lunedì 19 maggio 2014

Le rivelazioni di Geithner ci aiutano ?


Da alcuni giorni si parla parecchio del recente libro di Tim Geithner, ex ministro del Tesoro USA, e in particolare delle sue affermazioni in merito a proposte a lui pervenute (nel 2011) da alti funzionari europei per collaborare a manovre finanziarie finalizzate a destabilizzare il governo Berlusconi.

Che la “crisi dello spread” sia stata uno strumento utilizzato per forzare il cambiamento del governo e delle politiche economiche italiane (e di altri paesi, vedi Grecia in particolare) in realtà è un fatto ormai incontrovertibile. La ricostruzione di Geithner arriva dopo quelle di Zapatero, Bini Smaghi, Tremonti, e in questo senso non rivela molto di nuovo.

C’è un elemento di particolare gravità, tuttavia, ed è l’indicazione che non si trattò (non esclusivamente, perlomeno) di sfruttare turbolenze di mercato: esisteva un piano preordinato per generarle e strumentalizzarle. Il piano di cui parla Geithner, a cui gli USA non hanno collaborato, ha tutta l’aria di essere stato comunque messo in atto, con governi ed istituzioni europee che hanno alimentato azioni speculative sui titoli di Stato dei paesi deboli dell’Eurozona.

Ora, una domanda che viene posta da parecchi commentatori è la seguente: c’è un motivo per cui Geithner rivela questi dettagli oggi ? le “rivelazioni” vanno considerate uno strumento che l’amministrazione USA sta utilizzando per fare pressione e stimolare cambiamenti nelle politiche economiche europee (o per essere più esatti, della UE e dell’Eurozona) ?

E’ la tipica domanda a cui è impossibile dare risposte molto affidabili. Mi limito a qualche considerazione.

Geithner è stato, ma non è più attualmente, una personalità di grande rilievo della prima amministrazione Obama.

Allora come oggi, gli USA non hanno mancato di lasciar trasparire la propria opinione critica nei confronti della gestione dell’Eurocrisi. Di fatto sono state costanti le “punzecchiature” e i segnali di insofferenza nei confronti della pretesa di risolvere i problemi eurozonici imponendo austerità e deflazione salariale ai paesi debitori.

Quello di Geithner è un segnale in più. Ma non mi pare un salto quantistico nei rapporti USA – Europa, o per essere più esatti USA – UE e USA – Germania.

Detto ancora più chiaramente: gli USA gradirebbero un mutamento di rotta nelle politiche di austerità europee. Vorrebbero un recupero di domanda e un ribilanciamento di saldi commerciali che stimoli l’economia mondiale e riduca la necessità, per loro, di fungere da “compratore di ultima istanza”. Sono convinti che l’atteggiamento tedesco sia dogmatico e controproducente.

Ma schierarsi non dico in termini espliciti, ma neppure in modo “sotterraneo”, a favore del break-up dell’euro – no, siamo lontanissimi da una cosa del genere, e non riesco a immaginare come e quando possa accadere. I timori di destabilizzazione dei mercati finanziari e delle economie per effetto di un break-up sono troppo elevati perché questo sia concepibile.

La dialettica USA – Germania continuerà a svilupparsi come in passato. Toni critici da oltreoceano, reazioni puntigliose e stizzite a Berlino. Una pressione larvata che può aiutare quantomeno a non rendere ancora più controproducenti e deleterie le politiche economiche dell’Eurozona. Magari a interpretare in senso non restrittivo la complicatissima formulazione del Fiscal Compact (a non applicarlo proprio, in pratica). A continuare a parlare di azioni della BCE (quantitative easing e varianti sul tema), che magari verranno anche attuate (ma serve a poco o a nulla).

Se abbiamo in mente il break-up dell’euro, però, non aspettiamoci i marines che sbarcano a Omaha Beach. Gli USA vogliono la ripresa economica dell’Eurozona. Vogliono la fine dell’austerità. Vogliono una soluzione stabile e permanente.

Ma non vogliono nessuna di queste cose più di quanto temano le deflagrazione dell’Eurozona.

Per avere il loro “benign neglect”, o magari anche il loro sostegno esplicito, la linea di azione deve essere un’altra.

