martedì 22 dicembre 2020

World Monetary Theory (WMT)

 

Spesso mi chiedono “ti riconosci nella MMT ? dichiari di aderire a questa scuola di pensiero economico ?”.

La mia risposta è, in larga misura, affermativa. Ne parlavo un po' di tempo fa: ho sviluppato il progetto CCF senza ancora conoscere la MMT, anche se la proposta Tax-Backed Bonds di Warren Mosler e Philip Pilkington è stata una delle fonti di ispirazione dei CCF. Ma ai tempi, della MMT non sapevo praticamente nulla salvo averne sentito menzionare il nome, e salvo, appunto, aver letto l'articolo di Mosler e Pilkington.

Le mie idee le ho sviluppate autonomamente; tuttavia, più le mettevo a confronto con quanto scrivono gli autori MMT, più identificavo assonanze e sviluppavo preziose “fertilizzazioni”.

Posso oggi tranquillamente affermare che mi riconosco nella MMT, quantomeno al 95%.

L’unico tema realmente rilevante che la MMT a mio parere trascura, o almeno tende a sottovalutare, è l’importanza dei saldi commerciali esteri per un paese che non è in grado di pagare le importazioni nella sua moneta.

Su questo tema l’approccio MMT, o almeno di parecchi suoi aderenti, si sintetizza nell’affermare che le esportazioni sono un costo che si sostiene per ottenere le importazioni. Se i miei saldi esteri sono in deficit, significa che ottengo beni e servizi dai fornitori esteri senza dover lavorare per produrli. Dando, cioè, carta prodotta a costo zero invece di beni e servizi. E allora, perché mai i deficit commerciali dovrebbero preoccupare ?

Il punto è che questa affermazione è in larga misura (ma non totalmente) vera solo per un paese che è in grado di pagare le importazioni nella SUA moneta sovrana. In pratica è sostanzialmente vera per gli USA, gradualmente meno vera per gli altri Stati, e per molti di essi totalmente falsa.

Per chi non paga l’import nella sua moneta, saldi commerciali esteri in deficit equivalgono ad accumulare debito in moneta straniera. Il che espone a un rischio finanziario, perché il debito in moneta straniera, per definizione, non può essere garantito / rimborsato da emissioni di moneta sovrana.

E’ vero che in linea di massima i deficit commerciali vengono accumulati da soggetti privati, non pubblici. Il settore pubblico per lo più acquista beni e soprattutto servizi (in primo luogo, il lavoro dei dipendenti pubblici) pagandoli in moneta nazionale.

Ma se famiglie, aziende e operatori finanziari si indebitano in moneta straniera oltre certi livelli, il problema si riverbera sull’intero paese. E se larga parte dell’economia nazionale è a rischio di dissesto, lo Stato non può semplicemente stare a guardare e lasciare che si inneschi una catena di fallimenti.

Se questo tema non è del tutto compreso dagli autori MMT, è dovuto (credo) al fatto che la maggior parte di loro è statunitense e tende a ragionare (in parte inconsciamente) come se il mondo funzionasse sempre e comunque come gli USA.

Va notato che anche per gli USA, o in generale per un paese in grado di pagare in moneta nazionale tutte le sue importazioni, deficit commerciali elevati e continuativi creano un rischio di erosione della base produttiva nazionale. Pagare l’import in moneta propria, in altri termini, non significa che sia opportuno ignorare i deficit commerciali.

La MMT, in definitiva, ha bisogno di integrare nel suo schema di analisi il vincolo dell’equilibrio negli scambi commerciali con l’estero. Equilibrio che non necessariamente corrisponde a conseguire saldo zero in qualsiasi anno. Corrisponde all’evitare deficit commerciali “strutturali” (nel senso sopra indicato di “elevati e continuativi”).

Per ottenere questo risultato possono essere impiegati diversi strumenti: i cambi flessibili; la leva fiscale (tassazione favorevole, basso cuneo fiscale sulle produzioni locali); e anche dazi, quote e vincoli alle importazioni.

Il libero scambio totale e assoluto non è un obiettivo raccomandabile nel momento in cui esistono paesi e aree economiche che ricercano sistematicamente la generazione di surplus commerciali.

Questo implica tra l’altro che il mercantilismo tedesco (che spinge nella stessa direzione anche il resto della UE) è destabilizzante. Per evidenti ragioni di algebra e di partita doppia, se la UE è sistematicamente in surplus, il resto del mondo accumula deficit e debiti con l’estero. E’ non solo legittimo ma anzi doveroso contrastare queste tendenze.

Tornando alla MMT, io ne cambierei nome e sigla, trasformandola in WMT (World Monetary Theory). In pratica, la MMT integrata con il vincolo di evitare deficit commerciali strutturali, e il connesso accumulo di debiti netti con l’estero, SOPRATTUTTO se denominati in moneta non sovrana.

 

6 commenti:

  1. Dario Zamperin: La stessa critica che faccio io. È aggiungo, secondo me gli economisti MMT non comprendono due cose
    1) da che mondo è mondo, il principale strumento di espansione della propria influenza su di un Paese sono le esportazioni. È una politica soft power.
    2) un Paese che importa tutto, a patto che riesca come dicono i docenti MMT a riassorbire la disoccupazione generata, con politiche fiscali espansive, rischia di perdere tutto il settore primario e secondario, trasformandosi in Paese di solo servizi. Un paese di gente che sa stare sul PC e non sa più costruire materialmente niente.

