lunedì 22 giugno 2020

Un problema in più per il Recovery Fund


Il Recovery Fund è un bidone, ve l'ho detto e ripetuto. Non arriverà un centesimo in più da spendere, arriveranno invece vincoli ulteriori per spendere un pezzo dei soldi che il governo italiano avrebbe comunque a disposizione.

Facendo comunque finta che si trovi un accordo per mettere a nostra disposizione i fantastiliardi di cui i media filo-UE favoleggiano, credo opportuno sottolineare un tema non marginale.

L’erogazione viene condizionata a progetti d’investimento, che se diamo retta a quanto emerso dagli Stati Generali villapamphileschi dovrebbero modernizzare, digitalizzare, greennewdealeare eccetera eccetera il paese.

Ora, c’è un problema generale che tocca i piani di rilancio economico imperniati sugli investimenti pubblici.

Il problema è che gli investimenti pubblici hanno tempi di definizione e di attuazione che non sono mai immediati.

Colpa dell’italica burocrazia, che Conte si impegna a sfoltire e semplificare ? in parte sì e può magari essere che in qualche misura ci riesca (a sfoltirla).

Ma per gli investimenti effettuati con soldi (in realtà nostri ma nominalmente) di provenienza UE, all’italica burocrazia si aggiunge l’europica burocrazia. Che è pure peggio (molto). E che Conte non può fare nulla per sfoltire e semplificare.

Infatti l’house-organ eurista già pubblica articoli preoccupati in merito alla capacità dell’Italia di “preparare, presto e bene, un piano con i dettagli dei progetti con relativi costi e tempi di realizzazione”. Per riuscire a spendere i fantastiliardi che l’house-organ quantifica (non so bene in base a quali elucubrazioni) in 230 miliardi.

Già avete capito come va a finire: i fantastiliardi non arriveranno ma gli europeistoidi diranno che la colpa è di noi italiani che non siamo riusciti a preparare, “presto e bene”, piani adeguati (a insindacabile giudizio UE, s’intende).

Per immettere soldi nell’economia (cosa indispensabile) tutto questo è deleterio. Per riuscirci presto (e sufficientemente bene) le vie sono altre: sostenere i redditi; abbassare le tasse; assumere dipendenti pubblici nella sanità, nelle forze di polizia, nelle scuole e in tanti altri settori dove è necessario; offrire sgravi fiscali permanenti agli investimenti privati; avviare gli investimenti pubblici già decisi e programmati, ma sospesi per mancanza di fondi.

Ogni passaggio in più – e in particolare il passaggio da Bruxelles – è un fortissimo fattore che aumenta le già alte probabilità di inconcludenza del programma.

Ammesso che il Recovery Fund veda mai la luce, s’intende.


1 commento:

  1. Il coronavirus secondo le iene è molto più probabile sia nato in un laboratorio americano che già a luglio aveva sul suo territorio nelle case di riposo USA decine di morti e il laboratorio lì a poche miglia era stato chiuso qualche giorno prima per questioni di sicurezza e quando sono state chieste spiegazioni l'esercito ha parlato di sicurezza nazionale senza dare alcuna informazione e poi gli ameriCANI alle olimpiadi militari 2019 svolte a wuhan hanno INFETTATO i cinesi e poi il mondo intero. Bisogna asportare questo CANCRO IN METASTASI USA che durante la loro storia ha fatto solo schifezze e chi conosce la storia USA lo sa bene dobbiamo cacciarli dal nostro territorio se ne devono andare prima che qualche soldato americano possa farsi molto male quando aumenta il nazionalismo non si ha più tanta simpatia per gli stranieri tantomeno se sono soldati stranieri che occupano il nostro territorio con arroganza soprusi stupri omicidi e pure esperimenti militari come in Sardegna dove interi villaggi sono distrutti dalle armi all'uranio dell'impero dei meticci ritardati stupratori USA !?
    LUCA il VERO NAZIONALISTA

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