domenica 28 marzo 2021

Draghi: da “whatever it takes” a “then, what” ?

 

Commentando l’ultima conferenza stampa di Mario Draghi, il Sole 24 Ore ci fa sapere che il presidente del consiglio “ha indicato che il fatto di essere personalmente a favore dell’emissione di debito comune come strumento permanente a sostegno di un bilancio per la stabilizzazione dell’economia non significhi molto, dal momento che è necessario un consenso di tutti i governi. Ha raffreddato gli entusiasti ricordando che si tratta di “un obiettivo un po’ lontano, che però è meglio ribadire perché ci sono cose che rispondono a tanti problemi (?), invece ci si ingegna a non dare la risposta giusta che richiede uno sforzo politico imponente e si danno risposte non rilevanti, marginali, cosicché ci si deve aspettare un risultato marginale””. “Sintesi chiara delle incompiutezze dell’Unione Europea”, chiosa l’articolo del Sole.

A me viene da aggiungere che di questo passo la frase che caratterizza Draghi non sarà più il “whatever it takes”, “qualunque cosa necessaria”, sintesi e simbolo dell’intervento da lui effettuato nella sua qualità di presidente BCE per evitare la rottura dell’euro.

Sarà più appropriata una frase ancora più breve, due parole invece di tre: “then, what ?”, “e allora ?”. Però pronunciata non da lui ma da chi lo sta ad ascoltare.

L’Unione Europea è incompleta perché la volontà politica di completarla non esiste. Non in tutti i suoi 27 Stati membri, non in tutti i 19 aderenti all’eurozona, e in particolare non in Germania.

Si possono mettere in atto tutti gli “sforzi politici” dell’universo, per un periodo lungo a piacere (di Eurobond del resto si parla quantomeno dal Rapporto Delors del 1993) ma l’unione fiscale, i trasferimenti e la condivisione del debito sono totalmente inaccettabili per la Germania. Era così trent’anni fa e potete scommettere che sarà così ancora tra trent’anni.

Il punto non è discutere se i tedeschi abbiano ragione o torto. La loro posizione è che la UE è uno strumento per perseguire i propri interessi nazionali. Trasformarla in una vera unione economica e politica, che vuol dire trasferire molti più soldi ad altri Stati e garantire il debito altrui, semplicemente non rientra in questi interessi.

Il paradosso è che un vero europeista dovrebbe essere in prima fila nel sostenere il progetto CCF. Dando agli Stati lo strumento necessario per stabilizzare e rilanciare le proprie economie e per ridurre gradualmente ma stabilmente nel tempo il rapporto debito pubblico / PIL, i CCF risolvono le disfunzioni dell’Eurosistema senza chiedere nulla alla Germania. Né trasferimenti né unione fiscale né condivisione del debito.

Un Eurosistema che risolve i suoi problemi strutturali e cessa di essere una perenne mina innescata, a costante rischio di deflagrazione, potrebbe anche creare le condizioni minime per creare una vera unione politica federale. Dato che i tedeschi non vedono assolutamente nessuna ragione per condividere i guai altrui, forse modificheranno la loro posizione riguardo all’unione politica – ma ad una condizione. Che la condivisione dei problemi finanziari non venga più richiesta, in quanto ogni Stato sarà nuovamente dotato dello strumento monetario nazionale necessario per gestirli in autonomia, e per superarli senza sostegni esterni.

Nel frattempo sulla testa di Draghi resta sospesa quella breve domanda di due parole, che magari nessuno degli ossequiosi giornalisti presenti alle sue conferenze stampa gli porrà, ma il resto del paese nonché i commentatori economici internazionali sì: “then, what ?”.

 

6 commenti:

  1. Giovanni Albin: lo "sforzo politico imponente" , per ottenere la "risposta giusta" da parte dei paesi frugali , potrebbe appunto essere l'adozione della moneta fiscale...diglielo un po' al Draghi.

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    1. Potessi parlargli... notare che se non introduciamo la moneta fiscale ai paesi frugali non occorre chiedere più nulla. Però questo alla UE non va bene perché loro vogliono aumentare il controllo sugli Stati. Che poi con questo controllo combinino solo guai è un dettaglio, ovviamente...

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  2. È INCREDIBILE come queste blatte anglogermaniche abbiano sempre una spocchia verso di noi Italiani eppure la Germania è fallita 4 volte negli ULTIMI 100 anni l'Italia neanche 1 i più grandi scandali di corruzione in Europa li ha la Germania Siemens in Grecia e in Cina la vw col Dieselgate in Danimarca c'è stato il più grande caso di riciclaggio di denaro sporco nei paesi nordeuropei ci sono più casi di donne uccise e stuprate in Germania 190 donne uccise su 83 milioni di abitanti che sono di più in proporzione 120 in Italia con 59 milioni di abitanti abbiamo 2 milioni di dipendenti pubblici in meno in proporzione alla popolazione rispetto alla Germania i prodotti più copiati al mondo probabilmente sono italiani 100 miliardi euro solo enogastronomico e Ivanka Trump figlia dell ex presidente usa ha pure copiato un modello di scarpe di un marchio di moda toscano e poi abbiamo fatto la storia più di tutti gli altri paesi: Levi Civita ha pure corretto gli errori matematici della teoria della relatività di Einstein i principi della meccanica quantistica li ha fatti Majorana secondo luis alvarez Nobel USA la fisica moderna fisica delle alte energie é nata nel 1944 grazie a 3 fisici italiani piccioni faccini e convessi, fubini e veneziano hanno fatto la teoria delle Stringhe Enrico fermi ha col suo errore nel 34 sulla fissione nucleare dell'uranio che i tedeschi arrivassero all atomica poi ha creato la 1 pila atomica della storia reattore nucleare che ha dato uranio e plutonio per le atomiche USA poi più del 50% degli antibiotici prodotti nel mondo oggi sono originati in Italia (saccani jotti) eppure non siamo abbastanza considerati !!! ???
    LUCA

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    1. Perchè noi siamo da sempre esterofili e coglioni.

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    2. Tra 50 anni, le assicuro che la lista dei geni sarà la stessa.
      Il miglior risultato della politica degli ultimi anni è la devastazione scolastica, appiattita sul modello anglosassone, ma senza gli investimenti anglosassoni. Gli studenti non sono più formati con una buona dose di letture, la gratificazione dei migliori e l'abitudine al dibattito, al confronto e ai collegamenti tra le materie. Oggi, li ingozzano di nozioni usa e getta, da ricordare giusto per un paio di giorni e da ascoltare passivamente davanti al pc, tra un videogioco e l'altro senza spiccicare parola. Purtroppo, è un dramma di cui pochi si accorgono.

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  3. Anche nell Arte dagli Etruschi ai Romani al Rinascimento al Barocco al Futurismo alla Musica con Caruso che è stato il primo nella Storia a Vendere 1 Milione di Dischi. Nel Cinema con Totò Fellini Sergio Leone il film più riprodotto nella Storia del Cinema Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese!!!
    Lucon

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