domenica 14 giugno 2020

La Lega farebbe bene a sostenere la Moneta Fiscale


Pur provando stima e simpatia per Claudio Borghi – anzi, a maggior ragione per la stima e simpatia che provo per lui – mi pare opportuno replicare alla sua affermazione che gli sconti fiscali negoziabili (come anche altre iniziative del governo, per esempio le garanzie sui finanziamenti bancari) siano  polvere messa sotto il tappeto”.

Borghi teme che la Lega ne risulti penalizzata in un futuro prossimo, nel caso in cui torni al governo.

Il motivo ? immaginiamo che questi interventi, non registrati come deficit e debito (perché non lo sono) siano effettuati nell’anno 2020, e che il deficit sia di conseguenza pari all’8% del PIL invece che (poniamo) al 10% (in quanto l’intervento totale vale due punti di PIL).

X anni dopo, quando sperabilmente l’economia si sarà ripresa e il deficit sarà (sarebbe) sceso poniamo al 2%, la “polvere sotto il tappeto” riemergerà e il deficit / PIL risulterà pari al 4%.

A quel punto, un ipotetico governo a trazione Lega sarà messo (teme Borghi) sul banco d’accusa dalla UE e forzato a varare il solito minestrone di tagli & tasse.

Che cosa sfugge a Borghi ?

I bonus 110% attribuiti sotto forma di credito d’imposta, come si spiegava qui, sono un passo molto significativo verso l’attuazione di una vera e propria Moneta Fiscale.

Disponendo di questo strumento, il governo in carica potrà emettere Moneta Fiscale in misura pari agli sconti precedentemente emessi e che quell’anno giungeranno a maturazione. O anche di più, in funzione della crescita del gettito lordo che si accompagnerà alla ripresa.

L’importante è che gli sconti fiscali che diventano esercitabili, in ogni singolo anno, rimangano una frazione modesta del gettito lordo (altrimenti si svilirebbe il loro valore). Ma i margini perché questo sia sempre e comunque confermato sono amplissimi.

La Lega non dovrebbe attaccare gli sconti fiscali negoziabili, ma sostenerli in funzione, appunto, della loro trasformazione in CCF. I numeri per costruire un’ampia maggioranza trasversale, con larghe porzioni del M5S e con Fratelli d’Italia, ci sono.

Diversamente, di quali leve d’azione disporrà la Lega stessa se torna al governo ?

Con quali strumenti innescherà una forte azione espansiva e riporterà, finalmente, l’economia italiana su un solido percorso di crescita ?

Dall’opposizione si pensa in primo luogo a criticare, questo lo capisco ed è normale. Ma la critica sensata in questo caso dovrebbe vertere su “come fare molto di più”, su come migliorare e potenziare lo strumento.

E’ invece sterile, e rischia di essere autolesionista, dipingere come sbagliata o controproducente un’innovazione che va, al contrario, nella direzione giusta.


2 commenti:

  1. Ma la Lega è come tutto il cosiddetto centro destra… Non le importa nulla di affrancarci dalla dittatura dell'euro, nemmeno correggendone le distorsioni, perché altrimenti come si sfogherebbe tutto il proprio americanismo adolescenziale e liberista, dove il privato è Dio il pubblico è Satana. Ma io qui questo l'ho sempre detto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se il problema fosse solo il dualismo pubblico / privato, sarebbe una questione di privilegiare spesa e investimenti pubblici piuttosto che invece minori tasse. Ma lo strumento è indispensabile, e la Moneta Fiscale è quello giusto.

      Elimina