sabato 15 marzo 2025

La UE non è un condominio - purtroppo

 

Voi sovranisti, dicono i pro-UE, dovreste farvene una ragione. Criticate la UE, criticate le sue regole, criticate il fatto che esistano, ma dovete anche rendervi conto che se si abita nello stesso condominio le regole servono.

Il problema è che la metafora del condominio si poteva applicare alla vecchia CEE. Non all’Unione Europea.

I condomini sono vicini di casa, certo. E giustamente ogni anno fanno alcune assemblee dove si discute (magari per ore…) di temi epocali quali il costo del portinaio e la manutenzione dell’ascensore.

Però vicini di casa significa che ognuno STA NEL SUO APPARTAMENTO. Che ognuno sta A CASA SUA.

La UE ha trasformato, o quanto meno ci sta provando in tutti i modi, il condominio in una cosa diversa. Uno stanzone gigantesco in cui, abbattute tutte le pareti, tutti i soffitti, tutti i pavimenti, gli (ex) condomini stanno in un ambiente unico.

Da buoni vicini di casa, in Europa si può convivere ragionevolmente bene. Certo con collaborazioni, certo con momenti di discussione sui diritti di transito, sui diritti di pesca, sui sussidi all’agricoltura. L’equivalente del portinaio o dell’ascensore.

Ma se si pretende di trasformare in una megafamiglia qualcosa che famiglia non è, non funziona. Non funzionerebbe neanche se le regole non fossero spesso cervellotiche, spesso assurde e molte volte controproducenti. Come invece sono.

 

1 commento:

  1. Alessandro Malapelle: Soprattutto ciascun condomino deve condividere il proprio conto corrente con l'amministratore di condominio nominato da una entità astratta extra condominiale...

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