giovedì 4 luglio 2013

I CCF: strumento monetario complementare per risolvere la crisi

Con molti ringraziamenti ad Arlette Zat.

4 commenti:

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  2. Buongiorno Marco, un piccolo dubbio che sicuramente mi potrai chiarire in due parole: supponiamo che i paesi del Mediterraneo adottino i CCF per compensare la differenza di competitività rispetto ai paesi dell'area ex-marco. Ma cosa succederebbe se anche questi ultimi adottassero uno strumento analogo? Si innescherebbe un meccanismo a spirale dalle conseguenze imprevedibili? O le condizioni macroeconomiche di Germania & Co. non rendono per loro conveniente l'introduzione dei CCF nei loro paesi? Ciao e grazie.

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    1. La domanda è giusto porsela. Avevo in effetti analizzato la cosa nel post del 14.2. Ti sintetizzo intanto la conclusione: la Germania sta viaggiando a pieno regime - adesso un po' meno proprio a causa del calo dell'export verso il Sud Europa - ma comunque è vicina alla piena occupazione. Se il Sud riequilibra con i CCF, diventa più competitivo quindi esporta di più, ma compra anche di più, compreso dalla Germania. Quindi la Germania non ha danni e non ha interesse a effettuare manovre di ritorsione. e se lo facesse il Sud potrebbe sempre spingere ancora di più sulla leva dei CCF. Del resto, anche se si arrivasse al break-up la Germania potrebbe stampare Nuovi Marchi per non rivalutare rispetto alla Nuova Lira. Ma non ha senso perché a quel punto potremmo farlo anche noi. E infatti dopo il 1992 non è successo: da 750 pre-rottura SME il cambio, dopo varie oscillazioni, si è assestato intorno alle 990 con cui si è entrati nell'euro. Che in quel momento erano un livello giusto - tutti andavano sufficientemente bene e i saldi commerciali erano in equilibrio.

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