Dice il mio amico
e collega Andrea Angelelli, dopo aver letto questo post: “io per la verità non
vedo operatori finanziari che ragionano come spieghi tu, non hanno in mente
questi trend storici, queste medie di lungo termine”.
Vero, salvo rare
eccezioni è così. Gli operatori parlano di mille cose – geopolitica, elezioni,
risultati aziendali del prossimo trimestre, analisi tecnica (perfino…) – ma mai
(beh mai è un'esagerazione: diciamo molto più raramente) di tendenze pluriennali.
Questo, tuttavia,
non vuol dire che il mercato, nel suo complesso, non si orienti in base a
quelle. Anzi.
Il comportamento
collettivo del mercato si orienta in una certa direzione, senza necessità che gli operatori conoscano consciamente ed esplicitamente le linee di tendenza dei fondamentali
economici.
Analogamente, se
avete in mano una matita e la lasciate cadere, la matita si dirige verso terra.
Non perché sappia che esiste la legge di gravità, né tanto meno perché conosca
il valore della costante di Newton.
La matita non lo
sa, ma la gravità esiste. Ed esistono anche i fondamentali economici. Il
mercato se ne può discostare, ma solo temporaneamente. L’effetto di attrazione
verso i fondamentali a un certo punto riprende il sopravvento.
E riprende il
sopravvento anche se una grandissima parte, forse la maggioranza, degli
operatori di mercato ha una conoscenza solo vaga e approssimativa dei
fondamentali economici, o comunque non prende (non sembra prendere…) le sue
decisioni quotidiane in base ad essi.