Che cosa sarei disposto a sacrificare per la pace in Ucraina ? che cosa dovrebbero essere disponibili ad accettare, i cittadini dell’occidente ?
Da qualche giorno la domanda rimbalza con maggiore frequenza, sui media occidentali, dopo le notizie relative ai crimini di guerra russi a Bucha.
Una doverosa premessa è che per formarmi un’opinione su quanto è avvenuto, ritengo necessarie informazioni verificate da un’autorità neutrale la cui competenza e indipendenza sia al di sopra di ogni sospetto. Al momento abbiamo denunce occidentali e negazioni russe. Nessuna delle due fonti è affidabile, durante un conflitto nessuna fonte di parte lo è. Appunto per questo, una riedizione della fialetta di Colin Powell anche no, grazie.
Ciò detto, per quanto mi riguarda non sono disposto a prendere in considerazione il blocco delle importazioni di gas dalla Russia in assenza di chiarimenti molto esaustivi su tre cose.
La prima: una dimostrazione convincente che l’eventuale blocco delle importazioni europee di gas dalla Russia aumenterebbe in modo significativo le possibilità di fermare Putin. Ho forti dubbi. Il gas russo lo possono vendere anche altrove. A un prezzo che probabilmente sarebbe più alto dell’attuale, perché il mercato reagirebbe con aumenti a ulteriori tensioni e discontinuità. E a privarsi di una risorsa essenziale sarebbe la UE, non la Russia.
La seconda: chiare e ben strutturate azioni di profonda revisione dell’eurosistema, anche mediante l’introduzione e il potenziamento di strumenti di Moneta Fiscale, per mitigare il più possibile i danni all’economia della UE, dell’Eurozona e soprattutto dell’Italia.
La terza: una precisa definizione e tempistica delle azioni per sostituire il gas russo. Con quali investimenti, con l’attivazione di quali approvvigionamenti alternativi, con quali tempi.
Se queste
domande non ricevono risposte TOTALMENTE adeguate, un ipotetico blocco delle
importazioni di gas è follia allo stato puro. Produrrebbe danni devastanti A
NOI, senza aiutare in alcun modo l’Ucraina e senza avvicinare nemmeno di un
minuto la conclusione delle ostilità.
Marcello Spanò: Aggiungo che l'UE è dipendente dal gas russo, mentre gli USA no. Abbiamo interessi diversi, ma quando pensiamo alle ritorsioni ci comportiamo come se abitassimo tutti a New York.
RispondiEliminaEsatto. Assolutamente da sottolineare, questo.
EliminaDato che di fatto ogni ulteriore sanzione economica, in versione harakiri o meno, non avrebbe nessun effetto sull'andamento del conflitto, in realtà a mio modo di vedere l'interrogativo sui sacrifici è farlocco e rappresenta l'ennesimo tentativo di manipolare l'opinione pubblica per prepararla alla necessità ed eticità ( perchè lo si fa per fermare la guerra/per aiutare gli ucraini ecc ecc )della crisi economica che si affaccia. Cioè come già successo in passato per la " buona causa " dell'Europa, d'ora in poi dovremo convincerci di stringere la cinghia per la nuova " buona causa ".Rigurado ai crimini, mi sono letto e guardato le fonti più diverse che non fossero quelle che lei giustamente in passato ha chiamato l'informazione paludata,la conclusione minima che ne ho tratto è che gli ucraini ben poco coscienziosi a confezionare la loro versione, costellandola di indizi se non addirittura prove di senso contrario.
RispondiEliminagli ucraini sono stati...
RispondiEliminaNon ho competenza adeguata per esprimere giudizi, nel caso specifico, su quanto riporta l'"informazione paludata", e quindi mi astengo. Certo, il suo track record di affidabilità, se prendo come pietra di paragone i temi dell'economia, è alquanto carente...
EliminaGuardi , la mia competenza sul tema è evidentemente zero, dico solo che tra i primi a trovare falle e incongruenze nelle immagini e "prove" mostrate dagli ucraini c'è stato il sito dell'associazione dei veterani Usa , e di loro mi viene difficile pensare che siano filorussi.
