domenica 20 ottobre 2019

Potere d’acquisto e potenziale dell’economia


Immettere moneta – o, alternativamente, CCF – nell’economia per rilanciare la domanda magari è anche opportuno (mi sento dire di tanto in tanto), ma “non risolve i problemi strutturali”, “non migliora il potenziale”, “non fa recuperare all’Italia il deficit di competitività rispetto ad altri paesi”.

Beh, provate un po’ a riflettere su questo esempio.

Sull’Isola A ci sono dieci persone e dieci alberi, da ognuno dei quali si possono raccogliere, ogni giorno, dieci noci di cocco. Per qualche motivo, però, si è deciso che le noci possono essere raccolte solo da chi possiede dei biglietti (uno per ogni noce) emessi da un'Autorità Centrale.

E questa Autorità Centrale ne emette, quotidianamente, solo ottanta, e ne distribuisce dieci a testa a otto persone. Il risultato è che quelle otto persone ogni giorno raccolgono dieci noci ciascuna. Due invece non fanno niente, e restano senza alcuna noce di cocco.

Sull’Isola B le cose funzionano alla stessa maniera, salvo che ogni persona (dieci in tutto anche qui) riceve dodici biglietti ed è in grado di raccogliere dodici noci (la produttività procapite è più alta del 20% rispetto all’Isola A). Tutti raccolgono, e tutti a fine giornata hanno dodici noci.

La produzione totale è quindi ottanta noci al giorno sull’Isola A, mentre è centoventi sull’Isola B.

Sull’Isola A due persone sono disoccupate. Ma questo NON dipende dal fatto che la produttività procapite è inferiore. Dipende dal fatto che queste due persone non ricevono i biglietti.

Ma se stampo venti biglietti in più e li do ai due attuali disoccupati, questi raccoglieranno anch’essi dieci noci a testa. La produzione totale passerà da ottanta a cento noci.

Questo è un miglioramento permanente e strutturale. Anche a produttività invariata, la produzione aumenta del 25%.

A questo punto, non c’è più disoccupazione né sull’Isola A né sull’Isola B. La produzione è sempre maggiore su B rispetto ad A, ma il delta non è più 120 contro 80, bensì 120 contro 100.

E questo risultato lo abbiamo ottenuto senza inventarci chissà che per colmare la differenza di produttività. Abbiamo solo stampato più biglietti, a costo zero.

Poi, ci sono ottime ragioni per ritenere che anche la produttività, successivamente, andrà a crescere sull’Isola A. Le trovate elencate e spiegate qui.

Ma anche se così non fosse, abbiamo fortemente – e strutturalmente – aumentato la produzione, e azzerato la disoccupazione, sull’Isola A. In modo permanente e sostenibile.


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