venerdì 6 febbraio 2015

Moneta Fiscale in Grecia: col favore delle tenebre ?


Il nuovo governo greco ha, con ogni probabilità, ben chiara in mente l'ipotesi di introdurre una forma di Moneta Fiscale parallela all’euro.

I FT-Coins proposti tempo addietro dal nuovo ministro delle finanze, Yanis Varoufakis, sono sostanzialmente dei “CCF a pagamento”.

E il viceministro del lavoro, Rania Antonopoulos, è in contatto con Robert Parenteau, che ha sviluppato un progetto di “Tax Anticipation Notes”, ancora più simili ai Certificati di Credito Fiscale.

C’è quindi la concreta possibilità che la Moneta Fiscale venga introdotta in Grecia in forma “sotterranea”. Non esattamente di nascosto, ma senza annunci particolarmente enfatici o spettacolari.

L’ipotesi che sto formulando è che le conversazioni relative alla ristrutturazione del debito greco si trascinino senza esito ancora per svariate settimane.

Nel frattempo, i greci introducono la Moneta Fiscale e iniziano a utilizzarla per programmi di spesa sociale, di riduzione del carico fiscale a beneficio di cittadini e aziende, di investimenti pubblici eccetera.

Anche se non si darà particolare pubblicità alla cosa, la BCE naturalmente ne verrà a conoscenza, e si possono immaginare a questo punto tre scenari.

Il primo è che la BCE di colpo “stacchi la spina” alla Grecia, dichiarando che non fornirà più liquidità in euro alle banche greche. A questo punto la Grecia esce, immediatamente e a tutti gli effetti, dall’euro: i contratti vengono ridenominati da euro a Nuove Dracme, la Moneta Fiscale in circolazione viene convertita anch’essa in Nuova Dracma, la Banca Centrale greca fornisce Nuove Dracme ai vari istituti per far fronte ai prelievi dei depositanti. La Grecia va in default sui debiti verso FMI e stati membri dell’Eurozona.

Il secondo è che ci si decida finalmente a trovare un accordo, per esempio sulla base dell’attuale proposta Syriza. Il debito greco viene ristrutturato, la Grecia si impegna a mantenere un surplus di bilancio (più basso dell’attuale) inteso come saldo positivo tra incassi e spese statali in euro, anno per anno, e continua a utilizzare la Moneta Fiscale per attuare manovre economiche espansive (in altri termini, per proseguire e ampliare le azioni di spesa sociale, investimenti e riduzioni di imposte già attivate in precedenza).

Il terzo è che la BCE e i vari paesi europei buttino il barattolo in avanti (come sono abituati a fare, del resto) senza, sostanzialmente, agire in nessun modo. La BCE continua a fornire liquidità alle banche greche, il debito non viene ristrutturato ma neanche pagato (“rimane lì”), la Grecia fa politiche espansive riducendo fino a zero l’attuale surplus di bilancio pubblico nonché con la Moneta Fiscale, e si prosegue come se nulla fosse. Almeno per un po’.

E' molto probabile che il terzo scenario sia destinato a sfociare successivamente in uno dei primi due. Ma non sarei stupito se si protraesse per un periodo non brevissimo, 12-18 mesi per esempio.

7 commenti:

  1. 4 opzione
    separazione del debito di cui una parte sarà unificata. eurobill invece che eurobond. se non è zuppa e pan bagnato. sperando che la merkel riesca a nasconderlo ai tedeschi.

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    1. E' (anche) una modalità di applicazione del secondo scenario. Ma non credo che i tedeschi ci staranno mai, anche se in realtà con QE ed OMT la mutualizzazione del debito in realtà è già avvenuta. Non di quello greco però.

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    2. nel secondo scenario però lei prevede che sia lo stato greco con una qualche moneta a espandere l'economia ma i creditori non possono accettarlo perché non avrebbero mano diretta sullo stato ma indiretta e quindi inefficace.

      la germania potrebbe accettare la mutualizzazione così come ha accettato il QE ovvero in modo proporzionale, una sorta di golden share ma in cambio deve aprire la sua economia "leggermente" appena appena blindata.

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    3. Non possono accettarlo ? la cosa sicura è che non possono impedirlo... possono solo forzare l'uscita della Grecia dall'euro, con default totale (primo scenario): che è molto peggio (per loro).

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    4. possono impedire quello che vogliono. l'europa è pronta a salvare tutte le sue lehman brothers. non è mica l'america dove le banche falliscono. in europa fanno fallire il mercato. ma deve far passare l'idea che ha impedito una guerra. cioè per un buon motivo.

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  2. Check out page 14 here (in English): http://www.itk.ntnu.no/ansatte/Andresen_Trond/articles/sammelpublikation_parallelw%C3%A4hrung.pdf

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    1. We can say what we want, but if you agree with the paper linked above you don't understand the system as a whole. Currency is not a problem. Lack of solvency unification is. You can print all the moneys you want but you need to securitize the debt among states as well. Got that? If not, your money fail. Germany must lead or leave the Eurozone. That's all.
      Take care pals.

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