Ogni tanto risento o rileggo il ritornello che “il keynesismo non è stato in grado di spiegare la stagflazione degli anni Settanta”, o per essere precisi del periodo in cui l’economia mondiale è stata colpita dagli oil shocks.
Bene, mi pare utile chiarire che in quel periodo si sono registrati alti livelli di inflazione, in tutti i principali paesi occidentali e in Italia più della media. Ma NON è stato un periodo né di stagnazione né tantomeno di depressione dell’economia.
L’inflazione, misurata in base all’indice dei prezzi al consumo, è stata in Italia a due cifre nel periodo tra il 1973 e il 1984, con una media annua del 15,7%.
Nello stesso periodo, il PIL italiano IN TERMINI REALI è aumentato di quasi il 40% (39,8% per i pignoli, secondo i dati ISTAT / Bankitalia). Il che corrisponde a un incremento medio annuo del 2,8%, su un periodo di dodici anni.
La crescita è stata in quegli anni discontinua, soprattutto a causa degli interventi di politica monetaria (altrimenti detto, le strette creditizie) che cercavano di tamponare l’inflazione e di ritardare i riallineamenti del cambio (che dopo poco comunque avvenivano).
Ma la crescita economica C’ERA. Il tenore di vita della popolazione MIGLIORAVA. Le opportunità di lavoro e di crescita professionale per i giovani (e anche per i meno giovani) ESISTEVANO.
Anni complicati. Ma anni in cui il paese continuava a svilupparsi. Anni in cui non è minimamente venuta meno la fiducia in un futuro migliore per i figli, rispetto alle condizioni di vita dei genitori.
E tutto questo è vero per l’Italia così come per tutte le altre economie di mercato avanzate.
Non è per niente vero che “il keynesismo non è stato in grado di spiegare la stagflazione” di quegli anni.
La verità è che NON C’E STATA stagflazione. Inflazione sì. Stagnazione no. Né tantomeno depressione.
La depressione
economica ce l’hanno regalata l’euro e le sue deliranti regole di funzionamento.
Quanto hanno influito i finanziamenti dei banchieri italiani che nel 1400-500 erano i più ricchi d'Europa nella creazione di Imperi globali come quelli portoghese, spagnolo, francese e inglese; tanto che ancora oggi è dedicata ai banchieri del nord Italia una via nella city di Londra e addirittura anche la bandiera inglese è quella della repubblica di Genova a distanza di centinaia di anni, per non parlare di una guerra civile inglese come quella delle due rose finanziata dai banchieri fiorentini ?!?
RispondiEliminaSalvatore
Parecchio, senza dubbio. Del resto i banchieri sono sempre stati molto attivi nel finanziare le guerre... e i banchieri italiani in quel periodo erano effettivamente i più importanti.
EliminaAnalisi lucida e precisa.
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