lunedì 16 marzo 2020

Spazio fiscale e keynesiani da salotto


I “keynesiani da salotto” sono una categoria di economisti (e di commentatori economici) abbastanza particolare. Non sono euroausterici: non sostengono follie tipo il pareggio di bilancio e l’austerità in condizioni di domanda depressa.

Sostengono la necessità di un’azione attiva del governo per stabilizzare l’economia, e in particolare di intervenire con azioni anticicliche per evitare, o per risolvere rapidamente, situazioni di disoccupazione o sottoccupazione delle risorse produttive. E a maggior ragione, oggi, per affrontare emergenze come il Coronavirus.

Fin qui, tutto bene. Ma le cose le hanno capite a metà. Una loro affermazione tipica, per esempio, è che oggi esiste “spazio fiscale” per le manovre espansive, in quanto i tassi d’interesse sono vicini a zero. E che i tassi vicini a zero li abbiamo in quanto c’è l’euro: con la lira non sarebbe così, quindi meglio restarci, nell’euro – ma senza i vincoli del patto di stabilità e del fiscal compact.

Perché hanno capito le cose a metà ? perché i tassi d’interesse sul debito pubblico, lo Stato li può sempre portare a zero, se è l’emittente della moneta in cui il debito pubblico viene emesso. Basta che si impegni a comprare alla pari tutti i titoli di Stato in circolazione.

Non solo: lo Stato non ha bisogno di emettere debito per fare deficit. Può emettere direttamente moneta.

Il limite al deficit è la creazione di potere d’acquisto eccedente la capacità produttiva del sistema economico. Quel livello di deficit non è più utile per espandere produzione e occupazione ma crea, invece, eccesso d’inflazione.

Non c’è bisogno di utilizzare una moneta emessa e gestita da altri (e per di più troppo forte per i fondamentali della propria economia) per attuare politiche economiche espansive quando è necessario. Al contrario: quella moneta la devo reperire da terzi, e questo mi può creare un mare di guai. Perché i terzi potrebbero non darmela – se non a condizioni per me disastrose – esattamente quando ne ho bisogno per rilanciare il mio sistema economico.

I “keynesiani da salotto” sono tali perché criticano il sistema ma cercano di non cadere in disgrazia presso l’establishment che l’ha costruito. Il controllo della moneta è la fonte del potere di quell’establishment, e loro non si sognano certo di porlo in discussione. Sperano di esserne cooptati, e di “correggerlo” quel tanto che basta per renderlo un po’ meno iniquo e vessatorio.

Sono animati da buone intenzioni (quelle di cui sono lastricate le strade dell’inferno) e sono anche in buona fede (che è una virtù da non sopravvalutare: in buona fede, ci si convince, spesso, di ciò che ci riesce conveniente).

State pur certi che all’establishment non danno fastidio.


23 commenti:

  1. Stefano Sylos Labini: Non solo non danno fastidio ma fanno proprio comodo all’establishment.

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  2. Ha sentito il Gualtiero che faccia tosta chi puo pagare le tasse lo faccia? Ma come possiamo sperare che sti servi maledetti emettano moneta (anche a debito tasso zero) ccf invece di volerla da noi? Non lo faranno o cadranno le loro menzogne dette da decenni. Preleveranno dai nostri cc l'ha detto pure Zibordi. Che iddio ci aiuti qua si rischia la guerra civile.

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    1. Non so più come commentare il comportamento di questi VENDUTI.

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  3. Questi di Keynes non sono nemmeno l'ombra

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  4. Gentile Marco sa niente di cosa è stato deciso sul MES oggi? Cattive nuove?

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    1. Credo che l'Eurogruppo sia ancora in corso, le ultime notizie comunque sono che non se ne sarebbe discusso.

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  5. Vorrei sapere se il dott. Cattaneo ha delle obiezioni su questo primo trucco contabile:
    (La Kfw è pubblica ma i suoi debiti, per la contabilità tedesca, non sono debito pubblico)
    In Italia c’è la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), in Germania la Kreditanstalt für Wiederaufbau, la Banca per la ricostruzione (post-bellica), per gli amici Kfw. Entrambe sono di proprietà pubblica: la Cdp è del Ministero dell’Economia e delle Finanze e delle fondazioni bancarie oltre che di azioni proprie. La Kfw è di proprietà del governo federale e dei diversi lander (l'equivalente delle nostre regioni, ndr) in cui è suddiviso il territorio tedesco. Entrambe, per finanziarsi, emettono dei titoli. La Cdp sottoforma di obbligazioni, la stragrande maggioranza delle quali coperte da garanzia statale. La Kfw, pure, emettendo titoli a tassi bassissimi grazie al doppio filo che la lega al governo tedesco e ai suoi affidabilissimi Bund.
    i miliardi di debito contratto dalla Cdp coperto da garanzia statale entra nel conteggio del debito pubblico italiano. I miliardi di euro della Kfw invece no. Il motivo è una regola contabile dello Stato tedesco che esclude dal debito pubblico le società pubbliche che si finanziano con pubbliche garanzie ma che coprono la metà dei propri costi con ricavi di mercato e non con versamenti pubblici, tasse e contributi. Regola alquanto discutibile: la proprietà di Kfw è pubblica, la sua vigilanza non è deputata alla Bundesbank (la banca centrale tedesca, ndr), ma al ministero delle Finanze, i suoi tassi sono diretta conseguenza di quelli dei Bund e se avesse problemi sarebbe lo Stato a intervenire.( cit. Francesco Cancellato economista)

