martedì 27 maggio 2025

Il rating del debito pubblico è importante ?

 

Si ritiene comunemente che il rating del debito pubblico sia importante perché da quello dipende il costo che il paese sostiene per finanziarsi.

Beh, non è così.

Il rating influenza il costo del debito IN MONETA STRANIERA, o comunque il costo di un debito NON SOSTENUTO DA UN PROPRIO ISTITUTO DI EMISSIONE.

Se il debito è espresso in una moneta emessa da un soggetto sotto il pieno controllo del governo, il costo del debito dipende esclusivamente da quanto il governo medesimo decide di riconoscere ai titolari del debito stesso. In Giappone il costo è stato prossimo o pari a zero per decenni.

Tutto ciò, fermo restando che uno Stato che emette la propria moneta non ha alcun bisogno di emettere debito per finanziare le proprie attività. Naturalmente se esagera rischia di creare inflazione; ma in quest’ultimo caso, ciò avviene sia che si emettano, sia che non si emettano, titoli di debito.

8 commenti:

  1. Rossano Ferrazzano: Marco Cattaneo non ho capito bene la conclusione. Se si emette moneta o titoli di debito l'impatto sull'inflazione non è rilevante, ma solo se si immagina che il denaro privato che sarebbe stato investito in titoli di stato non andasse da nessuna altra parte. È realistica come ipotesi?

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    1. Marco Cattaneo: Il denaro immesso nell'economia e i relativi potenziali effetti inflattivi sono creati dal deficit. Che poi questo denaro sia utilizzato per sottoscrivere titoli di Stato piuttosto che rimanga in forma di moneta non rileva.

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  2. Rossano Ferrazzano: Marco Cattaneo non sto considerando che fine fa il denaro speso dalla P.A. con il deficit, al contrario sto considerando che fine fa quello non speso dai potenziali sottoscrittori del debito pubblico se invece il governo per coprire il deficit decide di emettere moneta e non debito pubblico.

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    1. Marco Cattaneo: Rossano Ferrazzano il deficit aumenta le attività finanziarie in circolazione, e quindi il risparmio finanziario privato. Che questo risparmio sia detenuto in forma di moneta o di titoli non muta la propensione al consumo. Quello che non viene speso non sarebbe stato speso comunque, sia che l'alternativa di detenere titoli di Stato esista, sia che non esista.

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    2. Rossano Ferrazzano: e come fai a dire che non verrebbe speso comunque?
      Io sono un investitore istituzionale, ho in pancia 1 miliardo di titoli di stato che scadono oggi. Lo stato decide di non emettere più titoli di stato e di coprire il deficit con nuova moneta. C'è un motivo per cui io dovrei lasciare quel miliardo ottenuto dallo Stato a saldo dei titoli scaduti in liquidità anziché investirli in altra maniera, ad esempio comprando obbligazioni di una società industriale quotata, che con quel miliardo ci compera beni sul mercato per sostenere i costi di un nuovo piano di investimento produttivo?

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    3. Marco Cattaneo: Se c'è un investimento interessante vuol dire che è meglio che investire in titoli di stato, quindi che vengano offerti o no il fondo investe comunque nella società quotata.

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    4. Rossano Ferrazzano: avanza sempre un miliardo in più in circolazione, che è quello dell'emissione monetaria.
      Per quello che capisco io emettere moneta aumenta il potenziale inflattivo, e che questo potenziale diventi reale è piuttosto probabile.

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    5. Marco Cattaneo: ma questa maggiore massa monetaria non crea maggior potere d'acquisto, e quindi maggiore spesa, in più di quanto la crei una maggior massa di titoli di Stato (che sono liquidabili in qualsiasi momento).

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