domenica 1 marzo 2015

L'emissione di CCF si autofinanzia completamente


Confrontando i due scenari base – senza CCF e con CCF – è interessante sottolineare che in ogni singolo anno, l’introduzione dei CCF produce un incremento di incassi in euro per la pubblica amministrazione. Nei primi due anni questo è dovuto al fatto che i CCF stimolano domanda e PIL, quindi anche il gettito fiscale, senza che ancora si stia verificando l’effetto compensativo (tasse, e obbligazioni finanziarie verso lo stato in genere, pagate in CCF invece che in euro). Ma anche negli anni successivi il fatto che il PIL viaggi (nello scenario “con CCF”) su livelli decisamente più alti produce incassi più elevati per il settore pubblico, anche tenuto conto dell’utilizzo dei CCF. La manovra, in altri termini, si autofinanzia completamente.

 

Anno
 
 
2014
2015
2016
2017
2018
2019
IPOTESI SENZA CCF
PIL
 
 
1.627
1.627
1.627
1.627
1.627
1.627
Incassi pubblici
786
786
786
786
786
786
Spese pubbliche
835
835
835
835
835
835
Surplus / (deficit)
 
-49
-49
-49
-49
-49
-49
Debito pubblico lordo
2.141
2.190
2.239
2.288
2.337
2.386
Crescita PIL reale
 
 
 
 
 
 
 
Inflazione
 
 
 
 
 
 
 
IMPATTI DIFFERENZIALI DELL'INTRODUZIONE DEI CCF
 
 
 
 
 
 
CCF emessi
 
 
90
150
200
200
200
CCF utilizzati
 
90
150
200
Moltiplicatore
 
 
1,20
1,20
1,20
1,20
1,20
Incremento assegnazioni di CCF
 
90
60
50
 
Maggior PIL reale
 
 
108
72
60
 
 
Maggior PIL reale (in aggiunta all'effetto CCF)
 
1,0%
1,0%
Maggiore inflazione
 
1,0%
1,5%
2,0%
2,0%
2,0%
Maggiori incassi pubblici (al lordo dell'utilizzo dei CCF) a pressione fiscale invariata -
48,3%
Importo dei maggiori incassi fiscali lordi
61
109
156
184
214
Utilizzo CCF
 
 
 
 
-90
-150
-200
Importo maggiori incassi fiscali netti
 
 
   = minor deficit pubblico
 
61
109
66
34
14
IPOTESI CON CCF
PIL
 
 
1.627
1.752
1.852
1.950
2.009
2.070
Incassi pubblici
786
847
895
942
970
1.000
Spese pubbliche
835
835
835
835
835
835
Surplus / (deficit)
 
-49
12
60
17
-15
-35
Debito pubblico lordo
2.141
2.129
2.070
2.053
2.067
2.103
Crescita PIL reale
 
 
6,6%
4,1%
3,2%
1,0%
1,0%
Inflazione
 
 
1,0%
1,5%
2,0%
2,0%
2,0%

56 commenti:

  1. Marco, la tua ipotesi senza CCF è fin troppo ottimistica. In realtà continuando così le tasse dovranno fatalmente aumentare e deprimeranno ancor più l'economia deprimendo il PIL. Ci troveremo così con il debito che aumenta e un PIL che cala peggiorando il rapporto DEB/PIL più ancora di quello che abbiamo visto in questi anni. E' un circolo vizioso che si avviterà sempre di più. Sulla scenario con CCF sei stato in egual modo prudenziale dato che un moltiplicatore 1,2 è veramente il minimo sindacale. Ma va bene così; come diceva mio nonno: "In fase di preventivo meglio stare dalla parte dei buchi che da quella del formaggio, in modo tale da non ritrovarsi spiacevoli sorprese. Grazie per l'ottimo lavoro che fai.

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    1. Condivido, anche se nel 2015 qualcosina di positivo potrà venire dalla rivalutazione del dollaro. Ma ben che vada è un effetto una tantum. Il rischio di un trend ancora più negativo in assenza di interventi è sicuramente alto. E sono anche d'accordo che il moltiplicatore a 1,2 è molto cautelativo, partendo da condizioni di domanda depressa come quelle odierne.

