domenica 22 febbraio 2015

Grecia: aggiornamento e riflessioni


Nel post precedente affermavo quanto segue:

“Al posto dei greci, considererei seriamente, a questo punto, di firmare qualche vago comunicato congiunto insieme ai “partner” europei: vago nel senso che esprimerà la volontà di proseguire la ricerca di una soluzione cooperativa, senza entrare più di tanto nel merito dei dettagli.”

Quanto è avvenuto venerdì scorso è stato variamente interpretato, da molti commentatori come una sconfitta per la Grecia, da altri come una vittoria o quantomeno un buon risultato (data la situazione complessiva).

Personalmente, ritengo che si tratti né più né meno di quanto dicevo sopra.

Adesso è fondamentale mettere in atto il punto successivo:

“Nello stesso tempo, la Grecia dovrebbe avviare il rilancio della sua economia mediante introduzione di una moneta complementare nazionale.”

Se emetti la tua moneta e hai una grossa quantità di risorse produttive inoperose, altrimenti detto di disoccupazione, impiegare moneta per incrementare il potere d’acquisto in circolazione, via spesa pubblica, incentivi alla spesa privata, e riduzione di tassazione, consente di rilanciare l’economia in modo rapido ed efficace.

Se NON emetti la tua moneta, l’effettuazione di queste azioni dipende dalla volontà dell’emittente: che ti deve finanziare o sovvenzionare per consentirti di attuarle. Questa volontà non esiste, come hanno constatato i greci nel corso degli incontri tenuti a Bruxelles, Francoforte e Berlino. Ci sono fondatissimi motivi, sia etici che di efficienza economica, per sostenere che l’asse B-F-B è in errore. Il problema è che in un negoziato mostrare alla controparte che sbaglia spesso (anzi quasi sempre) non porta da nessuna parte.

Il concetto di moneta complementare nazionale, in tutto questo, è decisivo. Il mio dubbio è che il governo greco non sappia, o non abbia chiaro, o non creda ancora a sufficienza, che la moneta nazionale può essere introdotta A FIANCO dell’euro, senza rotture, ridenominazioni, effetti di panico sui mercati finanziari eccetera. Ma forse mi sbaglio, e comunque se i greci non ne sono convinti oggi, questa convinzione può maturare molto in fretta.

E’ un punto chiave, e se ne parlerà molto, credo, nelle prossime settimane.

20 commenti:

  1. non è vero che non ci sia la volontà di sovvenzionare la grecia ma purtroppo tale volontà prevede solo una enorme svalutazione del lavoro dei greci e tagli della spesa pubblica e privatizzazioni. bisogna vedere se tsipras baratterà le privatizzazioni in cambio di fondi per assistere le persone ma questo farà salire la rivolta "fascista" che parlerà di svendita della nazione greca.

    monete parallele o uscita dall'euro sono soluzioni che manderanno in crisi l'euro e quindi sono escluse a priori. o l'euro regge sui mercati o non regge. stop. il destino dell'euro è in mano al mondo e non a draghi. draghi non può andare contro il mondo e neanche la germania.

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  2. LA SINISTRA "MONDIALE" NON RIESCE AD ABBASSARE LE TASSE (PERDEREBBE LE ELEZIONI) E AL TEMPO STESSO NON RIESCE AD ALZARE I CONSUMI STAMPANDO MONETA CON CUI SI ILLUDE DI CREARE POSTI DI LAVORO E TENERE IN PIEDI LA FINANZA (TASSI BASSI).

    NON SI CREANO POSTI DI LAVORO COI SOLDI AL CONSUMO MA COL CREDITO ALLE IMPRESE, LE TASSE BASSE E LA CONCORRENZA CHE TIENE BASSA L'INFLAZIONE...





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    1. La cura privatista per salvare l'economia italiana proposta dall' economista Filippo Matteucci
      Tea Party Federazione Liberista - Democrazia Diretta Turnaria
      http://TeaPartyFederazioneLiberista.ilcannocchiale.it/2015/02/02/la_cura_privatista_proposta_da.html

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  3. Articoli sempre interessanti grazie all'autore.
    MGMF

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  4. Dott Cattaneo tra Grecia, Italia e gli altri mi creda sono estremamente deluso e fottuto.
    Grazie comunque x la sua informazione.

    Giò.

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    1. Credo che lei sia più amareggiato di quanto la situazione giustifichi. La Grecia, nella trattativa con la UE, è in una posizione migliore rispetto a quello che si dice. Certo, per risolvere realmente le cose la via maestra rimane tornare a emettere moneta.

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    2. la grecia non farà altro che ciò richiesto dalla troika. questo show inutile non farà altro che aizzare ancora di più le destre...

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    3. E' un problema forse di destra o di sinistra?
      Se la Moneta Fiscale fosse realizzata in Grecia o in Italia o in Portogallo o in Spagnia o in Francia dalla destra o dalla sinistra cosa cambierebbe?


      Giò.