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    1. Esatto, le implicazioni geopolitiche sono una ragione fondamentale per cui la MMT va integrata con il vincolo di equilibrio dei conti con l'estero... diventando WMT.

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  2. Warren Mosler vs Marco Cristofoli
    1) La MMT mi deve stare alla larga, molto alla larga, la MMT è per la Moneta Bancaria, privata, a debito, ad interesse, ad usura, a titoli di stato, come l'euro, come la nostra vecchia lira
    La mia è una Moneta Pubblica di Stato, biglietto di stato a corso legale di proprietà al portatore di proprietà popolare, emessa da Tesoro per conto dei cittadini, senza l'emissione di titoli di stato, e non da una Banca privata.
    2) La MMT è per la tassazione, le scemenze che diffondono per cui dobbiamo pagare le tasse sono parecchie e demenziali, le stesse del neoliberismo, copiate ed incollate, come il peggiore degli studenti di economia, come quelle del capitalismo.
    La mia è la "fiscalità a scambio" che loro non sanno neppure cosa sia, ha 1 unica funzione, non ne esistono altre, ritirare il denaro dalla circolazione. Oltretutto è lecita, in quanto rispondente alla naturale funzione monetaria, cessione per scambio, ogni cessione di denaro senza scambio (tasse) è una truffa. Nella fiscalità a scambio non un centesimo di denaro va allo stato senza ricevere un servizio in cambio, non può andare oltre il 28% complessivo, mentre noi stiamo al 88% complessivo, redditi, pi consumi.
    3) Quelli della MMT non hanno la piu' vaga delle idee di cosa sia la Moneta, di cosa sia il Debito pubblico, come è nato, chi lo ha inventato
    4) Quelli della MMT non hanno la piu' pallida idea di quante tasse paghiamo, di quante invece ne dovremmo pagare, e perche si pagano le tasse
    5) La MMT non ha la vaga idea di cosa sia l'Economia, che non ha nulla a che fare con la finanza, loro parlano solo di finanza.
    6) La MMT pensa che l'economia si sviluppi con gli investimenti, magari con la creazione monetaria a vanvera, non sapendo che gli investimenti finiscono in poche mani, le solite, soldi sprecati e rubati, mentre l'economia la fanno i cittadini, che sono 60milioni e non qualche migliaio di persone, corrotte e criminali.
    Quindi la prima cosa è non sequestrare i soldi ai cittadini con le tasse.
    7) La MMT pensa che la valuta monetaria e gli interessi siano importanti per lo sviluppo economico, poi non sanno di pagare l'88% di tasse complessive, 550 MLD di tasse in eccesso, che una moneta svalutata, o denaro preso a prestito ad interesse 0%, ci fanno un baffo
    8) La MMT la setta Bancaria Usa, i finti oppositori al sistema economico, monetario, non fiscale, perche di tasse non parlano mai, perche non conoscono il funzionalemnto del nostro sistema fiscale, non ne anno idea.
    8) Le mie non sono teorie, ma fatti, è l'economia riportata al suo stato naturale, elementare, contabile, come la moneta, la fiscalità allo stato naturale, mentre le teroie sono quelle della MMT, difatti si chiama Modern Monetary Theory .
    Marco Cristofoli Moneta Pubblica

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  3. Giovanni Greco: Se i deficit pubblici sono pianificati ed indirizzati ad investimenti che creano occupazione e sostengono i salari, la crescita del mercato interno è tale da disincentivare i deficit commerciali; rimando in proposito agli scritti di Alain Parguez, in particolare "Dallo Stato sociale allo Stato predatore", la cui edizione italiana è stata curata da Paolo Brunetti.

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    1. Beh per la verità è proprio la crescita del mercato interno che spinge l'import e - a parità di condizioni - incrementa i deficit commerciali. Ma sono possibili azioni compensative efficaci, come si spiega nel post.

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  4. È uno dei post più chiari e più belli che abbia mai letto a livello di economia.

    Il debito pubblico espresso in valuta sovrana nn è mai un problema, in quanto la bc deve garantirlo e rifinanziarlo. L'unico problema consiste nel spingerlo oltre quello che può essere spinto: cioè continuare a fare deficit quando tutti i fattori produttivi sono occupati. Lo stato a valuta sovrana inoltre potrebbe fare anche a meno della bc, in quanto potrebbe emettere direttamente moneta dal tesoro, sia per la spesa, sia per garantirlo. Tornando al tuo post: è il debito estero l'unica vera problematica, in quanto nn lo paghi nella tua valuta (tranne gli usa). Il cambio flessibile può dare una mano, ma ovviamente non se ne può abusare, altrimenti si rischia di importare inflazione pesantemente. Fa specie il caso della Germania, che ha abbandonato il marco per indebitarsi "direttamente" in una valuta estera (euro), dalla quale ha realizzato surplus pazzeschi di bilancia commerciale...ha sacrificato la sua valuta sovrana per farsi pagare in una valuta più debole sull'export, e cio' le ha facilitato il tutto, aggiungendo poi il fatto che ha bloccato il cambio con uno dei suoi principali competitori (italia).

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