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    2. è statisticamente più probabile il contrario ovvero lo stato perderà euro senza essere certo di ritornare alla sovranità monetaria assoluta e quindi fare auto-default.

      questo dimostra che la proposta ccf intende far fare default all'italia con lo scopo di tornare alla sovranità monetaria senza tagliare la spesa pubblica (né fare riforme) ma tagliando il debito facendolo pagare a tutti (risparmi).

      con la differenza che chi ha il posto fisso manterrà lo stipendio (entrata) perdendo i risparmi mentre chi ha non ha il posto fisso perderà lavoro e risparmi. cioè sarà "escluso" dall'economia. la parte vincitrice (statale) a quel punto non farà altro che pretendere maggiori stipendi e nuovi contratti dovendo alzare le tasse al privato.

      è chiaramente una proposta cartalista, knappsiana, che utlizza appunto lo stato per (escludere) una parte della popolazione dall'economia secondo le teorie malthussiane (siamo troppi dobbiamo escludere parte della popolazione per rivalutare i restanti).

      questo non è vero perché altri paesi hanno una popolazione e una densità abitativa di gran lunga superiore a quella italiana e hanno ricchezze superiori. la loro ricchezza deriva proprio dall'includere le persone (farle lavorare) e non dall'escluderle e doverle o mantenere o "uccidere" dentro i lager per non dover riformare lo status quo attuale per il quale cattaneo non propone nessuna riforma. neanche per finta.


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    3. "Includere le persone (farle lavorare)" è proprio quanto ci si propone... quanto a riformare, la riforma migliore è aumentare potere d'acquisto, domanda, e quindi produzione delle aziende. Che vuol dire migliorare, LAVORANDO, la qualità dei prodotti e dei processi, e avere anche le risorse per fare innovazione.

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    4. usare il potere di acquisto per pompare i consumi nella speranza di creare posti di lavoro non solo fallirà ma creerà lunghe file di nazifascisti. voi li avrete creati. e vi cacceranno dalle poltrone su cui sedete.

      "voi" in senso lato, voi inflazionatori pianificatori dell'economia (di destra e sinistra).

      la storia vi darà un'altra sonora lezione di come funziona la moneta e di cosa è la moneta. visto che ancora non riuscite a capirlo in europa. e in sudamerica.

      perfino la cina l'ha capito. siete rimasti solo "voi".

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    5. La Cina a mio modesto avviso si sta rotolando dal ridere assistendo a come l'Europa (più precisamente l'Eurozona) si è, in questi anni, suicidata sotto il profilo economico.
      Quanto a come funziona la moneta (intesa come potere d'acquisto che genera domanda) ridotto all'osso il problema è che può essere troppa o troppo poca. Secondo lei siamo nella prima situazione o nella seconda ?

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    6. siamo nella prima. c'è troppa moneta ma non circola nell'economia reale ma solo in finanza. il problema è eccesso di circolazione in finanza (assenza di regole e shadow banking) e blocchi della circolazione nell'economia reale (caste, disoccupazione, tasse). il calo della domanda ma non dei prezzi (in italia) a causa delle tasse e delle clausole di salvaguardia e il massacro alle partite iva dimostra il circolo vizioso.

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    7. E il progetto Moneta Fiscale, infatti, la emette dirigendola all'economia reale, non a quella finanziaria.

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    8. Detto altrimenti, non mettiamo moneta dove ce n'è troppa, la mettiamo dove ce n'è troppo poca.

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    9. giusto e sacrosanto. ma purtroppo una seconda moneta entra in concorrenza o peggio in conflitto con la prima livellando i vantaggi e svantaggi. se l'italia intende emettere moneta dopo aver firmato accordi che non l'avrebbe fatto la sua fiducia varrà zero e quindi anche sulle cose che stamperà.

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    10. Se un accordo firmato ...non funziona ...anzi risulta evidentemente distruttivo per l'economia nazionale...(è questo è evidente...lo hanno capito tutti anche chi fa finta di non capirlo...)...è lecito trovare dei correttivi o rompere gli accordi. Basta dichiarare "emergenza nazionale " (e spiegare il perché...ammesso e non concesso che sia necessario...vista l'evidenza ) e inserire i CCF....dopodiché vedere il da farsi (uscirne o restare nell'euro ).

      Ovviamente ci vuole un leader capace non un fonzie/renzie..

      Shardan

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    11. poi questo sistema euro...farà crash a prescindere...(anche questo lo sanno tutti...anche i proeuro )

      Shardan

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    12. è solo una questione di tempo...l'euro è destinato "comunque" a frantumarsi.

