaro (come molti dicono ) la situazione nell'eurozona diventerà insostenibile...ed accelererà la disintegrazione ...(leggo che lo scrivono in tanti: da Bagnai a Zingales ) (Citazione mio precedente post )

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    A proposito ..leggo anche dal Bagnai questo:

    “….stiamo assistendo a un Nixon moment: gli Usa hanno bisogno di un dollaro più debole, e di inflazione. Uno shock politico è una possibile strategia per ottenere questo risultato….” (Bagnai)

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    bhe però sto notando che dopo lo "shock" del risultato elettorale il dollaro non sta scendendo ma sta salendo ...è il Bagnai (con tantissimi altri..) che ha sbagliato la previsione o a me sfugge qualcosa ?

    Saluti
    Shardan

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    1. Tutta questa necessità di svalutare il dollaro gli USA non l'hanno. Il deficit commerciale lo finanziano nella LORO moneta...
      Certo, l'incremento del deficit riduce il beneficio di un'azione fiscale espansiva. Ma ci sono alternative rispetto alla svalutazione del dollaro, per esempio ridurre le tasse alle imprese (cosa che è nel programma di Trump) in particolare abbassando gli oneri accessori sul lavoro.
      L'ideale sarebbe se (a cambi invariati) l'azione espansiva USA si abbinasse a una analoga europea. Politicamente quindi sarebbe il momento perfetto per adottare un programma di rilancio, per esempio in Italia e per esempio via CCF... io sono convintissimo che sia fattibile anche politicamente (nessuno a Bruxelles o a Francoforte avrebbe la possibilità o il coraggio di fermarlo) ma se c'è anche l'assenso, tacito o non tanto tacito, degli USA, ogni eventuale dubbio è fugato.

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