domenica 6 agosto 2017

Perché non mancheranno gli euro per convertire i CCF

Relativamente al progetto CCF / Moneta Fiscale, il già citato Uedro mi ha espresso una preoccupazione. Se iniziamo a distribuire CCF / MF e gli assegnatari desiderano convertirli in euro (cedendoli sul mercato finanziario), chi mette a disposizione gli euro supplementari necessari per effettuare la conversione ?

In realtà è un falso problema. Chi riceve CCF in parte, sicuramente, desidererà venderli per ottenere euro in cambio: ma il compratore degli euro sarà un’istituzione finanziaria o un risparmiatore privato che quegli euro li possiede già.

Non ci sarà, in altri termini, necessità che si verifichi un’espansione degli euro esistenti (che richiederebbe alla BCE di attivarsi per effettuarla).

E non cambierà neanche il totale di massa monetaria in circolazione, definita come contante + depositi bancari. Se l’assegnatario di CCF li vende, riceve euro (già esistenti) dal compratore. Quando poi li spende per effettuare acquisti di beni o servizi (o anche per comprare titoli o effettuare altri investimenti finanziari) gli stessi euro passeranno al venditore dei beni o dei servizi o dei titoli.

Alla fine, gli euro prelevati dal possessore per comprare CCF, e spesi dall’assegnatario originale dei CCF (che li ha venduti in cambio di euro, appunto) saranno nuovamente depositati su un conto bancario.

Tutto questo salvo che qualcuno decide di tenerli sotto forma di contante, il che è improbabile avvenga (se non in misura marginale), ma comunque non muta (come si diceva sopra) il totale di contante + depositi bancari. E garantire la possibilità di convertire depositi bancari in euro-contanti è in ogni caso, naturalmente, un preciso impegno della BCE.

L’unico intoppo immaginabile è che ci sia un tale desiderio di convertire CCF non in moneta-bancaria-euro, ma in euro-contanti, da produrre una carenza di banconote e/o di monete metalliche. Ma non se ne vede il motivo.

In ogni caso, ricordo che il progetto CCF prevede, nella sua attuale formulazione, un’emissione di CCF, il primo anno, di 30 miliardi frazionati nell’arco dei 12 mesi (quindi un paio di miliardi al mese). L’ammontare di emissioni annue può raggiungere 100 miliardi (pari a 8-9 al mese) nell'arco di 3-4 anni, e il totale di CCF in circolazione arriverebbe quindi a un massimo di 200 miliardi (essendo i CCF utilizzabili per conseguire sconti fiscali due anni dopo l’emissione).

Ma non stiamo parlando nemmeno in teoria di 200 miliardi che vengono assegnati tutti in un colpo, e che possono – nello stesso istante - essere convertiti in euro. Stiamo parlando di ritmi, crescenti nel tempo, che partono da un paio di miliardi al mese.

E stiamo parlando, ripeto, di CCF che possono essere ceduti contro euro, ma euro già esistenti, e che dopo essere stati prelevati dagli attuali conti correnti o depositi bancari avviano una serie di transazioni ritrovandosi, alla fine, depositati (in larghissima parte) presso un nuovo conto bancario.

In moltissimi casi, anzi con ogni probabilità nella maggioranza dei casi, in effetti gli euro non lasceranno mai, neanche temporaneamente, il sistema bancario. L’assegnatario di CCF li vende contro euro. Il compratore riduce i suoi depositi e il venditore li incrementa. Quest’ultimo poi li utilizza per effettuare un pagamento, via assegno o carta elettronica o bonifico, e gli euro defluiscono sul suo conto e incrementano quello di chi gli ha venduto beni o servizi o titoli. In questa ipotesi i depositi bancari all’interno del sistema non si modificano mai.


11 commenti:

  1. Salve Dott. Cattaneo mi corregga se sbaglio: il progetto CCF funziona e non collide con la valuta forzosa Euro perchè in pratica si tratta di moneta elettronica (che risulta comunque la maggioranza come forma di moneta) che si affianca a quella elettronica euro senza sostituirla?

