Spesso mi viene
obiettato che non è realistico avviare la Riforma Morbida “di nascosto” da BCE,
UE e partner dell’Eurozona (Germania in particolare).
Il punto è che
non si sta proponendo di nascondere nulla. Non è necessario, né utile. Il
governo italiano (o di qualsiasi altra nazione che adotta la Riforma Morbida)
dovrebbe semplicemente rilasciare un comunicato che dica all’incirca quanto
segue.
UNO: Inizieremo
l’assegnazione di CCF, secondo i principi contemplati dalla Riforma Morbida.
DUE: Il
Ministero dell’Economia inizierà inoltre ad emettere BTP fiscali (titoli di
stato che, come i CCF, non sono da rimborsare in euro, bensì i cui interessi e
capitale di rimborso sono utilizzabili per saldare tasse e altre obbligazioni
finanziarie verso la pubblica amministrazione).
TRE: Ai
possessori di titoli di stato “tradizionali” (quelli attualmente in essere, da
rimborsare in euro) verrà offerta la possibilità di convertirli, su base
volontaria e in qualsiasi momento fino alla loro scadenza, in BTP fiscali con
scadenze più lunghe e tassi d’interesse più alti (per esempio tre anni in più
con una maggiorazione di rendimento del 2%). Questo limita fortemente la
possibilità di attacchi speculativi sui titoli di stato attualmente in
circolazione, in quanto l’opzione di conversione in BTP fiscali (con un valore
garantito dal fatto di poterli utilizzare per onorare impegni finanziari verso
lo stato) crea di fatto una soglia minima di valore.
QUATTRO:
L’assegnazione di CCF integrerà la capacità d’acquisto di cittadini ed aziende
e ridurrà i costi di produzione di queste ultime, ottenendo l’obiettivo di (i)
produrre una rapida ripresa di produzione e occupazione.
CINQUE: (ii)
Mantenere in equilibrio i saldi commerciali esteri, facendo sì che
l’accresciuta competitività delle aziende, quindi le maggiori esportazioni
nette, compensi la crescita delle importazioni di materie prime ed altri beni
causata dalla ripresa economica.
SEI: (iii) Innalzare
il livello di inflazione, attualmente troppo basso, e in seguito stabilizzarlo
intorno al livello obiettivo del 2%, tenuto conto anche della politica
monetaria sviluppata dalla BCE.
SETTE: Fermi
restando gli obiettivi sopra menzionati, l’emissione di CCF e di BTP fiscali
permetterà di raggiungere le finalità per le quali i trattati che regolano
l’eurosistema, e in particolare il Fiscal Compact, sono stati concepiti, ovvero
ridurre tendenzialmente a zero il saldo tra incassi e spese della pubblica
amministrazione da corrispondersi in euro e ridurre il rapporto tra
debito pubblico da rimborsarsi in euro e PIL.
OTTO: I CCF e i
BTP fiscali, peraltro, non danno luogo a obbligazioni di rimborso in euro per
lo stato emittente, e quindi non incidono sul deficit pubblico e sul debito
pubblico come descritti al punto precedente.
NOVE: In tal
modo diventa possibile ottenere gli obiettivi di stabilità finanziaria che i
trattati che regolano l’eurosistema si prefiggono di ottenere, ma che sono aritmeticamente
impossibili da conseguire nella situazione odierna. Tentare di ridurre
deficit e debiti pubblici in un contesto di domanda depressa riduce occupazione e PIL, e vanifica gli obiettivi di finanza pubblica che i trattati
si prefiggono.
DIECI: Gli
obiettivi dei trattati diventano invece realizzabili se gli stati membri
dell’Eurozona hanno a disposizione strumenti, quali i CCF e i BTP fiscali, che
permettano di incrementare domanda e occupazione senza emettere (anzi riducendo
le emissioni di) strumenti di debito destinati essere rimborsati in euro.
E' una banalissima ristrutturazione del debito e quindi di fatto una patrimoniale sui risparmi degli italiani spalmata nel tempo. In pratica bisogna fidarsi ciecamente dello Stato che non alzi le tasse svalutando i titoli stessi. Avendo lo Stato italiano già perso questa fiducia (ed essendo ormai i governi non più eletti dai cittadini) è probabile che questi titoli non avranno alcun successo nel mercato se consigliati o scateneranno un bank run sull'euro nel caso fossero imposti.
