venerdì 11 novembre 2022

Giorgetti affossa la Moneta Fiscale ma anche no

 

Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti è tornato due volte a breve distanza sul tema dei crediti fiscali negoziabili.

La prima mercoledì 9 novembre scorso, in sede di audizione di fronte alle commissioni speciali congiunte Camera e Senato sulla nota di aggiornamento al NADEF.

Qui la citazione ha tutta l’aria di chiudere la porta alla Moneta Fiscale nel senso in cui la propone questo blog, senza peraltro chiarire in alcun modo con quali motivazioni:

“Dobbiamo evitare di dire che questi crediti fiscali devono circolare liberamente… anzi non dobbiamo proprio dirlo… è meglio per tutti… è meglio per lo Stato italiano in particolare”.

Il che è traducibile in “non si deve perché non si deve”. Già, ma per quale ragione ?

In precedenza Giorgetti aveva accennato, in modo un po' criptico, a "qualche osservazione da parte di soggetti esterni rispetto alla natura e alla definizione del credito d'imposta cedibile... mi fermo qui".

Oggi, venerdì 11 novembre, durante la conferenza stampa a cui ha partecipato a fianco del presidente del consiglio Giorgia Meloni, si è maggiormente dilungato:

“La cessione / cedibilità del credito d’imposta è una possibilità, non un diritto e quindi tutti coloro che in qualche modo d’ora in avanti decideranno di fare questi interventi hanno senz’altro la certezza di poterli detrarre dai loro redditi negli anni come peraltro è sempre avvenuto ma non hanno né possono avere la certezza – lo devo dire perché su questa cosa va fatta chiarezza – rispetto al fatto che possano in qualche modo trovare una banca o un’istituzione che accetti la possibilità di cedere (nota mia: in effetti, di acquistare) il credito d’imposta. Altrimenti avremmo creato una moneta, che non è stata creata”.

Notare: il secondo intervento non nega in alcun modo che il credito d’imposta possa essere ceduto. Afferma semplicemente che non c’è certezza, per chi lo detiene, di trovare una controparte che l’acquisti, in cambio di soldi o anche di beni o servizi.

Ma questa è SEMPRE stata una caratteristica del progetto CCF / MF fin dalle sue origini. Nessuno è obbligato ad accettare la cosiddetta Moneta Fiscale. La MF è utilizzabile per compensare imposte o tasse altrimenti dovute. E qui la controparte è la Pubblica Amministrazione. Per qualsiasi altro soggetto, vale il libero mercato: tu mi proponi la MF e io sono libero di accettarla o meno. Se l’accettazione fosse obbligatoria, avremmo creato moneta LEGALE, e questo violerebbe i trattati, perché nell’eurozona l’unica moneta legale è l’euro.

Si noti che il credito fiscale negoziabile non è da questo punto di vista diverso dai circuiti di compensazione multilaterale tipo Sardex. Gli aderenti al circuito utilizzano il Sardex per scambiarsi beni e servizi, ma solo perché hanno volontariamente deciso di aderirvi. A nessun non aderente può essere imposto (ci mancherebbe) di accettare Sardex.

Perché mai lo Stato italiano non dovrebbe poter effettuare (certo, su scala ben più rilevante) una forma di intervento analoga al Sardex, che è perfettamente legale ? tra l’altro nel capitale della società di gestione del progetto Sardex è entrata una finanziaria del Ministero dello Sviluppo Economico, quindi lo Stato medesimo.

 

7 commenti:

  1. Paolo Canziani: Appunto, se si legge con attenzione l'accorta dichiarazione del ministro, ha secondo me sdoganato la moneta fiscale, chiarendo che non è una moneta a corso legale e che quindi è perfettamente lecita secondo i trattati che istituiscono l'Istituto di Emissione (BCE).

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    1. Questa è la lettura ottimistica della seconda dichiarazione. Ma della prima cosa dici ?

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    2. Paolo Canziani: Quanto alla prima dichiarazione, si fa, ma non si dice...
      ("Dobbiamo evitare di dire che questi crediti fiscali devono circolare liberamente").

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    3. Ok potrebbe essere come dici tu. Restano miliardi di crediti incagliati che se non sbloccati provocheranno il fallimento di molte imprese. Urge intervento di.Poste e CDP

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    4. Qui Giorgetti ha detto e ripetuto che un intervento ci sarà. Le pressioni sul governo da parte dei soggetti interessati ovviamente sono fortissime.

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  2. Non fatevi mai illusioni su Giorgetti, cane da pastore di Draghi

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