      Shardan

      ps- a proposito....avete notato che nessuno parla più di fiscal compact....i meno che ne parlano son proprio coloro che lo hanno promosso ;-))

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    13. Giusto quanto dice Shardan. E tutto questo senza neanche tener conto che i trattati sono ineseguibili - vedi per quanto riguarda il fiscal compact, appunto, il post del 24.7.2014 - e che ci sono fondatissimi motivi a sostegno della tesi che l'emissione di CCF non viola i trattati - vedi 16.1.2015 e 10.2.2015.

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    14. i trattati si cambiano. la costituzione americana è stata emendata 18 volte. e anche se non viola i trattati non funzionerà mai se la maggioranza vuole l'euro e una minoranza impone i ccf. l'unificazione è inevitabile. parigi e berlino non possono reggere all'infinito. con disastro o senza disastro, toccherà andare avanti.

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    15. Se la maggioranza non vuole rompere l'euro ma vuole interrompere l'austerità (come è assolutamente necessario) i CCF sono quanto serve.

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    16. l'austerità si interrompe con una vera banca centrale e una autorità fiscale unica e un trattato basato sul mercato e non sul mercato-finto-sociale.

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    17. I CCF li emette lo stato, che è autorità fiscale e agisce, nel caso specifico, da banca centrale di se stesso.

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    18. non va bene perché crei una bolla autolimentante assistenziale (statale o privata non fa differenza) che la politica non è in grado di fermare né con la spending review di sinistra e né col manganello di destra.

      la bolla socialista si scarica appunto sul mercato con le tasse e senza mercato non c'è domanda e offerta che voi vi ostinate a far ripartire pompando i consumi ovvero alimentando ancora di più la bolla.




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    19. E da quando ridurre le tasse crea una "bolla assistenziale privata" ??? soprattutto in un momento in cui le tasse sono, a detta di tutti, assurdamente alte...

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    20. perché voi riducete le tasse ma stampando moneta cioè annullando tale vantaggio con la svalutazione. cioè spostate il problema senza risolverlo.

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    21. Non svalutiamo nulla, perché la moneta emessa mette in moto domanda, e quindi produzione, utilizzando risorse (lavoro in primo luogo) che altrimenti resterebbero inattive: come si spiega qui.

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  2. Pongo all'attenzione una interessante intervista di Gennaro Zezza che merita di essere letta.
    http://temi.repubblica.it/micromega-online/zezza-%E2%80%9Cla-grexit-e-una-possibilita-a-meno-che%E2%80%A6%E2%80%9D/

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    1. Si', ne parlavo con Gennaro giusto pochi giorni fa. I greci vedono la moneta fiscale parallela come piano B ma non s'e' capito qual è il piano A ! Il finanziamento interinale di cui all'ultimo punto, in un mondo in cui UE e Grecia si siedono per trovare una soluzione di buon senso (e' un grosso se) potrebbe provenire per esempio da una garanzia su un'emissione di CCF al 90% del valore facciale. Molto, ma molto meno oneroso, per i partner europei, di un terzo bailout (di cui si continua a parlare, nonostante le smentite ufficiali).

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  3. Interessante capire quale possa essere effettivamente il piano A (mi sembra che la squadra di economisti greci del Governo non sia sprovveduta come qualcuno vorrebbe far credere). Non potrebbe essere utile, come ho sempre pensato, un sistema di moneta complementare, garantita da beni e patrimonio dello Stato, seguendo a grosse linee l'esempio della nuova moneta tedesca dopo l'iper-inflazione del 1924? Certo non va dimenticato che il problema del rifinanziamento del debito a medio-lungo termine sussiste sempre e che occorre assolutamente evitare che lo stimolo dei programmi fiscali abbinati a quelli monetari si traducano in sbilancio strutturale dei conti con l'estero. Ci sono quindi dei caveat anche per l'emissione di moneta parallela o di moneta fiscale. Io, per esempio, non sono convinto che in Italia sia sufficiente destinare i CCF a ridurre il costo del lavoro per le imprese per incrementare strutturalmente la nostra capacità competitiva. Ci vuole un riposizionamento competitivo complesso che è di lungo periodo e passa da una seria politica industriale pubblica.

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    1. Però un 15-20% di riduzione del costo del lavoro lordo (via erogazione di CCF alle aziende, in funzione dei costi di lavoro sostenuti) fa parecchio. Equivale a un 20-25% di riallineamento valutario (tenuto conto che in quest'ultimo caso il beneficio è parzialmente eroso dell'incremento di costo delle materie prime).

