martedì 22 agosto 2017

Centrodestra e Moneta Fiscale

Un articolo di Paolo Becchi e Fabio Dragoni su “Libero” sta stimolando in questi giorni il dibattito in merito alle proposte di introduzione di una Moneta Fiscale nazionale per rivitalizzare l’economia italiana e superare le gravissime (e irrisolte) disfunzioni dell’Eurosistema.

Becchi e Dragoni, tra le altre, hanno rivolto a Silvio Berlusconi la seguente domanda:

“Visto che sia Forza Italia che la Lega parlano di doppia moneta, cosa pensa dei cosiddetti Minibot ?”

E Berlusconi ha risposto in questi termini:

“I Minibot hanno caratteristiche molto simili a quelle di una nuova moneta emessa dallo Stato. Quindi non ci vedo una differenza significativa con la proposta di una nuova “lira””.

Fermo restando (come afferma sempre Berlusconi qualche riga sopra nella sua risposta) che la finalità è

“rilanciare i consumi e la domanda che sono leve fondamentali per una crescita sostenibile e duratura del Paese”.

Il nostro gruppo di ricerca ha avuto nei mesi scorsi diversi incontri con Renato Brunetta e alcuni suoi collaboratori, tra cui Paola Tommasi, in merito al progetto Moneta Fiscale, nella forma dei Certificati di Credito Fiscale.

Minibot e CCF hanno effettivamente molti punti di contatto. E’ importante però precisare che, nell’attuale proposta di Claudio Borghi (responsabile economico della Lega) i Minibot entrerebbero in circolazione mediante assegnazione a creditori del settore pubblico italiano, in particolare fornitori della Pubblica Amministrazione.

I Minibot darebbero diritto al rimborso in euro, ma anche, fin dal momento della loro assegnazione, a essere utilizzati per effettuare pagamenti verso il settore pubblico, e in particolare per saldare tasse e imposte.

I Minibot sono quindi debito pubblico, appunto perché è sempre possibile richiederne il rimborso in euro. Non incrementano però il debito in circolazione, in quanto “cartolarizzano” debito che già esiste.

In questa forma, tuttavia, non raggiungono l’obiettivo di rilanciare consumi e domanda, perché non si tratta di potere d’acquisto addizionale messo a disposizione degli individui. Non si interviene neanche sulla competitività delle aziende mediante intervento sul cuneo fiscale (come previsto nel progetto CCF) e non le si mette quindi nemmeno in grado di guadagnare mercato nei confronti dei concorrenti esteri.

Le aziende trasformano crediti scarsamente liquidi in uno strumento liquido e circolante, e questo è sicuramente un vantaggio, ma non c’è un’azione di stimolo della domanda interna e della competitività, e quindi neanche un significativo incentivo a rilanciare assunzioni e investimenti.

La proposta di Borghi si comprende, a mio parere, tenendo conto del fatto che non è concepita come un assetto permanente dell’Eurosistema, ma come un passaggio verso la revisione dei trattati - o il breakup.

I Minibot sono in effetti un mezzo per introdurre una forma di moneta circolante nazionale. Si introducono, poi si va a discutere con i partner europei la revisione dei trattati. Se non si trova un accordo, il fatto che i Minibot già esistano e siano in circolazione crea uno “scivolo” che rende meno complesso il breakup.

Quest’ultimo risultato però è ottenuto anche con l’introduzione dei CCF - che in aggiunta creano uno stimolo adeguato a produrre una vigorosa ripresa dell’economia italiana.

Rispetto al percorso:

introduco una forma di Moneta Fiscale per cartolarizzare debito esistente – vado a rinegoziare i trattati – se non c’è accordo, attivo il breakup utilizzando lo “scivolo”

mi sembra quindi decisamente preferibile quest’altro:

introduco una forma di Moneta Fiscale per espandere il potere d’acquisto in circolazione, migliorare la competitività delle aziende, e avviare la ripresa dell’economia – non vado a chiedere nulla (non c’è nulla da chiedere: i CCF non sono debito) – in ogni caso, se diventasse necessario, lo “scivolo” comunque è predisposto.


40 commenti:

  1. Roberto Natale Cuzzola: I Minibot non sarebbero ad emissione annuale come la MF?

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    1. No, sarebbero una tantum. Poi o si rivedono i trattati o si va al breakup.

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    2. Roberto Natale Cuzzola: Non capisco perchè Borghi ritenga preferibili i Minibot alla MF che ha maggiori vantaggi e può conseguire lo stesso fine di un'eventuale uscita in caso di fallimento negoziale.

