venerdì 8 settembre 2017

Mario Draghi, c'è moneta e "moneta"...


Durante la conferenza stampa di ieri presso la BCE, è stato richiesto a Draghi un commento sulle proposte di introduzione di una “criptovaluta” da parte dell'Estonia, nonché sulle ipotesi – ben note ai lettori di questo blog… - di titoli a utilizzo fiscale, di cui si parla principalmente in Italia (e italiano era il giornalista che poneva la domanda).

La risposta di Draghi è, testualmente, stata: “I won’t comment on the Italian intention but I will comment on the Estonian decision: no member state can introduce its own currency”.

Secondo il "Sole 24Ore" il messaggio di Draghi “vale quindi anche in Italia, dove la Lega Nord propone l’introduzione di una valuta complementare, i Minibot” – Minibot che sono l’ipotesi di titolo a valenza fiscale di cui si sta parlando maggiormente in queste ultime settimane. Ma il Sole è evidentemente andato fuori strada.

Non è casuale che nella sua risposta, Draghi abbia esordito dichiarando che NON avrebbe commentato le “intenzioni italiane”. Le proposte di titoli a valenza fiscale – CCF, Minibot, altre forme di Moneta Fiscale – non confliggono, infatti, con il monopolio BCE, che riguarda l’introduzione di monete ad accettazione obbligatoria. E la BCE di conseguenza non ha competenza in materia.

Non è possibile, da parte degli stati membri dell’Eurozona, emettere moneta con obbligo di accettazione nel territorio dello Stato. Ma è possibile emettere titoli o attività finanziarie di vario genere che gli Stati, o anche soggetti privati, s’impegnino ad accettare su base volontaria. Tanto è vero che le “monete” complementari (più propriamente, “circuiti di compensazione multilaterale”) esistono già: in Italia l’esempio di maggior successo è il circuito Sardex (vedi qui e qui).

I titoli a valenza fiscale, che traggono valore dall'impegno volontario di accettazione da parte dello Stato emittente, non confliggono con il monopolio di emissione della BCE: nulla di nuovo.


2 commenti:

  1. Ma mi sembra che anche il progetto estone non preveda l'obbligatorietà dell'accettazione, o almeno non ho trovato informazioni a riguardo. Quindi su quali basi Draghi avrebbe fatto quell'affermazione?

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    1. Di questo non ho idea, perché non ho trovato fonti che spiegassero in sufficiente dettaglio il progetto estone.

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