E’ perfettamente lecito sostenere che i paesi europei si troverebbero in una posizione economica, geopolitica, sociale molto più forte, molto più solida, molto più prospera, se si fondessero in un’unica entità politica. Non è la mia opinione, ma è assolutamente legittimo esporre e difendere le motivazioni per andare in quella direzione.
E’ però completamente truffaldino affermare che SICCOME l’unità politica è una bella cosa, OCCORRE mettere in atto tutti i possibili passaggi preliminari, in termini di cessioni di sovranità, per raggiungere quell’obiettivo finale.
E’ truffaldino perché l’unità politica non è affatto un obiettivo condiviso dalla maggioranza dei cittadini dei vari stati dell’Unione Europea, paese per paese. E senza questa opinione favorevole, l’unione politica può essere bella o può essere brutta, ma rimane un traguardo verso il quale NON si è ancora formata la volontà di dirigersi.
Nel frattempo le forme di integrazione e di cooperazione messe in atto all’interno della UE non vanno giudicate in funzione di un ipotetico, ma al momento inesistente (nel senso di non condiviso) obiettivo finale: bensì per i risultati che ottengono.
Inutile quindi dire (per esempio) che la moneta unica o le regole di bilancio “magari” hanno dei difetti ma non possono essere messe in discussione per non compromettere l’obiettivo degli Stati Uniti d’Europa. L’obiettivo oggi non c’è.
Ci sono invece i risultati della governance
eurozonica. E sono pessimi.
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