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    3. Due ipotesi (non necessariamente in contraddizione): (1) pensa che sia comunque inevitabile arrivare allo scioglimento (2) non ha esaminato in dettaglio come noi trattati e regolamenti e quindi non gli è ancora chiaro che i CCF possono essere introdotti senza violare nulla, e quindi senza necessità di alcuna trattativa preliminare.

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  2. Gentile Cattaneo in un passaggio l'onorevole Zanni (non so se Zanni conosce bene il suo CCF) su questa intervista di oggi mette dubbi sulla sostenibilità nel lungo periodo del debito che rimarrebbe in Euro anche se si introduce la moneta fiscale.
    Al minuto 5:40
    https://www.youtube.com/watch?v=bjsNWzpYiqs

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    1. Sì, Zanni conosce i CCF fin dal convegno in cui sono intervenuto a Bruxelles, quando lui era ancora M5S (vedi post del 3.6.2015). Il suo punto è che il debito pubblico in euro rimane comunque soggetto ad attacchi speculativi se la BCE non lo garantisce incondizionatamente, e quindi bisogna arrivare al breakup e alla ridenominazione del debito in moneta nazionale. Introdurre i Minibot serve a precostituire lo "scivolo" per rendere più agevole lo scioglimento dell'eurozona (che rimane in ogni caso un processo tecnicamente complicato) se la trattativa per una dissoluzione concordata fallisce.

      Io invece penso che introducendo i CCF, avviando la ripresa e stabilizzando definitivamente il livello del debito pubblico (quello vero, da rimborsare in euro), nonché facendolo scendere progressivamente in rapporto al PIL, l'attacco speculativo divenga uno scenario estremamente improbabile, e comunque che sarebbe autolesionista per la BCE ritirare la garanzia sul debito, per non parlare di scatenare lei l'attacco.

      Sottolineo, come detto nel testo dell'articolo, che sia i Minibot che i CCF costituiscono lo stesso tipo di "scivolo" verso l'uscita, con la differenza che i CCF producono una forte ripresa dell'economia e i Minibot no.

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    2. Ma per risolvere quel problema non c'era l'idea dei tax-backed bonds?
      Oppure più drasticamente si potrebbe evitare da subito di fare ulteriore debito in euro, finanziando tutto il deficit pubblico coi CCF

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    3. Certo, ci sono entrambe queste possibilità. Teniamo però conto che i tax-backed bonds servivano, nella proposta originale di Mosler e Pilkington, a calmierare lo spread. In presenza di un mega attacco speculativo (a cui, ripeto, non credo) i titoli che giungono a scadenza non sarebbero rifinanziabili e verrebbero tutti utilizzati come sconti fiscali. A quel punto dovresti sostenere grosse quote di spesa pubblica in moneta nazionale e andresti quindi rapidamente al breakup.

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  3. Si avevo compreso la differenza fra ccf e minibot.. ok ora mi è chiaro anche il fatto su come il ccf rende sostenibile il debito. Ovvio la BCE e i tedeschi NON possono mettersi di traverso esplicitamente ed in punta.

    Grazie!

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  4. Potresti dire qualcosa in più sugli incontri con Brunetta? Se FI fosse favorevole alla proposta dei CCF paradossalmente l'unico ostacolo sarebbe dato dalla Lega (e da Borghi in particolare)

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    1. Aggiungo che ieri Paola Tommasi su Libero ha descritto un qualcosa di simile ai CCF, anche se ha fatto un po' di confusione su alcuni punti

      https://pbs.twimg.com/media/DHv24WsXYAAcMmR.jpg

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    2. Grazie per il link ! Brunetta e Tommasi sono favorevoli allo schema CCF. Ma anche Berlusconi, giudicando dalla risposta a Becchi e Dragoni commentata nell'articolo, ha ben chiaro che (al di là di come la chiamiamo) la moneta complementare nazionale deve svolgere una funzione di espansione della domanda. Io comunque penso proprio che il punto d'accordo con Lega e Borghi sui meccanismi tecnici si troverà senza problemi.

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    3. A me sembra ci sia una differenza enorme: i CCF hanno lo scopo di espandere la domanda senza dover necessariamente rinegoziare i trattati e/o uscire dall'euro; i minibot sono sostanzialmente delle banconote da utilizzare nel caso la rinegoziazione dei trattati vada male, in modo da facilitare l'uscita dall'euro.
      Il punto però è che FI è contraria all'uscita, e senza FI la Lega non avrà mai i voti sufficienti, quindi perché intestardirsi con questa cavolo di idea dei minibot?

      Alla fine la scelta sarà tra 1) vado al governo e uso i CCF 2) vado al governo e continuo con l'austerità 3) non vado al governo. La migliore è palesemente la 1, non capisco cosa ci sia da discutere

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    4. Anch'io penso e spero che si andrà a cadere su 1).