La Riforma Morbida, per esempio…

33 commenti:

  1. Il problema è che in una "crisi dura" una "riforma morbida" non penso possa essere molto fruttuoso. La Germania non accetta una revisione dei trattati, anzi vuole inasprirli, tantomeno accetterebbe mai dei meccanismi di compensazione nei confronti dei paesi del sud. Non vedo altra strada, onestamente, per uscire dalla crisi che un'uscita dall'eurozona, coordinata o unilaterale che sia.
    Saluti.

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    1. Invito a leggere i dettagli. La Riforma Morbida è morbida perché non prevede una rottura dell'euro. Ma è attuabile dall'Italia (o da qualsiasi altro paese) UNILATERALMENTE, e alla Germania non si fa NESSUNA richiesta.

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    2. Capisco il suo punto di vista, ma penso ci sia una'obiezione politica e una economica. Quella politica: la Germania sbarrerà la strada a qualsiasi tentativo "riformista" dell'euro. Ci ha troppo investito politicamente. Senza contare i piani della finanza internazionale e delle lobby di pressione che non spingono certo per un "allentamento" dei vincoli. Inoltre la nostra classe dirigente politica è ben lungi dall'avere l'intenzione di dichiarare una guerra diplomatica alla Germania
      Quella economica: se anche su pressione degli USA questo "allentamento" dovesse realizzarsi, siamo sicuri che esso sia sufficiente a scongiurare la crisi e ad avviare una ripresa, invece che semplicemente dilazionarla nel tempo? Al punto in cui siamo servirebbe un intervento abbastanza radicale per ottenere dei risultati apprezzabili.

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    3. Non capisco con quali mezzi potrebbe essere "sbarrata la strada". E comunque che alternativa c'è se non lavorare per creare le condizioni politiche e percorrere la via della Riforma Morbida ? l'unica è il breakup, nei confronti del quale i livelli di ostilità saranno MOLTO più alti.

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    4. esiste una terza strada. preparatevi a 20 anni di deflazione di cui 5 già scontati.

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    5. infatti la sua riforma morbida è buona e interessante ma i tedeschi non la accetteranno mai e quindi o deflazione o uscita della germnia e quindi fine dell'europa. ma visto che l'europa non deciderà mai il suo crollo, la deflazione è una conseguenza ineluttabile...non è la prima volta. ogni 70-100 anni l'europa piomba nel vuoto...

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    6. Però ribadisco per l'ennesima volta... NON ABBIAMO BISOGNO di nessuna autorizzazione per attuare la Riforma Morbida. Né della Germania né di nessuno.

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    7. Per cambiare qualcosa "dall'interno" bisogna convincere gli altri paesi membri. E se c'è uno, come la Germani, che dice no non si fa niente. Non mi è chiaro poi con quali strumenti politici: il parlamento che è l'unica istituzione europea elettiva è privo di qualsivoglia potere legislativo. La Commissione e la BCE invece operano sulla base di fini che sono diametralmente opposti all'interesse dei popoli.
      Se un cambiamento fosse stato nell'interesse delle élite europee, lo avrebbero già fatto.
      Mentre per l'uscita dell'euro esistono già nazioni importanti in cui questa prospettiva sembra tutt'altro che lontana (Francia, Olanda). Un uscita dei francesi renderebbe molto probabile il crollo dell'eurozona.

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    8. per cattaneo
      l'autorizzazione non te la dà la germania ma i mercati. e i mercati hanno già detto che se dai i soldi a qualcuno te li devi far ridare. o quanto meno devi stare entro certi limiti. devi spendere ciò che incassi, con o senza euro.

      per matteo
      è inutile continuare a dare la colpa alle "elite". nessuna elite rimane a lungo in carica senza avere l'appoggio del popolo. il popolo in europa continua a vedere il socialismo come base dell'economia. tu stesso ti lamenti delle elite europee burocratiche ma non dici nulla contro il popolo. sono facce della stessa medaglia.

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    9. Matteo V, la Riforma Morbida, ripeto, non richiede di convincere NESSUNO al di fuori del nostro paese. E' implementabile con una legge ordinaria dello stato italiano. Nemmeno io ho fiducia nell'atteggiamento delle istituzioni UE: appunto per questo propongo una via che NON ne richiede il consenso - ma che nello stesso tempo evita le turbolenze e le complessità del breakup.