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    1. Beh più che avere obiezioni prendo atto, e mi chiedo perché la Cdp non si sia posta in passato nella condizione di superare con i ricavi di mercato il 50% dei costi. Faccio fatica a pensare che non fosse possibile.

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  6. Ho appena sentito al tg5 uscire dalla bocca del Tajani che l'Italia deve sbloccare i 300 miliardi che ci servono accendendo al Meccanismo Eu di stabilità. Qui c'è un cortocircuito.. ma è lo stesso Tajani alleato col Salvini e la Meloni che urlano a gran voce di non azzardarsi a firmare quel contratto infernale che ci mette la troika in casa? Ma possiamo fidarci pure di questi elementi qua? Hanno ragione allora vari divulgatori che avvertono che in realtà son tutti uguali servi di Bruxelles. Ma poi si rendon conto che rischiano di essere linciati se ci portano in mano agli usurai stranieri?

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    1. Tajani era il presidente del parlamento europeo, ricordiamolo. Europeista di ferro. Speriamo nella maggioranza contro il MES, trasversale Lega - FdI - M5S.

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  7. Sono anni che ci propinano la balla che lo Stato deve risparmiare risorse con avanzi primari. In realtà i soldi non vengono affatto messi da parte ma semplicemente non vengono immessi nel circuito economico (o meglio immessi in misura inferiore di quel che servirebbe). Questo accade a livello centrale ma vorrei sapere se tecnicamente a livello locale accada la stessa cosa o se davvero regioni e comuni mettano da parte nei loro conti risorse da utilizzare piu avanti nel tempo (anche se sarebbe cmq assurdo se cosi fosse)

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    1. E invece e proprio così: ci sono enti pubblici territoriali che hanno soldi sui conti ma non li possono usare a causa dei limiti di spesa del settore pubblico.

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    2. Le faccio un'altra domanda: lei come la vede la situazione? A sentire Crosetto Mori e altri in rete qua stiamo rischiando la guerra civile.

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    3. Ci arriviamo se a un giorno punto vengono meno gli approvvigionamenti di generi di prima necessità, oppure se lanciano idee folli tipo megapatrimoniali per restare a tutti i costi nell'euro...

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  8. Buonasera Dott. Cattaneo,
    allo stato attuale quali sono le differenze di trattamento per l'accesso ai capitali tra Italia e gli altri membri UE?
    Grazie mille
    Lorenzo Zanellato

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    1. Nessuna, perché il regime è di libera e totale circolazione.

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    2. Forse mi sono spiegato male.
      Vorrei capire se è vero che l'Italia potrà( allo stato attuale) usufruire solo dei 25 miliardi in luogo dei 500 della Germania (semplificando al massimo).

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    3. Sono grandezze non confrontabili. I 25 italiani sono soldi effettivi, i 550 tedeschi garanzie su finanziamenti che dovrebbero (anche data la situazione c'è da dubitarne) attivarne altrettanti in investimenti.

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    4. In ogni caso non vedo helicopter money in ambo le situazioni, ma debiti(pur con le differenze che sappiamo tra kfw e cdp)?

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    5. Infatti per adesso non c'è nessuna helicopter money.

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  9. Ho fatto leggere questo articolo ad un'ordoliberista e mi ha risposto:
    "l'extra deficit mette e repentaglio la sostenibilità della finanza pubblica". quella spesa (forse) non entrerà nel conteggio del deficit ai fini del rispetto o meno degli impegni presi in ambito comunitario. MA SARA' COMUNQUE DEBITO ULTERIORE, altre cambiali scaricate sulla schiena di figli e nipoti, ulteriore indebolimento del sistema Italia

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    1. Cretinata totale e assoluta. Se il deficit lo attuiamo emettendo moneta - o debito in moneta propria - non grava proprio sulla schiena di nessuno. Anzi, è ricchezza che entra nell'economia e si distribuisce tra la popolazione. L'unico rischio è l'inflazione, ma non nelle circostanze attuali (dove il problema è esattamente l'opposto).

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