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    4. Sul piano tecnico, nulla. Sul piano politico, la sinistra eurocritica pensa di poter riformare e far funzionare il progetto di integrazione europea, la destra non ci crede e vuole accantonarlo una volta per tutte. Il bello della Moneta Fiscale (a mio giudizio: è naturalmente sono di parte... Ma mi pare oggettivo) e' che è applicabile sia per far funzionare stabilmente l'euro, sia come passaggio per sostituirlo definitivamente (avviando però subito una forte ripresa economica). Vedi post dell'8.4.2014.

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    5. è proprio questa ambivalenza del progetto ccf che lo rende pericoloso per l'economia. verrà a mancare anche la certezza di quale valuta vincerà la sfida. l'euro o quelle nazionali? l'incertezza uccide l'economia.

      e se anche si esce le valute torneranno a scontrarsi l'una con l'altra e questo porterà al disastro economico (anni '70, fine gold standard) e a doverle parificare (sme) o ri-unificare. quindi che senso ha uscire?

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    6. Il senso è che i sistemi rigidi presto o tardi si rompono. I CCF sono un sistema flessibile, che quindi può durare nel tempo. Oppure evolversi in un altro sistema flessibile, i cambi in libera fluttuazione. Quello che crea incertezza - appunto perché è spaventosamente inefficiente - e' l'euro sistema odierno...

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    7. ma infatti sembra che ci sia un mondo intero che combatte contro la germania e la sua inflessibilità. esca la germania, perché dobbiamo uscire noi?

      e se anche si vuole chiudere l'euro, non si esce certo mettendo monete in concorrenza devastando l'economia bensì con un trattato di mastricht (in uscita) che durerà 10 anni. chiaro e inflessibile. in modo da dare tempo a tutti. ma anche in questo caso sarà necessario riunificarsi. quindi....

      l'europa 2 deve nascere in terra neutra, cioè la svizzera. così come washington si trova nel distretto di columbia. la svizzera è l'unico posto dove italiano francese e tedesco sono lingue ufficiali.




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    8. Le monete nazionali non sono in concorrenza. Sono ingranaggi di un macchinario che si coordinano in modo naturale. Quanto all'uscita della Germania: se non lo fa, come la obblighi ?

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    9. le monete sono sempre in concorrenza. lo vedete tutti i giorni sui mercati. il mercato più grande del mondo è appunto quello delle valute. il franco svizzero ve lo ha appena ricordato.

      è vero che le svalutazioni competitive danno spazio ad un paese di competere ma al tempo stesso le barriere commerciali ne annullerebbero i vantaggi.

      ovvio che la germania non esce, era una battuta per dire che gli altri paesi (le altre economie) la costringeranno indirettamente a fare ciò che deve fare e che sta facendo anche se lentissimamente.

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    10. Cioè secondo lei se si scioglie l'euro si alzano barriere commerciali all'interno dell'Eurozona ? Barriere che non esistono più nel resto dell'Unione Europea (parte non euro) e stanno sempre più venendo meno a livello mondiale ? Non credo proprio - anzi lo escludo.

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    11. le barriere commerciali sono così attuali e di moda che le ultime sono quelle contro la russia.

      e quelle più pericolose sono quelle mediatiche. basta una notizia (vera o falsa non fa differenza) su giornali mondiali relativa a prodotti inquinati provenienti all'italia e l'export crolla domani mattina con un danno di immagine da 5 anni.

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    12. Danni d'immagine che durino cinque anni per cose del genere non ne ho mai visti :). E quelle alla Russia non sono barriere commerciali, sono sanzioni che, a torto a ragione (a mio modesto avviso a torto, sono emerite stupidaggini) nascono dal fatto che due blocchi di paesi contrapposti stanno sostenendo due parti diverse di una guerra civile. Un bel po' diverso che aver introdotto un nuovo tipo di attività finanziaria nella propria economia.
      Comunque nell'inverosimile ipotesi (me la lasci chiamare strampalata, anzi...) di una chiusura dei flussi commerciali con il resto dell'Eurozona, l'Italia avrebbe probabilmente meno da perdere degli altri paesi dell'(ex ?) unione monetaria. Le materie prime essenziali le compriamo da altri, tutto il resto è sostituibile con produzione interna o extraeuropea. Ma è fantasy spinto...

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    13. più sono inverosimili più capitano. non vedete barriere perché le chiamano con altri nomi. le norme europee non sono forse barriere commerciali contro il resto del mondo? l'austerità che state subendo non è un barriera interna? la fuga della fiat (una elle tante) che voleva la opel (di proprietà americana) non è stata una barriera alzata dai tedeschi? la burocrazia di bruxelles non è una barriera? ci vorrebbe una intera giornata per elencarle tutte.

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    14. L'austerità con i CCF la facciamo venir meno. L'influenza di Bruxelles la riduciamo esponenzialmente. Le altre cose più o meno ci sono sempre stata e c'è da lavorarci. Ma recuperando la capacità di fare politiche espansive ed anticicliche su base autonoma e nazionale, il problema di gran lunga prioritario è risolto.

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