lunedì 14 maggio 2018

"Collocare il debito pubblico": l'inaccettabile "giustificazione" dell'austerità


“Il deficit va ridotto perché altrimenti i mercati non ci comprano il debito pubblico”: questo è il leitmotiv costante nella comunicazione di Banca d’Italia, di Confindustria, dei media paludati eccetera.

Lasciamo, per un momento, da parte il fatto che la solvibilità e l’affidabilità del debito pubblico italiano dipendono solo dalla garanzia della BCE, l’emittente degli euro (moneta in cui quel debito è denominato): come si è visto nel luglio del 2012, quando tre parole di Mario Draghi (il whatever it takes) hanno abbattuto lo spread ed evitato la rottura della moneta unica (che era, letteralmente, a un passo).

Ma se il problema è quello – bloccare l’incremento del debito, perché altrimenti “i mercati smetterebbero di comprarlo”, qual è la risposta più logica e conseguente ?

Smettere, certo, di aumentare il debito da collocare sul mercato.

Ma senza fare austerità, senza distruggere domanda, senza gettare milioni di persone in povertà, senza provocare il fallimento di decine di migliaia di aziende.

Smettere di aumentare il debito da collocare ma nello stesso tempo incrementare domanda e potere d’acquisto a disposizione di famiglie e aziende.

Come ? tramite l’emissione diretta da parte dello Stato di un mezzo di pagamento che non ha bisogno di essere collocato sul mercato.

La Moneta Fiscale in una o più delle sue possibili forme (quali i Certificati di Credito Fiscale) è la risposta corretta.

L’austerità, la contrazione del potere d’acquisto in circolazione, non lo è. E’, al contrario, la strada per rendere la crisi permanente, con tutte le sue conseguenze in termini di disoccupazione, sofferenze, disagio sociale, crescita delle diseguaglianze.


7 commenti:

  1. Dato il poco coraggio del M5S (che addirittura parla di rispettare il fiscal compact...) e le pressioni di Mattarella, l'emissione di crediti fiscali sembra ancora di più la scelta migliore. Hai provato a parlarne con Borghi recentemente? :)

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    1. Sì, lui insiste sui Minibot - sono stati inseriti nel programma comune - che hanno senso come passo preliminare ma devono diventare titoli emessi "fiat", non solo cartolarizzazioni di crediti già esistenti. Vedi (ad esempio) il post del 9.12.2017.

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    2. Ma non mi è chiaro il motivo per cui sarebbe contrario alla soluzione ccf + minibot, che scuse tira fuori?

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    3. Non ha mai detto di essere contrario. La posizione è "cominciamo con i Minibot, anche se so che non basta...". Altro non dice, per ora.

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    4. NON SONO L'ANONIMO PRECEDENTE.

      e allora io credo che in un secondo momento saranno inseriti (spero). Con i soli mini bot che son vincolati solo ai crediti ......con quello che prevede il programma/contratto tra lega/m5s...stando nei vincoli europei non reggono...perché stando a queste regole (i parametri bla bla bla ..) non è possibile portare avanti un programma del genere (abolizione fornero, reddito di cittadinanza, flat tax, etc etc )..è possibile solo emettendo mini bot + ccf.
      Quindi lo faranno secondo me....altrimenti non capisco come faranno a realizzare tutto quel popò di roba...

      altro:
      leggo adesso nella Repubblica questa notizia.
      http://www.repubblica.it/politica/2018/05/14/news/di_maio_e_salvini_da_mattarella_senza_nome_premier-196349442/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T2

      di cui estrapolo:

      ---->>>Tra i nomi di ipotetici premier “tecnici” circolati in queste ore anche quello di Giulio Sapelli, 71 anni, economista. Che afferma: “Non parlo di me da sempre, ho fatto della riservatezza la mia cifra di vita. E quindi non commento. Però, da quanto ho letto, il programma M5S-Lega è un buon programma e come cittadino lo condivido”.

      ---

      Beh a me se mettono Giulio Sapelli mi sembra un ottima scelta...

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    5. Scelta sicuramente interessante, se confermata. Alle illazioni però di regola non do peso. Anche se è molto più plausibile di quelle che circolavano nei giorni scorsi (tipo Tabellini...) e Sapelli non l'ha smentita.

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