martedì 22 novembre 2022

Accise e IVA, così non ci siamo

 

Ho scritto numerose volte, su questo blog e altrove, che la via migliore per mitigare l’attuale inflazione è ridurre imposte indirette e oneri accessori sui beni di prima necessità. In particolare, su quelli a domanda rigida, che incidono più che proporzionalmente sui consumatori dotati di scarsi mezzi finanziari.

Leggo questa mattina che il governo per la legge di bilancio 2023 sembra orientato verso alcune decisioni che vanno nella direzione sbagliata.

Da un lato, ridurre da 30 a 18 centesimi (lordo IVA) lo sconto sulle accise applicate ai carburanti, introdotto da Draghi subito dopo l’inizio del conflitto ucraino. Il prezzo della benzina a parità di condizioni passerebbe quindi da 1,68 euro al litro (prezzo del distributore sotto casa mia…) a 1,80. Un +7% abbondante. Mica male come strategia antiinflazionistica.

Dall’altro, si lascia cadere la proposta di azzerare, o quantomeno ridurre, l’IVA su pane e latte.

Una correzione di tiro sbagliata su un provvedimento corretto, la rinuncia a un altro che oggi sarebbe utilissimo.

Se è così, tanto valeva tenersi Draghi.

3 commenti:

  1. Ennio Caruccio: Aldilà dell'importo... in un paese veramente "democratico"...tutto ciò che è regressivo andrebbe riformulato 😎

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