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    10. Anonimo: "se dai i soldi a qualcuno te li devi far ridare": infatti la Riforma Morbida non prevede alcuna riduzione né alcuna svalutazione degli impegni finanziari italiani verso l'estero, che sono perfettamente sostenibili se l'economia italiana torna a normali e corrette condizioni di produzione di reddito e di occupazione.

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    11. ma se l'italia torna a normali condizioni di produzione e reddito, e con la sua proposta dei CFF ci riuscirebbe pure, significa che lei ignora i motivi per cui è stato fatto l'euro. cioè lo ha capito o no? o fa finta?

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    12. E se questo è vero lei che fa, si rassegna a subire ? io no.

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    13. Anonimo: Scusami ma Olli Rehn ha l'appoggio del popolo? Mario Draghi ha l'appoggio del popolo? Il FMI ha l'appoggio del popolo? Monti (il primo governatore del nuovo protettorato italiano) divenuto capo di governo senza mai essere stato eletto in vita sua, aveva l'appoggio del popolo?
      A me qui sembra che il problema sia proprio della deriva autoritaria e della totale mancanza di legittimazione popolare.

      Marco Cattaneo: non capisco in che modo si possa fare questa riforma senza uscire dai trattati o senza violarli e senza avere la possibilità di fare delle politiche monetarie.
      I certificati di credito fiscale cui lei mi pare alludere sicuramente possono dare una "boccata d'ossigeno" alla nostra economia. Ma ho seri dubbi che siano in grado di ridare piena sovranità al nostro paese e di permettere una ripresa decisa. Io ho avanzato una proposta ancora più radicale, cioè i certificati di credito di spesa, tutte queste proposte di simil-moneta sicuramente sarebbero utili nel breve periodo, ma quello che serve è un riallineamento del cambio.

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    14. non subisco, io mi batto per democrazia costituzionale, libertà di mercato e società aperta. nessuno li vuole? ok. ma anche i ccf non mi sembra siano stati adottati. eppure lei continua la sua battaglia. quindi rispetto reciproco. ci mancherebbe.

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    15. Matteo V, il riallineamento del cambio è sostituito, con lo stesso grado di efficienza, dal fatto che una parte dei CCF vanno a ridurre il costo effettivo del lavoro per le aziende. Anzi meglio in quanto non c'è svalutazione e quindi incremento nei costi per materie prime e altre importazioni.
      I CCF permettono di fare politiche monetarie e fiscali con la stessa efficienza con cui è possibile in regime di moneta sovrana, in quanto SONO una forma di moneta sovrana.
      La compatibilità con i trattati è sicuramente sostenibile in quanto la logica del limite 3% deficit / PIL e del fiscal compact è quella di ridurre il rischio di insolvenza sul debito sovrano. E NON è possibile andare in default sui CCF in quanto NON c'è impegno di rimborso ma solo di accettazione da parte dello stato emittente. NON si può andare in default su un CCF esattamente per lo stesso motivo per cui non si può andare in default su una banconota...
      Detto questo, l'alternativa a uno schema di Riforma Morbida è il break-up dell'euro: e qui sì che, certamente, si rompono i trattati... fermo restando che io preferisco la Riforma Morbida non per questo ma perché è enormemente più semplice ed efficiente.

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    16. per Matteo V
      le persone non elette sono state scelte in base a regole a sua volte decise da persone elette. gli europei non hanno mai chiesto spiegazioni in merito a questa mancanza di democrazia perché gli europei odiano la democrazia. sono contro la democrazia che furono costretti ad accettare con la forza avendo perso la guerra mondiale. crollato il muro l'europa ha ricostruito una società antidemocratica come suo solito. è una cosa culturale. ci vorranno decenni per cambiare. se i governi facessero quello che il popolo vuole saremmo già al comunismo sovietico o al fascismo. capisci da solo che il mondo non sta a guardare gli europei affondare per la 3 volta l'europa in meno di 100 anni.

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  2. Geithner ha restituito pan per focaccia all'europa che continua a sostenere che la crisi mondiale è dovuta alla gestione sbagliata della crisi.