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  5. Dott.Cattaneo nella stampa estera se ne comincia già a parlare (di B e della "doppia moneta"). La portata è innovativa e quando sapranno anche i dettagli credo che altri Paesi in eurozona ci faranno un pensierino :)

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    1. http://www.marketwatch.com/story/italys-economy-could-soar-with-a-parallel-currency-2017-08-23

      "Potrebbe offrire elegante uscita da eurosistema" con nonchalance :)

      Andrea

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    2. Garantito che ci faranno più di un pensierino, in parecchi...

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  6. Soprattutto i Greci.. Hanno già sofferto troppo!

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    1. Assurdo che non l'abbiano fatto nel 2015, appena vinte le elezioni...

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    2. Eh ma li c'è lo zampino della finanza globalista col governo Tsipras: non so che ne pensa Lei comunque Barnard aveva già delle fonti su accordi tra Lazard e governo ellenico. Il popolo è stato cavia un po' come da noi ma a livelli molto superiori.

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    3. http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1237

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    4. Non so, la vicenda continua ad apparirmi ben poco chiara.

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  7. 1) La caratteristica dei CCF teorizzati sta nel fatto che questi certificati saranno utilizzabili per pagare imposte solo dopo due anni dalla loro emissione.
    Nei primi due anni lo Stato non aumenta il deficit e, di conseguenza, neppure il debito, mentre dal secondo anno in poi avremmo un mancato incasso di imposte. Secondo gli ideatori dei CCF questo non è un problema visto che i CCF aumenterebbero il reddito disponibile e, quindi, la capacità di spesa (potere d’acquisto) dei cittadini, il che aumenterebbe il PIL attraverso il meccanismo di moltiplicazione keynesiano. L’aumento del PIL consentirebbe maggiori entrate fiscali tali da compensare il mancato incasso di imposte conseguente lo sconto/detrazione dei CCF.
    Ora, per stabilire se la misura potrebbe funzionare o meno, bisognerebbe stimare l’entità del moltiplicatore keynesiano, l’incremento della domanda aggregata e l’entità delle maggiori imposte dopo due anni. Purtroppo l’economia si basa su modelli matematici (econometrici) che utilizzano, ad esempio, formule e grafici, e chi ha ideato i CCF non hanno appaiono aver svolto lavori in tal senso attendibili/affidabili e i ccf sembrano privi di stime metodologicamente convincenti.
    Lorenzo Zanellato

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    1. Tutte queste analisi sono state effettuate e vengono costantemente aggiornate. La versione più recente è sintetizzata nel link di cui al post del 16.2.2017.

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  8. Potrebbe essere interessante un suo approfondimento sull'Estonia e sul suo progetto di Estcoin, una moneta complementare pubblica per sviluppare progetti di digitalizzazione del Paese (finanza funzionale).
    "Estcoins could be managed by the Republic of Estonia, but accessed by anyone in the world through its e-Residency programme and launched through an Initial Coin Offering (ICO)." Cosa ne dice?

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    1. Mi incuriosisce molto, però non mi è chiaro con quali finalità e meccanismi verrebbe emessa. Aspettiamo dettagli...

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    2. Sarebbe il primo caso di uno Stato dell'Eurozona che emette o garantisce una moneta complementare pubblica.... Vediamo cosa succede

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  9. Gentile Marco è possibile che da qui alle prossime elezioni Schauble riesca a far modificare rapidamente il MES e che il governo-servo in carica in Italia ci freghi prima di poter votare?

    http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2017/8/25/DIETRO-LE-QUINTE-Sch-uble-Merkel-l-operazione-per-annientare-l-Italia/779619/#.WaAJR_KkyUQ.twitter

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    1. Non credo. Sono interventi che vengono visti molto male, paradossalmente, proprio in Germania, dove l'opinione pubblica vive nel perenne timore che si facciano regali ai pigri popoli del Sud...

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    2. Alla fine, cvd, i migliori alleati di soluzioni nazionali rimangono i falchi tedeschi...

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    3. Fanno proposte che, se venissero applicate, esaspererebbero le tensioni del sistema. Le soluzioni nazionali però richiedono un governo ITALIANO che metta in primo piano l'interesse dei suoi cittadini. Non questo: speriamo il prossimo.

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  10. Anche perchè nel caso assurdo che dovesse accadere.. io non credo che gli italiani o altri sud europei possano sopportare oltre e perdonare una simile infamia.