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    1. Si affianca senza sostituirla, certamente. E non viola il monopolio BCE perché circola su base volontaria e non forzosa, appunto. Il fatto di non prevedere la circolazione in forma cartacea non è in sé determinante.

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  2. Ho letto poco fa un articolo sui CCF in versione critica nel blog Noisefromamerika ..ed la discussione nel forum. Michele Boldrin ha liquidato con brutte parole la Vostra proposta. Problema : ho visionato tutta la discussione...confonde le idee alle persone che non hanno una buona conoscenza dell'economia. Dovreste far un bell'articolo ove chiarire i punti critici espressi nella discussione. In sintesi loro dicono che i CCF sono un sotterfugio all'italiana che non risolve affatto il problema e poi viene contestata la vostra visione sulla ripresa economica in Germania grazie ai MEFO (c'è tutta una serie di post fatta da un certo Giovanni Bruno )

    Saluti.
    articolo di Noisefromamerika sui CCF
    http://noisefromamerika.org/articolo/riflessioni-moneta-fiscale

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    1. Entro un paio di settimane pubblicherò qui sul blog una replica articolata. Giusto per praticità, e perché chi voglia smentire quel pezzo abbia sottomano le argomentazioni del caso. Naturalmente sono tutti temi analizzati e sviscerati ennemila volte...

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  3. Salve, mi perdoni una domanda off topic rispetto all'articolo riguardo il sistema Target2. Sono un profano e se ho capito qualcosa sul sistema che è ben complesso, lo devo a Lei e Zibordi. Cerco di formulare la domanda sinteticamente:

    Quando si effettua un pagamento es. da banca A Italia a banca B Germania si creano un passivo/attivo rispettivamente nei saldi dei flussi interbancari. La BCE riempie il "buco" del saldo passivo B ita creando (riserve?) dal nulla, giusto? A quel punto però la Germania impone austerità ad Italia per impedire che il saldo negativo esploda e salti il sistema.. Ma se c'è la BCE a riempire il passivo, perchè la Germania impone austerità? Si creerebbero comunque squilibri nei saldi commerciali nonostante la BCE? O lo fa perchè teme di rimetterci, essendo la Bundesbank dietro la BCE a garantire le passività? Perchè dovrebbe rimetterci mi chiedo? O c'è comunque un po' di malafede dietro a questo (come credo, ma forse sbaglio)?

    Grazie

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    1. Gli squilibri nei saldi commerciali ci sono a prescindere da come vengono finanziati. Il Target2 è una modalità che entra in gioco quando e nella misura in cui il finanziamento non viene fornito da capitali privati.

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    2. Quanto agli sbilanci Target2 che avrebbero spinto a introdurre l'austerita', è una tesi che non mi ha mai convinto. Il giro di vite del 2011 è stato motivato dalla crisi dei debiti sovrani, a sua volta dovuta al fatto che la BCE non agiva - al contrario delle banche centrali USA, UK, giapponese ecc. - come garante incondizionato. Questo è il problema più grave dell'eurosistema, ancora più dei disallineamenti di competitività e degli squilibri commerciali.

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    3. Perfetto la ringrazio. Si infatti l'Eurosistema non funziona proprio perchè crea questi squilibri (inevitabili data le differenze fisiologiche tra le economie dei Paesi nord-sud)

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    4. Certamente il problema principale è quello dei debiti ridenominati in valuta straniera che diventano insostenibili e della BCE che non finanzia direttamente il debito sul mercato primario dei titoli. Grazie

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  4. 3) Appare certamente sottovalutato il rischio di tesaurizzazione. Qualora lo Stato “distribuisse” questi CCF, non vi sarebbe alcuna certezza che gli stessi vadano ad incrementare le spese per consumi o investimenti, infatti, famiglie e imprese, TROVANDO ESTREMA DIFFICOLTÀ A SCAMBIARLI CON BENI E SERVIZI, sarebbero costretti a metterli a risparmio nella speranza, anche se piccola, di poterli utilizzare in detrazione dai redditi futuri.

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    1. La difficoltà non esiste, perché qualsiasi esercizio commerciale ha costantemente pagamenti da effettuare per IVA, imposte dirette, contributi ecc. Sarà quindi desideroso di vendere contro pagamento in CCF.

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