RispondiEliminaNessuna patrimoniale e nessuna ristrutturazione. Il possessore di titoli di stato ha l'opzione, MA ASSOLUTAMENTE NESSUN OBBLIGO, di scambiarli con BTP fiscali.
EliminaMa questo non-obbligo è garantito solo dallo Stato italiano cioè da una entità che non mantiene le promesse. Come gli 80 euro, non li spendo perché non mi fido che non alzerai le tasse. Nel mercato dei titoli ci sono occasioni migliori e quindi è difficile vendere questi c.c.f. o btf fiscali.
EliminaLo Stato italiano non è mai andato in default nella sua storia (quello tedesco quattro volte...). La moneta italiana a corso legale e' esistita per 140 anni. Le risulta che qualcuno non l'accettasse temendo che il governo si sarebbe svegliato una mattina e l'avrebbe messa fuori corso ? Qui stiamo semplicemente spiegando come reintrodurla, evitando nello stesso tempo una spaccatura improvvisa dell'euro, con tutte le inefficienze e i rischi connessi.
EliminaMa i Cccf e i Btp fiscali sono titoli non moneta. Saranno moneta solo con l'uscita dell'Italia dall'Euro. Fino a quel giorno nessuno abbandona la moneta vecchia per la nuova tra l'altro guidata dalla politica italiana.
EliminaHanno un valore certo e definito (essendo utizzabili per pagare tasse) e questo li renderà totalmente accettabili. E non è questione di abbandonare l'euro per i CCF: almeno all'inizio circoleranno in parallelo. È possibile (credo anche probabile) che col tempo si arriverà a una sostituzione totale: il che risolve l'(ipotetico) problema alla radice...
EliminaMa infatti il problema è proprio la fase di transizione. Chi vuole l'euro come moneta attaccherà la sua "concorrente". State dichiarando guerra al 70% degli italiani.
EliminaGli mettiamo in mano potere d'acquisto che oggi non hanno, senza contropartite. Se questa è guerra, spero che qualcuno la dichiari a me...
EliminaGli mettete in mano un mezzo di pagamento e non potere di acquisto.
EliminaNon vedo la differenza, né in teoria né (soprattutto) in pratica... :)
Eliminanel senso che avere 50 euro e 50 ccf è come avere 100 euro come potere di acquisto. se avete oggi 100 euro e inserite 50 ccf non avrete 150 come pensate voi ma sempre 100. le due monete si compenseranno o tramite svalutazione e/o inflazione.
Eliminail problema dell'economia non è la quantità della moneta bensì la sua incapacità attuale di circolare nell'economia reale che crea lavoro e non assistenza. la finanza e l'assistenza non fanno girare la moneta ma la "sequestrano" o nei grandi patrimoni oppure nei risparmi dei cittadini assistiti che a sua volta finiscono in finanza. creando un grave problema di liquidità all'economia reale alla base della crisi attuale.
in america stanno nascendo movimenti conservatori basati tutti sul "capitalismo imprenditoriale" in contrapposizione al "capitalismo finanziario" dei democratici. per gli americani conservatori l'attuale sistema finanziario è una forma di "comunismo" moderno. la finanza è il nuovo stato "comunista" che concentra tutta la liquidità (lo stato comunista) togliendola all'economia reale che a voi piace tanto e su cui si basa appunto il capitalismo imprenditoriale americano.
ecco perché anche voi volete stampare moneta per l'economia reale dimostrando di aver capito "cosa" sta succedendo ma non avete capito "perché" sta succedendo.
Lei sta continuando a dare per scontato che emettere moneta sia inflazionistico. Non lo è se l'emissione di moneta e il conseguente incremento di potere d'acquisto e di domanda causa una crescita della produzione. Che è quanto avviene in condizione di forte disoccupazione e di pesante sottoutilizzo della capacità produttiva: come oggi. Il modo più semplice che ho trovato per spiegare tutto questo lo legge nel post del 15.10.2014...
EliminaNon è l'inflazione per come la intendete cioè voi in senso accademico matematico il problema. Ma l'inflazione reale in un paese come l'italia. Non manca il sangue, ma non gira. Ovvio che volete inflazionare per non pagare i debiti tedeschi ma questo non puoi farlo quando il sangue non gira perché uccidi te stesso e non i tedeschi.
EliminaRipeto: non inflazioniamo nulla. E non chiediamo nessuno stralcio, ne' formale né sostanziale (cioè via inflazione) nel valore di nessun credito.