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    2. il piano A è semplice. tsipras ha solo chiesto l'onore delle armi ovvero ha chiesto che le riforme che la nazione deve fare abbia almeno l'onore di farsele da solo. non deve cioè essere la troika a firmare ma la stessa grecia. si tratta appunto di una firma e basta. l'onore delle armi.

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    3. Non credo che sia così. Se fosse, tra un anno o anche meno "scopriremmo" che le "riforme" hanno, una volta di più, peggiorato le cose.

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    4. ma infatti non risolvono il problema. il problema si risolve solo rendendo solvibili i debiti e facendo sì che quelli successivi siano per investimenti e non per ri-pompare consumi di prodotti francesi e tedeschi. se invece francia e germania vogliono spartirsi la grecia è ovvio che il mondo intero avrà qualcosa da ridire.

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    5. Il progetto Moneta Fiscale risolve questo problema assegnando CCF (anche) alle aziende in funzione dei costi di lavoro sostenuti: i costi effettivi scendono e si può fare espansione senza danneggiare i saldi commerciali esteri.

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    6. sono soldi non condizionati. qualunque cosa non condizionata non porterà al risultato voluto.

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  4. minsky era un keynesiano e non un socialista. non potete usare keynes in europa perché l'europa è in mano a "monarchie" politiche e private. qualunque manovra keynesiana in europa porta alla stagflazione e quindi a guerre civili nazifasciste o comuniste. minsky e keynes funzionano solo in un paese capitalista come l'america non in uno socialista come l'europa.

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    1. Ma il più grande "keynesiano empirico" della storia, Schacht, ha operato in Germania... È la socialdemocrazia europea nel secondo dopoguerra ha funzionato anche meglio del sistema USA.

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    2. non è stata la socialdemocrazia ma l'america (intesa come paese-banca) che ha finanziato l'europa usando la sua inflazione come credito per costruire ricchezza in europa allo scopo di unire l'occidente in chiave anticomunista. quella finestra temporale di "mercato" ha costruito la ricchezza del dopoguerra in europa che non esisteva prima. la fine del comunismo ha concesso allo stato di aggredire questa ricchezza che ci stiamo mangiando.

      la socialdemocrazia non costruisce ricchezza bensì si mangia (distribuisce) quella creata in precedenza dal mercato. se non si riapre il mercato per ri-creare ricchezza inizia un esproprio "de facto" di stampo comunista che genera come reazione i nazifascismi che essendo socialisti aborriscono il comunismo.

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  5. Gentile Dott. Cattaneo

    Un dubbio.
    E' chiaro che il problema di domanda vada risolto con un incentivo a quest'ultima e i CCF sono sicuramente un mezzo appropriato, però, rimanendo all'interno dell'euro, non si rischia in questo modo aggravare il commercio con l'estero (inteso con estero eurozona)?
    Mi spiego: la domanda riprende, e così giustamente l'inflazione, i beni vengono comprati nell'eurozona oltre che in Italia in questo modo le esportazioni aumentano per effetto del rinvigorito mercato interno ma aumentano anche le importazioni perchè le merci eurozona appaiono più a buon mercato a un italiano con più soldi in tasca.
    Chi ci dice quale fra le due import o export prevale ?
    E se prevale l'import e ritornano i finanziamenti nord europei per gli italiani con il pericolo debito privato che abbiamo vissuto e stiamo vivendo ?
    Non so se è chiaro il mio dubbio e magari sono castronerie di un non economista ma se le è possibile sarei contento se mi chiarisse.

    grazie

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    1. Il dubbio è più che legittimo: ma il problema di evitare che l'azione espansiva sulla domanda produca squilibri nei saldi commerciali esteri e' risolto rivolgendo una parte delle allocazioni di CCF alla riduzione del cuneo fiscale delle aziende, migliorandone quindi la competitività. Vedi punti da 19 a 25 nel post del 14.11.2014.

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    2. x silvestri
      la bilancia commerciale interna all'eurozona non è un problema. si può fermare facilmente. se non sei un economista ma sei appassionato devi studiare a fondo il target 2. il problema sono le "perdite" esterne all'eurozona che la germania cerca disperatamente di impedire rastrellando quelle interne e impedendo ai paesi di consumare diffonendo notizie "brutte" contro i prodotti americani e cinesi ma putroppo per essa e parigi l'euro è già internazionalizzato. e in futuro lo sarà anche il rembimbi. e londra ricorda a berlino e parigi dove passano tali flussi di capitali.