    Tutti sanno infatti che l'europa ha partecipato ai cdo-cds sapendo bene che il rischio per l'europa era colossale perché, essendo socialista, e non capitalista, nel caso fossero saltati quei derivati, di cui già si vociferava in pubblico nel 2004, si rischiava una deflazione di 20 anni terribile che è quella che sta succedendo già da 6 anni. i paesi capitalisti invece possono uscire velocemente dalla crisi stampando moneta a volontà, quelli socialisti no. andrebbero in inflazione.

    il fatto che geithner, paulson e bernanke oggi facciano altri lavori mentre in europa le persone responsabili siano rimaste le stesse è la dimostrazione di un paese che funziona e di uno, l'europa, fermo.

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  3. ho detto la mia ( volutamente molto stringata ) sul blog: però voglio ricordare quando
    gli inglesi sbraitavano " Berlusconi in nome di Dio vattene" o quando Roberto
    Napolitano scriveva " Fate presto" o quanto annota Zapatero sulla cena del G20 a
    Cannes ( dove Obama non fu proprio Ponzio Pilato ). Ora questa giravolta....
    ( Friedman, Geithner, Spiegel...). Evidentemente la cosa è seria, molto seria.

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    1. A me non dispiacerebbe che il Financial Times, il Sole 24 Ore eccetera cominciassero a dire "scusate, abbiamo suggerito un rimedio peggiore del male..." Non succederà, naturalmente.

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    2. quale giravolta? l'america è chiarissima su cosa vuole e cosa sostiene in tutto il mondo. democrazia, libero mercato, società aperta. stop. se ti piace ti aiutiamo. se ci minacci ci difendiamo. cosa vuole l'europa? vuole il libero mercato? vuole la monarchia tedesca? vuole il sacro romano impero? l'unione sovietica? cosa vuole? lei lo ha capito?

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    3. Decisamente no. Ma né l'America né l'Europa sono una persona sola ( e per fortuna...)

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    4. nessuno l'ha capito infatti

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    5. c'è un gran bel articolo di Giulio Sapelli oggi su "ilsussidiario" a proposito
      del libro di Timothy Geithner. ne consiglio la lettura. GFC

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    6. Ho letto, un'interpretazione positiva del ruolo degli USA... mi auguro che ci sia del vero. Non ho certezze. In fondo, quello di Geithner potrebbe anche essere un libro di memorie, e nient'altro...

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    7. non mi convince. napolitano e la merkel hanno salvato berlusca mandandolo all'opposizione e crocifiggendo monti al suo posto. monti crocifisso, berlusca ancora in sella oggi. sbaglio i conti?

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    8. Berlusconi ha (ancora) chi vota per lui. Monti no...

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    9. ma supponga dr cattaneo se avessero costretto berlusca a rimanere al suo posto al governo fino alla sua autodistruzione politica come craxi costretto a scappare. nel 2011 chi ha salvato chi?

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    10. Se fosse rimasto al governo ? dipende da che cosa avrebbe fatto. Non sarebbe uscito dal sistema euro credo, troppo ricattato e colluso. Secondo me puntava a una strategia alla Rajoy, traccheggiare, fingere di fare austerità ma farne il meno possibile, aspettare che si muovesse Draghi - come era inevitabile che avvenisse.
      Non certo l'ideale ma molto meglio (per l'Italia) di quanto ha fatto Mario Catastrofe Monti.

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    11. e se draghi non fosse intervenuto costringendo berlusca alle dimissioni e ad un arresto all'uscita del palazzo? come craxi. o come mussolini arrestato? cosa mi risponde? non sto dicendo che sia giusto o sbagliato. dico che come vede la merkel ha salvato berlusconi così come i tedeschi salvarono mussolini sul gran sasso. l'america ha detto "noi non siamo d'accordo" non è rinviando che si risolvono i problemi.

      del resto l'europa aveva chiesto all'america di salvare la lehman a dimostrazione che l'europa vuole salvare sempre tutti facendo pagare i costi al popolo alzando le tasse. in america non hanno alzato le tasse per salvare la lehman. l'hanno affondata per sempre.

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    12. La BCE NON è intervenuta, e Berlusconi SI E' dimesso. Ma non lo ha arrestato nessuno...

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    13. infatti era una ipotesi...
      certo è che i tedeschi che chiedono all'america l'assenso per togliere berlusca dal governo è una cosa che finirà negli annali delle barzellette sui tedeschi. a washington avranno detto "ma siamo su candid camera"? come quando l'europa chiese all'america di salvare la lehman. a wall street avranno detto "ma questi europei sono scemi di nascita o fanno finta"?

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