venerdì 15 settembre 2023

Consigli a me stesso

 

Lavoro da 38 anni, periodo durante il quale ho accumulato parecchie soddisfazioni e un congruo numero di errori. Il che dovrebbe avermi insegnato qualcosa.

Ogni tanto si vede formulare la domanda “che cosa diresti al te stesso di x anni fa se gli potessi parlare”. E provare a rispondere per qualche motivo mi è parso interessante, anche se ovviamente il canale di comunicazione con il me stesso più giovane nella realtà non esiste.

Ma tutto sommato non è neanche un esercizio sterile. Potrebbe essere utile a qualcun altro. Ma in definitiva anche a me. Dubito di avere ancora 38 anni di lavoro davanti a me (arriverei a 99) ma 19 chissà forse sì.

Per cui, ecco il mio catalogo di buoni consigli (riferiti alla dimensione professionale della vita)…

Non essere mai presuntuoso. Se sei bravo a fare qualcosa, sicuramente ci sono altri che sono più bravi di te a farne altre. Se anche fossi il più bravo del mondo a fare quella che è la tua specialità, senz’altro non lo sei in altri campi, che ti sono altrettanto necessari. O magari (probabilmente) di più.

Non essere mai presuntuoso ma nello stesso tempo continua a credere nelle tue capacità. Troverai sempre qualcuno che le vorrà sminuire. Non lasciarglielo fare.

Ascolta molto. Altri conoscono meglio di te cose che ti è necessario capire. O hanno punti di vista diversi dai tuoi, che sono indispensabili anche per comprendere cose che sulla carta conosci meglio di loro.

Dopo che hai ascoltato, decidi: senza presumere che il tuo punto di vista sia necessariamente giusto perché è il tuo. Ma neanche che non lo sia. Esercita la massima oggettività che ti è possibile.

La grande maggioranza delle persone sono, con i loro difetti, persone per bene. Una minoranza, per fortuna piccola, è composta da individui oscuri: invidiosi, manipolativi, addirittura sadici e psicopatici. Gli individui oscuri sono gli individui veramente pericolosi.

Sii sempre grato per le opportunità che ti vengono prospettate, anche quando decidi di non perseguirle.

Immedesimati nei problemi degli altri e aiutali a risolverli, non a crearli.

Se una via si apre, più ampia è e meglio è, anche se al momento non ti sembra quella ideale.

La tecnica è fondamentale ma a un “certo livello” ce l’hanno tutti. E’ un prerequisito. E’ necessaria ma non sufficiente. Raggiunto quel “certo livello”, diventa decisiva la psicologia.

Evita i dirizzoni (come li chiamano in Toscana). Non entrare in collisione con qualcuno solo perché epidermicamente non ti va a genio. Chiediti se è un individuo oscuro. Se non lo è, vale sempre la pena di collaborarci costruttivamente, anche se a pelle non ti riesce la persona più simpatica del mondo.

Se percepisci un problema parlane. Molte situazioni negative nascono dal non voler mettere sul tavolo disagi che si risolvono senza difficoltà con un dialogo sereno.

Quando hai successo, quando le cose vanno bene, ricordati che FORSE sei stato bravo ma SICURAMENTE hai beneficiato di circostanze favorevoli. Che senz’altro a un certo punto cambieranno.

…e di tanto in tanto, tipo una volta al mese…

…rileggiti la lista e chiediti quale di questi consigli ti stai dimenticando di mettere in atto. Perché magari ti sembrano cose ovvie e in un certo senso lo sono. Ma non è affatto da escludere che tu stia commettendo uno o più di quegli errori senza minimamente rendertene conto. Fino a quando non ne subisci un danno. Quindi rileggi la lista e poniti la domanda. E non esitare a correggere il tiro se capisci che stai andando fuori strada.

 

2 commenti:

  1. I testi dei miei interventi li pubblico anche su Facebook. Questo è stato uno dei più letti ma anche dei meno commentati. Chissà se vuol dire qualcosa.

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  2. Sono tutta una serie di riflessioni interne, che non puntano il dito verso l'esterno. E pochi ci vogliono pensare (Joel).

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