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    3. "renminbi" altrimenti cattaneo s'arrabbia.

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    4. Arrabbiarmi per un refuso ? ma quando mai ;)
      Però il target2 non risolve affatto il problema degli squilibri commerciali. Infatti i tedeschi hanno gli incubi al pensiero di perdere i crediti accumulati sotto quella voce. Serve il riequilibrio di competitività. Via CLUP se non si torna ai cambi flessibili.

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    5. infatti al target 2 hanno affiancato l'omt. il riferimento era a silvestri che chiedeva di capire gli squilibri. lei invece che è già economista è ovvio che sa tutto. ma i suoi lettori le chiedono anche di spiegare certe cose.

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    6. Il mio punto era chiarire (e rimando per questo, come detto, alle risposte da 19 a 25 nel posto del 14.11.2014) che il progetto Moneta Fiscale permette di espandere domanda e PIL senza creare squilibri commerciali e debito estero. Non è un problema né di target2 né di OMT.

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    7. non li crea non per i ccf ma per la germania che ha chiuso il credito al consumo ai paesi del sud mettendo una soglia di esposizione.

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    8. Se ritiene di mettere una soglia è una scelta sua ma è superfluo. Basta il riequilibrio di competitività che i CCF consentono. Vedi anche il post del 15.9.2013.

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    9. ma sarà difficile comprare una mercedes a rate coi ccf.

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    10. Qualche Mercedes in meno e qualche Maserati in più. Meglio, no :) ?

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    11. è per quello che marchionne è andato via dall'italia....era a conoscenza dei ccf in anticipo.....a londra è sicuro che si farà pagare in euro o dollari...

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    12. Che io sappia, lui sta in Svizzera...

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    13. marchionne si intendeva come fiat.

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    14. La Fiat vende dove c'è potere d'acquisto, ed è ben contenta di essere pagata nella moneta in uso in ogni singolo paese. Sa va a Londra o in Olanda (come sede legale) è per pagare meno tasse. In Italia continua a vendere: poco perché c'è poca domanda. Venderà molto di più quando la domanda ripartirà. Il che non avverrà con l'eurosistema odierno, però.

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    15. vendeva poco anche quando c'era domanda perché senza concorrenza (lancia alfa blindate dallo stato a favore di fiat) il mercato non esiste più. in germania le case si sono fatte concorrenza e nessuna ha "monarchizzato" l'economia. le auto tedesche sono le migliori per questo. concorrenza. la stessa che in italia, prima che fosse impedita dallo stato e dalla fiat, aveva sviluppato grandi marche automobilistiche.

      la monarchia distrugge sempre il mercato.

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    16. Tolga il 20% dal costo del lavoro (grazie all'assegnazione dei CCF) e veniamo se le auto prodotte in Italia non si vendono di più - sia qui che all'estero...

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  6. nel secondo anno il PIL aumenta di 100 miliardi esatti (da 1,752 a 1,852) e gli incassi pubblici (tasse) sono maggiori di 109 miliardi, anche se poi alcune righe più in basso c'è scritto " incassi pubblici... da 847 a 895..." e comunque l'incremento di incassi anno per anni è sui 60 mld, poi sui 50 mld, poi sui 50 mld, poi sui 30 mld...30 mld in corrispondenza ad un incremento ipotizzato di PIL dal 6,6% al 4,1% al 3,2% al 1%

    La sostanza è che aumenti di 90 mld i crediti fiscali e il PIL aumenta di 108 mld (X 1,2 moltiplicatore) + altri 16 mld di inflazione (1%),
    aumenti di 60 mld i ccf e il PIL aumenta di 72 mld + circa 25 mld di inflazione (+1,5%)
    In pratica l'assunzione è che per un aumento del deficit pubblico iniziale dal 3% al 9% del PIL (90 mld) il PIL stesso aumenta di 1,2 volte, al netto dell'inflazione, questa sale solo da 0% a 1% e il deficit pubblico che era di 49 mld il primo anno diventa un suprlus (inclusi gli interessi) di 12 mld...poi di 60 mld... poi di 17 mld
    In pratica stai dicendo che CON UN SURPLUS DI BILANCIO (non primario, INCLUSI GLI INTERESSI) il PIL aumenta del 4,1% e poi del 3,2%
    Stai dicendo che il primo anni il deficit è di -49 mld (3% del PIL), ma riduci le tasse (o anche aumenti le spese pubbliche ?) di 90 mld di CCF e il risultato è che il PIL aumenta di 108 mld al netto dell'inflazione e quindi gli incassi di tasse in proporzione e l'anno dopo il deficit pubblico sparisce e compare un surplus di bilancio pubblico (12 mld). Nonostante non ci sia nessun "deficit keynesiano", nonostante lo stato incassi di più di quello che spende (inclusi gli interessi), il PIL aumenta di 72 mld (al netto dell'inflazione)

