sabato 9 novembre 2024

La crescita negli anni dell’euro: confronti internazionali

 

Ho esteso a vari altri paesi – tutti quelli del G7 più altre due importanti economie europee, Spagna e Svizzera - il confronto Italia – Germania di cui a un precedente post. I dati sono sempre di fonte FMI e sempre relativi al PIL procapite, in dollari a potere d’acquisto omogeneo 2017. I livelli dei vari paesi sono confrontati facendo pari a 100 gli USA.

Saltano all’occhio alcune cose, qualcuna nota, altre sorprendenti.


La prestazione dell’Italia è la peggiore, anche se con, finalmente, un accenno di recupero negli ultimi anni. Nessuna sorpresa qui: l’eurosistema per l’Italia è stata una catastrofe.

Certo, fa male constatare che nel 1998 eravamo sopra Francia e Regno Unito, e oggi sotto. Ma anche qui nessuna sorpresa.

Gli USA hanno guadagnato terreno nei confronti di tutti gli altri. Alla faccia di chi li vedeva in declino, rispetto all’Eurozona, perché “accumulano debito”.

Sorprende invece che a parità di potere d’acquisto, il PIL procapite più basso sia quello del Giappone. L’unica spiegazione che riesco a darmi è che i prezzi interni siano decisamente più alti rispetto al resto del mondo. Il che negli anni 1990-2000 non mi avrebbe stupito, ma che sia ancora così dopo la svalutazione dello yen non me l’aspettavo.


1 commento:

  1. Produzione industriale a picco: ventesimo calo consecutivo!

    La produzione industriale italiana continua a scendere senza sosta: venti mesi di calo consecutivo. A settembre, l’indice destagionalizzato registra un -0,4% rispetto ad agosto, mentre su base annua la flessione arriva al -4%. Un dato allarmante che segna un sistema sempre più in crisi.
    Il crollo è evidente in diversi comparti: mezzi di trasporto (-15,4%), tessile e abbigliamento (-10,7%) e raffinazione petrolifera (-8,1%). L’energia e i beni di consumo registrano anch'essi un trend negativo rispettivamente del -3,8% e -2,5%.
    Secondo Massimiliano Dona (Unione Nazionale Consumatori), questi dati rappresentano "uno tsunami sul sistema italiano". Carlo Rienzi del Codacons avverte del pericoloso calo dei beni durevoli (-5,6% nel 2024), legato a consumi delle famiglie in stallo.
    Le sanzioni tutto a posto?
    Sembra di sì...

    Riferimenti:

    https://t.me/GiuseppeSalamone

    https://www.informazione.it/a/5D1C796F-7101-4F9C-9B66-4FBBD0C33944/Produzione-industriale-a-picco-ventesimo-calo-consecutivo

    Commento

    Ciclo economico in breve: lavoro, consumo, risparmio, investimenti

    Se il lavoro lo precarizzi e non lo crei affatto perchè il vincolo esterno eurocratico ti impone parametri di finanza pubblica assurdi per cui non puoi fare investimenti pubblici per fare riprendere il mercato interno + favorisci delocalizzazioni industriali all'estero , il caso Fiat/Stellantis è emblematico + la stragrande maggioranza dei prodotti di risparmio gestito sono inefficienti e inefficaci nel medio e lungo termine non battendo mai gli indici di riferimento e comprare prima casa è diventato molto più caro, e allora tutto il sistema va in crisi , compresi consumi e produzione industriale, non è che ci vuole il genio di aver conseguito una laurea in Scienze Missilistiche al MIT di Boston per capirlo, tutt'altro!!

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