RispondiEliminaUn professionista ha scritto:La bilancia commerciale di un Paese è data dalla differenza tra il valore delle merci vendute all'estero e quelle acquistate da un altro Paese. La Russia, per via delle esportazioni di gas e petrolio (ma anche altri beni), ha un attivo cronico della bilancia commerciale, il che significa che le esportazioni sono maggiori delle importazioni.
RispondiEliminaAccade che le sanzioni imposte alla Russia, tra le altre cose, limitano la capacità di importare beni dall’estero; mentre le esportazioni di gas e petrolio continuano a pieno regime (o quasi) grazie alla domanda proveniente (soprattutto) dai paesi europei, Italia e Germania in primis. La conseguenza è che l’attivo della bilancia commerciale esplode, e questo contribuisce a sostenere il cambio.
Sorpresi dalla forza del Rublo? Io no.
Considerate anche che le società esportatrici russe, dovendo convertire in rubli gli introiti che fanno in valuta forte, di fatto si sostituisco alla banca centrale, e anche questo aiuta a sostenere il cambio. Ma voi potete dire: ma allora gli Stati Uniti come fanno ad avere il dollaro forte nonostante il passivo cronico della bilancia commerciale?
Questo è possibile grazie al sistema monetario attualmente vigente, dove il dollaro è la valuta di riserva per eccellenza. Non solo, ma il dollaro viene utilizzato in gran parte delle transazioni internazionali e di conseguenza chi deve pagare un determinato bene in dollari deve prima approvvigionarsi del biglietto verde. In altre parole, la Federal Reserve e il tesoro americano fornisco la valuta necessaria agli altri paesi, mentre gli USA non hanno bisogno della valuta degli altri per finanziare le importazioni. Ed è così che riescono a finanziare il passivo della bilancia commerciale. Perché la loro è la VALUTA per eccellenza.
Il rublo non è una valuta di riserva e di conseguenza se crollano le esportazioni, quasi automaticamente crolla anche il rublo. E questo può avvenire anche per via del crollo del prezzo del petrolio.
Draghi ieri avrà sbagliato il modo di dirlo (scegliere tra la pace e il climatizzatore), e lo ha avrà detto con poca eleganza, ma nella sostanza ha centrato la questione"
Quali sono i punti di debolezza di questo commento secondo Lei Cattaneo?
Lorenzo Zanellato
Ce ne sono un paio. In primo luogo, il commento lascia intendere che se i paesi europei smettessero di comprare gas ecc., i russi non saprebbero a chi venderlo. Ma gas e petrolio servono anche a cinesi, indiani e al resto del mondo in generale.
EliminaIn secondo luogo, se anche il rublo crollasse non è affatto detto che ne nascerebbero grossi problemi per la Russia. Sulle materie prime sono autosufficienti. L'import dall'Occidente è già in calo a causa delle sanzioni. Si stimolerebbe la produzione interna nonché gli accordi di scambio di materie prime contro manufatti, nei confronti del resto del mondo.
Detto altrimenti: il commento di Draghi può essere definito, per essere benevoli al massimo, una battuta mal riuscita. Se smettiamo di comprare gas dalla Russia, l'economia russa non crolla. E i danni, pesantissimi, li subiamo noi.
Così ti avrebbe risposto il professionista:"certo, come no. Lo switch infrastrutturale per trasportare il gas in Asia lo fanno dalla sera alla mattina. Poi, vai a vedere cosa accade alle riserve valutarie della Russia quando crolla il prezzo del petrolio e tieni conto che ne hanno la metà congelate è un quarto (oro) non facilmente liquidabile".
Elimina(1) Il gas in Asia lo stanno già trasportando adesso. (2) Le materie prime da vendere non sono solo il gas ma anche petrolio, metalli, cereali ecc. (3) Le riserve valutarie servono solo a comprare beni dall'Occidente, che l'Occidente non gli vende perché sono sotto sanzioni e che sono comunque sostituibili (anzi già in fase di sostituzione) con produzioni interne nonché import dal resto del mondo.
EliminaIl punto è: (1) SOLO l'Occidente ha sanzionato la Russia (2) SOLO l'Occidente sta pensando di non comprare più materie prime dalla Russia (3) Russia + resto del mondo possono fare a meno dell'Occidente.