    OK... Gennaro Zezza ha visto questi numeri ? Cosa ne pensa dal punto di vista dei saldi settoriali di un economia in cui lo stato non fa nessun deficit, ma lo stesso il PIL aumenta sempre, +6,6%, +4,1%, +3.2%....reale e +8%, +6% e +5% nominale ?
    Keynes, la MMT, i modelli di Godley e Lavoiee ad esempio su cui Zezza lavora implicano sempre che occorra un deficit pubblico per far espandere l'economia
    Come è possibile che tu abbia una crescita nominale e reale del PIL elevata, da miracolo economico con una politica di bilancio "alla Merkel", di surplus di bilancio ?



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  7. Cioè, il punto è che la tabella mostra che il deficit pubblico scende, non sale, dal -3% del PIL (-49 mld) diventa positivo, cioè lo stato incassa di tasse più di quello che spende e parliamo sia della spesa corrente e per investimenti che per quella di interessi che al momento è sui 78 miliardi l'anno. E va ricordato che almeno 30 mld di interessi vanno all'estero, per cui ceteris paribus, se niente cambia nella composizione del debito pubblico, avresti che lo stato oggi spende 49 mld più di quello che incassa, ma nella simulazione passa il primo anno a SPENDERE 12 mld DI MENO di quello che incassa (SURPLUS di bilancio!) e il PIL sale di più di 120 mld (108 mld reale + inflazione all'1%) poi ADDIRITTURA SPENDE 60 MLD DI MENO di quello che incassa (!) e lo stesso il PIL sale ancora di 100 mld (72 mld reali + un 2% di inflazione)

    Non so se mi spiego: vedi che nel secondo anno lo stato spende 60 mld meno di quello che incassa (surplus di bilancio che neanche Monti e la Merkel se lo sognano) e il PIL aumenta di 100 mld !!! Come è possibile che in un economia in cui (a partità di credito, tassi, surplus estero che non sono menzionati e non appaiono in tabella) un aumento del surplus dello stato di 60 mld (più tassi di quello che spende) faccia salire il PIL di 100 mld ???

    Ho citato un sacco di numeri avanti e indietro per cercare di capire, ma semplificando e andando al nocciolo, qui vedi uno surplus di bilancio di 60 mld, quindi lo stato sottrae 60 mld all'economia (giusto ?) a cui corrisponde un aumento di PIL di 100 mld
    E notare che, rimanendo nell'euro, i BTP restano ancora per un 40% circa in mano estera per cui almeno 30 mld l'anno di interessi escono dall'Italia (se conteggi solo i BTP e non il totale del debito che è in parte ancora in mano a bankitalia ecc... e poi ci sono i bot e cct)
    Cioè, hai che -30 mld di moneta all'anno escono dall'Italia per via degli interessi pagati sui BTP come succede adesso, poi altri 60 mld vendono sottratti all'economia dall'avanzo di bilancio che ipotizzi, totale 90 mld... e però il PIL aumenta di 100 mld !

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    1. La spiegazione sintetica e' che il surplus indicato è la differenza tra incassi statali IN EURO e pagamenti statali IN EURO. Non includono l'immissione di potere d'acquisto nell'economia mediante emissione e assegnazione di CCF, per un controvalore totale di 200 miliardi incrementali nei tre anni - 90 il primo, 60 in più il secondo, e 50 in più il terzo. Sono una forma di deficit spending addizionale effettuato senza emettere euro, e neanche debito espresso in euro.

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    2. invece di soffermarvi sulle formulette pensate al fatto che è difficile che lo stato possa ricevere la fiducia dei cittadini se non rispetta la legge neanche lui.

      fare il banchiere non è un mestiere matematico bensì è un'arte. il banchiere centrale è un artista. un direttore d'orchestra e non un grigio ragioniere che snocciola formulette matematiche che tra l'altro non hanno mai funzionato

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    3. Se è un direttore d'orchestra, deve seguire lo spartito giusto. Oggi l'euro sistema ne ha uno sbagliato. Completamente sbagliato...

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