In termini
reali, il PIL italiano 2015 è stato inferiore di circa 150 miliardi di
euro rispetto ai livelli raggiunti subito prima dell’inizio della crisi (2007).
Il progetto CCF può essere attuato in dimensioni adeguate a far recuperare questo “vuoto” di
PIL.
Si può partire
per esempio nel 2017 con 30 miliardi di assegnazioni annue, e incrementarle
gradualmente fino a 120 nel giro di quattro anni.
Con un
moltiplicatore keynesiano di 1,25, un’azione espansiva della domanda di 120
miliardi genera, appunto, maggior PIL per 150 (= 120 x 1,25). Rispetto
all’attuale livello di 1.700 miliardi circa, questo equivale a un recupero del
9% circa, quindi 2% abbondante all’anno.
Poiché i CCF
sono utilizzabili come sgravi fiscali due anni dopo la loro emissione, gli
utilizzi resteranno inferiori alle assegnazioni in tutti gli anni precedenti il
2022:
Anno 2017 2018 2019 2020 2021 2022 e oltre
Assegnazioni 30 60 90 120 120 120
Utilizzi 0 0 30 60 90 120
Nell’anno in cui
la situazione va a regime (2022) oltre al beneficio di 150 miliardi (sul PIL
reale) sopra citato, è ragionevole mettere in conto che si sia prodotta
maggiore inflazione, grazie al generale contesto di ripresa economica e di
riassorbimento dell’output gap.
Ipotizzando un
1% in più di maggiore inflazione, in sei anni si ottiene un ulteriore
incremento di PIL nominale pari a oltre 100 miliardi (1.700 x 6% = 102).
Complessivamente,
il PIL nominale a regime è quindi circa 250 miliardi più elevato per effetto
del progetto CCF. Poiché l’incidenza delle entrate pubbliche complessive è oggi
poco inferiore al 50%, 250 miliardi di PIL nominale in più producono, appunto,
all’incirca 120 miliardi di maggior gettito, compensando l’utilizzo dei CCF che
annualmente arrivano a scadenza (dal 2022 in poi).
Negli anni
precedenti al 2022, grazie allo sfasamento temporale tra assegnazioni e
utilizzi si creano addirittura eccedenze (maggior gettito lordo superiore agli
utilizzi di CCF), utilizzabili per accelerare il processo di riduzione del
rapporto debito pubblico / PIL. In sintesi:
ANNO
|
2017
|
2018
|
2019
|
2020
|
2021
|
2022
|
|
Maggior
PIL reale
|
38
|
75
|
113
|
150
|
150
|
150
|
|
Maggiore
inflazione cumulata
|
1,0%
|
2,0%
|
3,0%
|
4,0%
|
5,0%
|
6,0%
|
|
Effetto
delta inflazione su PIL
|
17
|
34
|
51
|
68
|
85
|
102
|
|
Maggior
PIL nominale
|
55
|
109
|
164
|
218
|
235
|
252
|
|
Pressione
fiscale lorda
|
47,5%
|
47,5%
|
47,5%
|
47,5%
|
47,5%
|
47,5%
|
|
Maggior
gettito lordo
|
26
|
52
|
78
|
104
|
112
|
120
|
|
Utilizzo
CCF
|
-30
|
-60
|
-90
|
-120
|
|||
Maggior
gettito netto
|
26
|
52
|
48
|
44
|
22
|
0
|
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