    La ringrazio

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  11. Dato che si parla di centrodestra, mi permetto di suggerire un'idea per un post futuro: qual è la tua opinione sulla proposta di riforma del fisco con la flat tax? Come la integreresti coi CCF? Alternativamente come riformeresti il sistema fiscale? Sono curioso di sapere la tua opinione :)

    (Con flat tax in linea generale intendo un sistema in cui vige un'aliquota unica sul reddito e la progressività viene ottenuta per deduzione con un qualche calcolo relativamente semplice, ad esempio aliquota al 23% e 6 mila euro di deduzione per ogni membro della famiglia. Tutte le altre deduzioni e detrazioni vengono eliminate)

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    1. Sono favorevole a una semplificazione del sistema fiscale, mantenendo però un adeguato livello di progressività.

      Non ho però visto (magari mi sono sfuggite) analisi convincenti in merito agli ipotetici benefici sul recupero di gettito dovuto all'abbattimento dell'aliquota marginale.

      Se la introduci in un contesto in cui rimane l'euro abbinato ai CCF, bisogna rimodulare le dimensioni dell'intervento. Es. se l'impatto sui saldi di finanza pubblica deve essere zero il primo anno e la flat tax fa perdere 10 miliardi di gettito, sostituisci 10 miliardi di spese con 10 miliardi di CCF.

      E poi va vista l'evoluzione successiva: se la flat tax accelera la crescita e/o fa recuperare base imponibile, dà un contributo positivo. IMHO al momento è un SE, tuttavia.

      Quindi... io mi batto per i CCF che sono risolutivi, la flat tax è tutto da vedere. Poi, se un governo di centrodestra introduce INSIEME CCF e flat tax, mi può andare bene. Ma la ripresa sono convinto che arriverà dai CCF. Sulla flat tax da sola non metterei la firma...

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    2. Credo sia abbastanza difficile fare stime sul recupero dell'evasione, l'idea sarebbe semplificare drasticamente il sistema e allo stesso tempo abbassare le tasse, in modo da giustificare moralmente un forte aumento delle pene per gli evasori.

      Se viene fatta a parità di gettito gli effetti sull'economia dovrebbero essere molto limitati, al massimo potrebbe attirare qualche investimento estero o potrebbe incentivare i vari Marchionne a tornare a pagare le tasse in Italia. Se le aziende esportatrici tendono ad evadere meno delle altre potrebbe favorire le esportazioni, ma non ci conterei troppo... Insomma senza i CCF non si va da nessuna parte.

      Secondo me rispetto al sistema attuale - che è un disastro - non ha quasi nessuno svantaggio. L'unico problema è che manca la progressività per i redditi alti, però di fatto questa progressività non esiste neanche adesso perché già dai 28 mila euro paghi il 38%, e la massima è al 43%. In più per alcuni redditi come ad esempio quelli di natura finanziaria l'aliquota unica c'è già.

      Per integrare la flat tax coi CCF stavo pensando ad esempio di pagare una imposta negativa sul reddito (proposta da Berlusconi) con i CCF.

      Supponiamo di aver calcolato che per mantenere il gettito in euro invariato ci sia bisogno di una aliquota al 25% con 6 mila euro di deduzione per ogni membro della famiglia.
      Quindi una famiglia di N membri pagherebbe (se positivo) in euro (reddito - N x 6000) x 25%.

      Per l'imposta negativa aumentiamo la deduzione (altrimenti non è sufficiente, in generale deve variare in base alle necessità) ad esempio a 10 mila.
      Una famiglia di N membri riceverebbe (se negativo) in CCF (reddito - N x 10000) x 25%. Magari per non svantaggiare troppo i single si potrebbe modificare in qualcosa del tipo (reddito - 15000 - N x 8000) x 25%.

      Queste erogazioni di CCF coprirebbero le quote dedicate a integrazione di redditi, spesa sociale e pensioni. Quelle invece dedicate alle aziende e ad altre spese pubbliche andrebbero ovviamente erogate attraverso modalità differenti.

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    3. Sono d'accordo con questo possibile approccio, fermo restando che quando si parla di "erogazioni di CCF" che "coprirebbero le quote dedicate a integrazione di redditi, spesa sociale e pensioni" si deve trattare, appunto, di INTEGRAZIONI, quindi di cose in più rispetto alla situazione odierna.

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  12. Hai visto che Berlusconi da un po' di tempo non parla più di seconda moneta? Dobbiamo metterci a piangere? :(

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    1. Salvo che mi siano sfuggite occasioni successive, l'ultima è stata un mesetto fa. Magari ha capito che fa confusione chiamarla "moneta". Che ne dici di CCF :))) ?

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    2. Non vorrei avesse usato l'argomento come tattica per prendere voti alla lega, e adesso che è in vantaggio abbia deciso di evitare di parlarne. Poi vabbè l'importante è che una volta al governo faccia seguire alle parole i fatti, anche perché a voler essere egoisti ne beneficerebbero pure le sue aziende

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    3. Ne avrebbe benefici enormi... e credo anche che l'esperienza del 2011 gli abbia insegnato parecchie cose.

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