L’obiezione forse
più ricorrente, in merito alle proposte di soluzione della crisi economica
mediante politiche espansive della domanda, si riassume in ultima analisi come
segue.
Il mondo è
complicato e la certezza in merito agli effetti sul PIL di un’azione espansiva
(via CCF, “rottamazione del Fiscal Compact” o altro) non si può raggiungerla.
“Quindi” occorre essere “prudenti” e non fare nessuna ipotesi. Detto
altrimenti, che effetto avrà l’immissione di potere d’acquisto nell’economia ?
non si sa con sicurezza assoluta, per cui stimiamo zero.
Corollario: se
riteniamo (per motivi già di per sé altamente discutibili, ma questo è un altro
discorso) che il deficit e il debito pubblico (in rapporto al PIL) vadano
ridotti, facciamo austerità. Tagli e tasse. Effetti indotti sul PIL ? li
abbiamo stimati a zero, per cui siamo “per definizione” sulla strada giusta.
L’austerità ridurrà il deficit, missione compiuta. E qualsiasi evoluzione
dell’economia reale, sempre “per definizione”, è da ricondurre ad altre
motivazioni.
Ovviamente non è
così, e ci vuole poco a capirlo. Togliere potere d’acquisto dal sistema
economico ha un effetto di rallentamento della domanda. Il che può essere
opportuno se l’economia è surriscaldata e ci sono tensioni inflazionistiche. Ma
è catastrofico se l’economia sta viaggiando molto al di sotto del suo potenziale e le risorse produttive (persone e impianti) sono in larga misura
inattive o sottoutilizzate.
Le ricette UE
“prescritte” a vari paesi dell’Eurozona, soprattutto tra il 2011 e il 2013, si
sono invece basate sul presupposto di “effetti indotti zero”. I risultati sono
stati deleteri, particolarmente nei paesi (Grecia e, purtroppo per noi, Italia)
dove sono state adottate più scrupolosamente.
Il tentativo di
ridurre il deficit pubblico via austerità ha prodotto effetti minimi,
nell’ordine di decimali, appunto perché frenare la domanda ha contratto il PIL
e il gettito fiscale. Mentre i danni in termini di fallimenti aziendali,
crescita della disoccupazione, incremento della povertà e del disagio sociale
sono stati paurosi. E il debito pubblico in rapporto al PIL è aumentato invece
di scendere.
Con un ulteriore
effetto indotto: è andato in crisi il sistema bancario italiano a causa
dell’esplosione delle insolvenze. Sistema bancario che tutto sommato era uscito
dalla crisi finanziaria internazionale del 2008 con molti meno danni rispetto a
tanti altri, in quanto le banche italiane non si erano cimentate (almeno, non
ai livelli di molti altri paesi) con politiche azzardate di finanziamento della
speculazione immobiliare o di utilizzo aggressivo di strumenti derivati.
Le regole UE e le
politiche che ne derivano vengono giustificate con l’esigenza di essere
“prudenti”. E’ invece difficile concepire qualcosa di più imprudente: adottare
una linea di azione, ignorare completamente la possibilità che ne nascano
effetti controproducenti, e continuare ostinatamente, ad anni di distanza, a
negarne l’evidenza. Evidenza che è, al contrario, sotto gli occhi di tutti.
il centrodestra si sta posizionando bene con buone possibilità di vincere le elezioni ...a proposito: come è il Cavaliere a CCF ?...potenzialmente è uno che potrebbe avere la capacità di imporli fregandosene dell'UE ...senza intimorirsi....almeno potenzialmente ...quindi bisogna che i CCF cosi come qua elaborati gli arrivino chiaramente sul tavolo....anche perché è l'unica soluzione al momento....il M5s gli ha fatti propri ...se un altra grossa forza politica come il Centro Destra ...fa la medesima cosa....diventa veramente concreta la possibilità di realizzazione del progetto. Quindi si dia da fare perché la proposta arrivi "seriamente" e con forza sul tavolo del Cavaliere...
RispondiEliminaE' arrivata, già da diversi mesi. E, bisogna dire, di moneta parallela Berlusconi parlava anche prima. Pur non entrando nei dettagli... cosa che continua a non fare, e può farsi che a fini di tattica politica-elettorale sia meglio così. Del resto a condurre le campagne elettorali non si può negare che sia discretamente bravo, visto che ha vinto tre elezioni politiche (1994, 2001 e 2008) e ci è andato vicinissimo in altre due occasioni dove era dato straperdente (2006 e 2013).
EliminaIo quelli che spingono ancora con queste politiche di riduzione del deficit proprio non li capisco. Ormai è palese anche ai sassi che non funzionano, anzi ottengono l'effetto opposto - ne abbiamo avuto la prova tangibile qua in Italia con Monti. Perché insistere?
RispondiEliminaAh è molto semplice. Hanno predicato ricette disfunzionali per anni, come fanno ora a dire oops ci eravamo sbagliati ? si arrampicheranno sugli specchi finché campano.
Elimina5)Dubbi sulla concreta applicazione dello strumento dovrebbero sorgere spontaneamente. La Bce ha un ruolo esclusivo nella creazione pubblica di strumenti di pagamento e, quindi, i CCF violerebbero i Trattati su cui si fonda l’UEM. Vale certamente la pena violare le norme europee introducendo una moneta sovrana, non certo per introdurre strumenti a dir poco discutibili.
RispondiEliminaNon c'è nessuna violazione, il BCE ha il monopolio della moneta ad accettazione obbligatoria, non di strumenti ad accettazione volontaria - di cui esistono già dozzine di esempi, vedi in Italia il Sardex.
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