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lunedì 1 agosto 2022

PD, ma quale agenda politica ?


La campagna elettorale è partita, e uno dei suoi elementi più surreali è costituito dai giornaloni e dalle TV che, in editoriali e talk-show vari, si interrogano pensosamente su quale sarà l’”agenda politica” del PD, e del raggruppamento che in qualche modo si formerà intorno al PD. 

L’agenda politica del PD è semplicissima, nonché perfettamente nota ed evidente. Consiste nel compiacere Bruxelles, Francoforte e potentati economico-finanziari vari.

A quale fine ? massimizzare le probabilità di restare al governo anche se (come d’abitudine) perderanno le elezioni.

L’ultima elezione legislativa vinta dal “centrosinistra” (cosiddetto tale: di sinistra non ha più nulla da decenni) risale al 2006. Nel 2008 hanno perso, nel 2013 “pareggiato”, nel 2018 perso di brutto.

Eppure dal 2011 ad oggi sono sempre stati la componente chiave dei vari governi di coalizione. Unica eccezione, durata poco più di un anno (da metà 2018 a metà 2019) il governo M5S – Lega.

L’agenda politica è quella, il PD non ne ha mai avuta una diversa da quando esiste, e rendersene conto è facilissimo.

Tutto il resto è contorno e fumo colorato.

Il PD è il partito del vincolo esterno (dovrebbe chiamarsi PVE), e l’accettazione del vincolo esterno per coloro che gravitano in quell’area è garanzia di sopravvivenza.

E non è certo un problema, per il PD – PVE, se il vincolo esterno danneggia enormemente la grande maggioranza del paese. È così da un quarto di secolo, e per quanto li riguarda può andare avanti così per altri 250, 2.500, 25.000 anni.