domenica 29 maggio 2022

A che cosa serve il deficit pubblico

 

No, il deficit pubblico non serve ai politici corrotti e spreconi per comprare consenso elettorale.

No, il deficit pubblico non serve allo Stato per “spendere soldi che non ha, caricando debito sulle spalle dei nostri figli”.

Il deficit pubblico serve a immettere nell’economia mezzi di pagamento, che nel tempo DEVONO CRESCERE di pari passo con lo sviluppo dell’economia stessa.

Se lo Stato non fa deficit, otteniamo una delle due seguenti situazioni.

La prima è che l’economia non si sviluppa.

La seconda (in alternativa) è che la crescita dei mezzi di pagamento in circolazione viene ottenuta con l’espansione del credito PRIVATO, che dipende dalla volontà dei soggetti economici privati (appunto) di espanderlo. Volontà che dà spesso e volentieri luogo a eccessi di euforia (in alcuni periodi), oppure a precipizi di sconforto e depressione (in altri).

In altri termini, l’espansione del credito privato tende a essere prociclica (“il banchiere ti presta l’ombrello quando c’è il sole e te lo chiede indietro quando piove”, cit. Mark Twain).

Il deficit pubblico è indispensabile per contrastare questa tendenza con un’azione anticiclica, e per ottenere uno sviluppo dell’economia regolare e armonico.

C’è per la verità una terza via. I mezzi di pagamento necessari a sostenere lo sviluppo economico di un paese possono anche arrivare dall’accumulo di surplus commerciali esteri. In questo modo, ad esempio, la Germania ha ottenuto anni di crescita della sua economia senza mettere in atto deficit di bilancio pubblico.

Ma è evidente (a chiunque non sia un euroausterico…) che non è possibile PER TUTTI I PAESI CONTEMPORANEAMENTE ottenere surplus commerciali. Il surplus di qualcuno è il deficit di qualcun altro.

Da cui:

Regole di controllo di un sistema economico basate sul concetto che il bilancio pubblico debba necessariamente, o comunque tendenzialmente e mediamente, essere in pareggio, sono un’assurdità macroeconomica. Ma questo è il principio alla base delle regole dell’eurosistema, ed è anche la (principale) ragione per cui le regole medesime non funzionano.

È totalmente privo di senso che il deficit pubblico debba dare luogo a un debito da ripagare in futuro. Non serve emettere debito per finanziare il deficit. Il deficit è la differenza tra spesa pubblica e tassazione, è moneta immessa nell’economia privata, e incrementa automaticamente, centesimo per centesimo, il risparmio privato. I titoli di Stato POSSONO (non DEVONO) essere emessi per offrire ai privati una forma di impiego del proprio risparmio. Un paese che emette e gestisce la propria moneta, comunque, colloca (se ritiene) titoli denominati nella moneta stessa. E il rifinanziamento di quel “debito” non è MAI un problema.

 

8 commenti:

  1. Luca Pieroni: Tutto sempre chiaro e corretto ma.... Se da anni le chiavi sono opposte, e se il mainstream non supporta questa posizione è perché conviene a qualcuno. Conviene ai tedeschi per avere vantaggi? Ma perché gli altri accettano (ad esempio i francesi)? Conviene ai politici perché protegge le loro inadeguatezze? Per gestire meglio il loro potere? Possibile non ci sia una corrente contraria che li sbugiarda?... Etc... Insomma, se le logiche sono errate anche tecnicamente perché non c'è una contrapposizione visibile? Questo non mi torna. Non essendo complottista non posso pensare a un accordo globale per lo stato di fatto, troppi sarebbero, quindi perché non si vedono oppositori insistenti alle posizioni e regole correnti?

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    1. Conviene a molti soggetti forti e potenti. Aggiungi i grandi imprenditori che amano la deflazione salariale e detestano in pieno impiego. Non è una questione di complotti ma di convergenza di interessi, a danno delle categorie deboli. È tutto alla luce del sole.

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  2. diceva gia' Marx che l’austerity serve a preservare il valore del denaro. il sacrificio dei valori delle merci serve a salvare il valore del denaro. I valori d’uso sono sacrificati e distrutti, non importa quali siano i bisogni sociali. L’inflazione deve essere tenuta sotto controllo a tutti i costi.
    oggi di fronte all'immissione esasperata di moneta in circolazione non proporzionata ai beni e servizi prodotti,per evitare di mettere a repentaglio il valore del denaro, bisogna sacrificare l'economia reale.
    inoltre da un punto di vista politico un paese povero e' un paese dipendente da altri e quindi sempre ricattabile. in un ottica di dominio di una sola potenza mondiale non c'e' niente di meglio che un'economia coloniale globale che crea dipendenze e poverta' diffuse.l'ascesa di tanto in tanto di potenze regionali come nel caso della germania, viene prima o poi sottoposta a ridimensionamento. la logica servo padrone e' allo stesso tempo un modo per preservare la potenza finanziaria di chi vive di accumulo di denaro, che un metodo di governo sulle nazioni. infine, per sua natura l'accumulo di potere politico e di denaro con l'andare del tempo tende necessariamente a convergere sulle stesse persone.

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    1. Il denaro è potere, tout court, se si decide di utilizzarlo come tale.

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  3. Dott. Cattaneo, la sua analisi è lucida e assolutamente condivisibile, soprattutto perché basata sui fatti!
    Da quasi 2 anni si assiste ad un fatto nuovo, frutto di quasi 2 lustri di partite correnti positive: l'Italia ha raggiunto una rilevante attivo nella Posizione Patrimoniale sull'Estero.
    Siamo cioè, diventati più simili ai Tedeschi, mentre la Francia, con un passivo egli stessi conti che assomma ormai a quasi il 30% del PIL, è molto più simile all'Italia del 2011.
    Il Mercato ignora, per ora, questo aspetto, perché gli OAT mantengono tassi molto più simili al BUND dei nostri BTP, il cui spread è risalito fino a 200 punti.
    Ma i Mercati possono essere sordi e distratti per un bel pò... Poi qualcuno inizia a preoccuparsi, ed iniziano le vendite....
    Forse la prossima crisi arriverà da lì....
    Grazie

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    1. Purtroppo i mercati vedono solo il rischio del debito pubblico, che esiste esclusivamente perché l'istituto di emissione non lo garantisce. Una situazione assurda che crea danni spaventosi al nostro paese.

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  4. Luigi Secchi: Bellissima frase iniziale 'Il deficit pubblico serve a immettere nell’economia mezzi di pagamento, che nel tempo DEVONO CRESCERE di pari passo con lo sviluppo dell’economia stessa'. Però approfitto per chiedere, se lei e i colleghi della moneta fiscale non pensate, con Minsky, che l'espansione del credito e quindi della moneta da parte delle banche private non sia l'elefante nella stanza, oltre che elemento non facilmente prevedibile e soprattutto destabilizzante.

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    1. Ma appunto anche per questo gli Stati DEVONO avere la possibilità di fare deficit, per utilizzarlo in funzione anticiclica.

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