sabato 14 marzo 2020

La gaffe della Lagarde (sottotitolo: senza farina non si fa il pane)


La conferenza stampa di Christine Lagarde, presidente BCE, al termine del comitato direttivo di giovedì 12 marzo, è stata una catastrofe comunicativa.

Con sette parole – “we are not here to close spreads” – è riuscita a ottenere l’effetto esattamente opposto a quanto era stato conseguito da Mario Draghi usandone tre – “whatever it takes” – nel 2012.

Allargamento degli spread di tasso tra Germania e paesi europeriferici, crollo dei titoli di Stato, ribassi a due cifre delle borse.

Però…

Si può affermare che la Lagarde è inadatta per il ruolo che riveste. Si può dubitare della sua competenza. Ma una cosa va anche sottolineata.

Christine Lagarde ha messo a nudo una verità. In una situazione di crisi economica, a maggior ragione se causata da un evento esogeno come l’epidemia di Coronavirus, diventa vitale per lo Stato controllare la moneta che utilizza.

L’Eurozona non è uno Stato e le politiche di sostegno della domanda, mediante spesa pubblica e riduzione di tasse, sono lasciate agli stati membri: che sono costretti però a fare affidamento sui mercati per approvvigionarsi.

E la moneta viene prodotta da un’entità esterna, che non fornisce – per statuto le è in effetti impedito – una garanzia incondizionata del debito pubblico degli stati membri.

Mario Draghi è riuscito a imporre una soluzione di compromesso – predisporre strumenti d’intervento condizionati a non meglio precisate “riforme” degli Stati, e convincere i mercati che era troppo rischioso sfidare la volontà della BCE di attivarli.

Forse, anzi di sicuro, era un bluff. Ma i giocatori al tavolo non si sono sentiti di chiamarlo – per otto anni.

Ma Draghi, e questo è sempre stato chiaro, non ha potuto risolvere le disfunzioni del sistema. Ha solo applicato un grosso cerotto e ha evitato di farlo deragliare.

Le disfunzioni del sistema si risolvono solo se gli Stati tornano in possesso della facoltà di effettuare le necessarie politiche di rilancio senza dipendere dai mercati finanziari. Non si risolvono se esiste perennemente il dubbio che il mugnaio negherà la farina per fare il pane.

La volontà politica di trasformare la BCE in un garante incondizionato dei debiti pubblici nazionali non esiste. La Lagarde è stata estremamente malaccorta perché non aveva nessuna necessità di pronunciare quella frase. Ma ha detto la verità. E quello è il problema.

Alternative ? una è che gli Stati che ne hanno necessità – e in particolare l’Italia – emettano uno strumento di Moneta Fiscale. In un precedente articolo, si sono messe a confronto proposte già sul tavolo delle forze politiche: i CCF del Gruppo Moneta Fiscale (Biagio Bossone, Marco Cattaneo, Massimo Costa, Stefano Sylos Labini) e i Minibot di Claudio Borghi.

L’altra ? la rottura dell’euro.


13 commenti:

  1. Egregio Dott. Cattaneo,
    1)il pacchetto di misure (anche se in parte) graverà sul nostro debito o è fuori dal conteggio del debito?
    2) Cosa ne pensa del pacchetto della UE?
    https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_20_459?fbclid=IwAR2HerzeLd9URenX0naY6LeLeaU0-IACyfhfNszOyOgP-y-0ehXX-vV31vU

    Lorenzo Zanellato

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    1. Non entrerà nei conteggi ai fini dei limiti di deficit e debito, ma comunque rimane debito, visto che l'Italia non emette moneta.

      Quanto al pacchetto, è ovviamente insufficiente. Occorre dire: si spenderà tutto quello che serve e la BCE finanzierà tutto a spread zero. Punto.

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  2. Paolo Barnard ha investigato su questo dannato virus e pare che oltre ad essere noto già da tempo al dipartimento difesa US (che ha finanziato pesantemente ricerche sul virus) il virus diffuso in Lombardia sia poi mutato in un ceppo differente da quello partito in Germania. Ora visto che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si piglia, non le viene il sospetto che questo virus sia stato il mezzo per distruggere il cuore dell'economia italiana cioè la regione dove lei vive? Considerando poi che l'Italia coi recenti accordi commerciali iniziati con la Cina si sia trovata in mezzo ad una guerra tra USA e celeste impero?

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    1. Non riesco a vedere l'interesse degli USA a distruggere l'economia italiana, soprattutto considerando che se si arriva a quello significa che il virus ha fatto danni altrettanto (o quasi) enormi dappertutto.

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    2. Ok ma se è vero che questo ceppo è mutato perche non lo dicono?

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  3. Mi inserisco in questo post per far notare dei 550 miliardi della Germania e delle polemiche seguite.
    Vorrei sapere se il Dott. Cattaneo è in grado di smentirmi:
    1) Cassa Depositi e prestiti non è vigilata da bankitalia,perchè prendersela con la KFW tedesca?Non c'è differenza.
    2)Qualcuno nega che la Cassa depositi e prestiti entri nel conteggio del debito pubblico, eppure in un articolo di linkiesta si afferma che entra nel conteggio del debito pubblico.
    3) I tassi sono diversi perchè diverso è il rischio paese.
    4) i volumi raccolti sono diversi perché diversa è la grandezza dell’economia
    5) 550 mld alle imprese tedesche (sono garanzie all’accesso al credito, di cui SOLO 100 aggiuntive e se servissero, non deficit o sovvenzioni).
    Lorenzo Zanellato

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  4. 1) Non ha però nemmeno lo statuto di banca, quindi non può essere finanziata dalla BCE.
    2) Non entra il debito di CDP, entrano i finanziamenti di CDP alle amministrazioni pubbliche (compresi gli enti pubblici territoriali e locali).
    3) Certo, il che è uno dei gravissimi elementi di disfunzione del sistema. Se i tassi sono diversi, allora tutto funzionerebbe infinitamente meglio se fosse diversa la moneta.
    4) Sì ma allora una manovra simile l'Italia la dovrebbe fare per 300 e passa…
    5) Comunque sono soldi pronti, l'equivalente per l'Italia non c'è.

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  5. Salve ho letto un commento sopra che parla del ceppo del virus in Lombardia che sarebbe mutato da quello tedesco. Direi che più che una punizione da parte US si potrebbe pensare proprio da parta di Ger Ovvio che siamo sempre sul piano delle congetture, ma se la Ger volesse metterci in difficoltà tornerebbero i conti (vedi ad es il blocco delle mascherine dal nord eu).

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    1. La Germania ci crea già fin troppi guai evidenti perché, personalmente, mi senta di esprimere opinioni su quelli ipotetici… beninteso il problema è la nostra classe dirigente asservita. Che la Germania veda la UE come uno strumento per perseguire i propri interessi nazionali non è un'illazione: l'hanno detto e ripetuto, chiarissimamente.

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    2. Ma certo quello è palese da decenni.

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  6. Della serie classe dirigente asservita, le è capitato di leggere questo :
    https://www.ilsole24ore.com/art/approvare-mes-un-credito-europeo-ADIsdfC?fromSearch
    Però a ripensarci questi più che asserviti mi paiono da manicomio.

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    1. Sono dei perfetti "contrarian indicators". Quando dicono una cosa, è vero l'opposto.

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