Elimina200 miliardi di ccf non è inflazione?
Eliminadaje su fate i bbbbboni....
Con un livello di PIL inferiore almeno di 300 miliardi rispetto alle potenzialità italiane ? no, non lo è. E' come dire che abbiamo il serbatoio a secco e che facciamo il pieno, per consentire alla macchina di ripartire. Altrimenti a spinta si fa poca strada ;)
Eliminama quella macchina che dice lei è una ferrari e gli italiani non possono più permettersela a sbafo.
EliminaVedremo se è una Ferrari, una berlina o un'utilitaria. La cosa sicura è che con la benzina riparte. E gli italiani non hanno MAI viaggiato a sbafo. Se la sono pagata lavorando. L'attuale sistema lo impedisce (è un produttore di disoccupazione): per questo va cambiato.
Eliminaappunto, l'attuale sistema italiano fa schifo
EliminaL'attuale sistema euro fa schifo. Quello italiano ha i pregi e i difetti di sempre. Si può migliorare, ma anche così non impedisce affatto di crescere, né di generare occupazione. Ma solo se viene meno la demenziale governance di Bruxelles.
Eliminal'europa vi fa schifo perché vi costringe a fare cose che non volete fare. ma attenzione, dietro l'europa c'è il mondo intero. se cade l'europa sarà comunque il mondo intero a chiedere certe cose. a quel punto diremo "ce lo chiede il mondo". il giorno in cui diremo "ce lo chiedono gli italiani" avremo risolto i problemi.
EliminaOh gesummaria, caro anonimo...
EliminaIntanto quella che lei chiama Europa non è l'Europa ma la UE, anzi una sua parte: l'Eurozona.
Ciò premesso, si vada un po' a vedere questo grafico
"https://twitter.com/minefornothing/status/499963687948804096/photo/1"Mette a confronto l'andamento del PIL, dall'introduzione dell'euro in poi, di due aree geografiche.
Una è, appunto, l'Eurozona. Dove sono incluse l'Italia, la Grecia, e tutti gli altri PIIGS - brutti sporchi cattivi corrotti spreconi - ma anche la Germania e tutti gli altri.
Il confronto è con il Regno Unito. Che è UE (per adesso) MA NON USA L'EURO. Ha la sterlina e conduce una politica monetaria e fiscale autonoma. Ha avuto i suoi guai: la crisi finanziaria del 2008 l'ha toccato in maniera particolarmente forte, vista l'importanza del settore bancario. Ma ha potuto reagire svalutando, emettendo moneta e facendo deficit spending.
Il Regno Unito è un esempio di quello che fa il mondo che NON USA L'EURO.
Vede la differenza tra le due curve ? 10% di PIL.
Sa che cosa significa ? MILLE MILIARDI in meno all'anno per l'eurozona. E TREDICI MILIONI di disoccupati in più.
E stia tranquillo: nel 2015 il Regno Unito continuerà a crescere (perché continuerà a NON fare le cose che secondo lei il resto del mondo chiederebbe a noi anche se non ci fosse l'euro) e l'Eurozona continuerà a essere in depressione. I 1.000 diventeranno 1.200 e i 13 diventeranno almeno 14...
La gestione macroeconomica dell'Eurozona è follia criminale.
cattaneo
Eliminalei dimentica che l'euro l'ha voluto la sinistra francese e a ruota quella italiana proprio per "fermare" la germania. avete ottenuto l'effetto contrario? la prossima volta affidatevi a londra che vi aveva avvertito.
"Avete" ? a me nessuno ha chiesto nulla.
EliminaIn ogni caso se Mitterrand e Prodi hanno messo in piedi una baggianata sesquipedale, non è un motivo per tenersela un minuto in più...
d'accordissimo. ma per andare avanti non indietro.
Eliminabasta cacciare i burocrati comunisti e i loro amici monarchici che vivono di rendita con le tasse di chi produce beni e servizi. e vedrà l'economia imprenditoriale come ripartirà.
i repubblicani hanno vinto (come previsto) adesso salteranno poltrone anche in europa...era ora...
Ma com'è che sti anonimi sono così ferrati in materia economica e nn riescono ad usare un nickname per riconoscersi/li?
EliminaMistero :) capita su parecchi altri blog, comunque. Saranno timidi...
EliminaBONI FATE I BONI TANTO NON CAMBIA NULLA.
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