venerdì 13 settembre 2019

Il trilemma di Rodrik, e perché non mi convince


Un lettore mi chiede una spiegazione sintetica del trilemma di Rodrik. Per la verità, quanto a sintesi, l’enunciazione che ne ha fatto l’economista turco-harvardiano stesso è lodevolmente stringata. La trovate qui nell'originale, e qui in una traduzione italiana.

L’enunciato che esista un “teorema dell’impossibilità” tale per cui democrazia, sovranità nazionale e integrazione economica “profonda” siano incompatibili – sia possibile, cioè, averne due alla volta ma non tutte e tre insieme – mi lascia però molto scettico.

E’ perfettamente possibile creare una situazione dove uno stato democratico è aperto ai flussi finanziari e commerciali internazionali, senza tuttavia perdere le leve di azione riguardo alla gestione della propria politica economica.

E’ sufficiente che lo Stato mantenga la capacità di emettere moneta e di gestire le proprie politiche fiscali, perseguendo con efficacia politiche di pieno impiego delle risorse produttive.

Al contrario di quanto afferma Rodrik, il “rischio sovrano” non è un “costo di transazione” generato dagli stati-nazione. E’ vero l’opposto: si crea “rischio sovrano” quando gli Stati si spossessano della leva monetaria e possono quindi condurre politiche fiscali solo nei limiti della “benevolenza” a loro concessa da soggetti esterni.

Le dinamiche politiche in senso lato – trovo più appropriato chiamarle dinamiche di potere – hanno generato grandi concentrazioni di ricchezza che a loro volta hanno in larga misura asservito ai loro interessi le istituzioni statali e democratiche. Un’evoluzione profondamente negativa, e spero di vederla invertirsi, meglio presto che tardi.

Ma non esisteva e non esiste una necessità logica, né tantomeno un “teorema” (di teoremi bisogna parlare solo in matematica, non certo nell’ambito delle scienze sociali) che la rendesse inevitabile.


10 commenti:

  1. Sono il lettore della domanda su Rodrik di ieri. Ringrazio per il post e devo dire di trovarmi d'accordo con Lei sul fatto che nulla sia inevitabile o necessitato da teorie e astrazione. Le teorie e le scienze sono costrutti umani cosi come umana è la volontà politica che permette ingiustizie e disparità. Alla fine di questo si tratta dell'egoismo umano. Molto d'accordo anche sul fatto che la scienza sociale economica si sia ridotta a meri costrutti matematici (ma non è un caso, è stato voluto dalle élite sovranazionali che hanno invaso i think tank e le università di ideologia neoliberale). Se non sbaglio già Keynes riteneva deleteria la distorsione dell'economia in pura matematica. Grazie

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    1. Grazie ! e la citazione di Keynes la trova al post del 23.6.2016.

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    2. Molto bella la citazione. Una curiosità: l'uso del "Noi" era una sua caratteristica o se semplicemente era d'uso nel linguaggio di allora (Keynes era un Lord); o è d'uso nel linguaggio accademico?

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    3. Non vedo il "noi" nella citazione, a dire il vero.

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    4. Non su quella cit. ma qui ad es.
      Our main task, therefore, will be to confirm... We shall try to show him that the conclusion...

      http://bastaconleurocrisi.blogspot.com/2014/11/mai-dimenticare-queste-parole.html

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    5. Quello è perché si tratta di un passaggio proveniente da un manifesto politico che aveva vari autori, anche se la parte economica è tutta di Keynes.

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  2. Domanda: sono d'accordo sul fatto che si possa governare bene uno Stato anche in un sistema aperto globale SE lo Stato possiede la leva monetaria e fiscale ma.. nel sistema giuridico dei trattati UE NON puoi esser completamente sovrano. Es questione migrazione di massa o delocalizzazione pmi. Se rimani in UE anche avendo leva fiscale monetaria non puoi andare contro la UE nazionalizzando o impedendo sbarchi o facendo rimpatri. Mi può rispondere che alcuni Stati lo fanno ma a quanto pare all'Italia e altri non è permesso. Che ne pensa ?

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    1. Impedire sbarchi come si è visto (con Minniti prima ancora che con Salvini) è questione di volontà politica. Nazionalizzare è una faccenda più complessa, ma non così decisiva se lo Stato riprende le leve di gestione della domanda nel sistema economico. Con i CCF si risolve moltissimo, anche senza rompere l'euro e senza uscire dalla UE.

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    2. Diciamo allora che Rodrik sbaglia a impostare una "legge assoluta" che descriva la realtà economica mindiale. Basta semplicemente dire che non c'è volontà politica di mettere d'accordo tutte gli Stati (controllati dal potere economico) per avere tutte e tre le variabili. Diciamo che ha ragione nel descrivere un dato di fatto oggettivo (la mancanza della variabile democrazia)

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    3. Ma non ha ragione nel considerarlo un fatto ineluttabile.

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