venerdì 7 settembre 2018

Moneta Fiscale: più che una terza via, una strada obbligata


Un recente articolo di Giorgio La Malfa sintetizza il dilemma in cui si trovano attualmente molti sinceri europeisti. Nelle sue parole:

“La moneta unica, così come è stata pensata, è stata uno sbaglio perché essa richiede e richiederebbe una solidarietà sostanziale tra i paesi che ne fanno parte che non vi potrà essere… Se si vuole creare una terza posizione che si frapponga tra i due opposti estremismi di chi non vuole andare avanti e di chi vuole andare indietro bisogna dire con chiarezza che si prende atto che l’Unione Monetaria va ripensata dalle fondamenta poiché i paesi membri dell’Unione Monetaria hanno visioni radicalmente opposte di quello che significa un passo in avanti… Bisogna fare in modo di tranquillizzare i tedeschi che non saranno chiamati a pagare i debiti ma nello stesso tempo bisogna consentire che un paese possa fare una politica di sostegno della crescita e dell’occupazione senza passare per dei vincoli europei senza contropartite… Bisogna studiare il modo, in contropartita di minori impegni di solidarietà, di concedere una maggiore possibilità per i singoli paesi di fare politiche economiche indipendenti”.

La Moneta Fiscale è stata concepita esattamente per risolvere questo dilemma.

Un punto chiave di qualsiasi riflessione in merito è che non esiste il consenso politico necessario affinché la Banca Centrale Europea garantisca incondizionatamente i debiti pubblici degli stati dell’Eurozona. La garanzia introdotta dall'OMT è vincolata all’attuazione di politiche da definire caso per caso, ma comunque basate su principi che portano a compressioni della domanda, dell’attività economica e dell’occupazione. Non è su queste basi che l’Eurosistema può raggiungere condizioni di efficienza e di sostenibilità.

La logica della Moneta Fiscale – da attuarsi ad esempio nella forma (operativamente di semplice e rapida attuazione) dei Certificati di Credito Fiscale – si riassume come segue.

Il debito pubblico che deve essere collocato e rifinanziato, e rispetto al quale l’andamento dei mercati può forzare l’emittente al default (quello che è regolamentato con precisione dai trattati di governo dell’Eurosistema, e che per questo motivo viene denominato “Maastricht Debt”) smette definitivamente di incrementarsi. L’Italia definisce un livello soglia corrispondente per esempio all’attuale – circa 2.350 miliardi di euro – e non lo incrementa più, neanche di un centesimo.

Tutte le politiche macroeconomiche necessarie ad incrementare la domanda interna, migliorare la competitività delle aziende (per esempio riducendo gli oneri fiscali e contributivi a loro carico), nonché a ripristinare il pieno impiego, vengono attuate emettendo CCF.

Il CCF è un titolo accettato dallo Stato emittente, a partire da una data futura prestabilita (la proposta è due anni dopo l’emissione) per ridurre pagamenti altrimenti dovuti nei suoi confronti. Ma non sussiste alcun obbligo di rimborsarlo in cash. E il CCF non rientra nel Maastricht Debt.

Non potrà quindi mai accadere che lo Stato emittente sia forzato a dichiarare default su un CCF. Potrà al massimo accadere che l’emittente ne emetta una quantità eccessiva, rendendo in pratica problematico utilizzare tutti i CCF in possesso del pubblico nel momento in cui giungono a maturazione. Si allungherebbero quindi i tempi di utilizzo, il che svilirebbe il valore del titolo.

Ma questo rischio è in pratica remoto, perché i CCF non supererebbero mai, anche in scenari pessimistici, una modesta frazione degli incassi pubblici lordi a fronte dei quali sono utilizzabili.

E i titolari del debito pubblico italiano constaterebbero che il Maastricht Debt del paese cessa completamente di incrementarsi e diminuisce costantemente in proporzione al PIL, via via che la crescita dell’economia e un minimo di inflazione innalzano il PIL reale e (ancora di più) il PIL nominale.

Più che una terza via, questo percorso mi appare una strada obbligata per mettere l’Eurosistema in condizioni di funzionalità e sostenibilità.


36 commenti:

  1. L'Italia ha primato in UE di case di proprieta', auto di proprieta' e pure di cellulari. E' sintomo di ricchezza dei cittadini secondo lei ???
    Luca il KAKAKATSO PATRIOTA

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    1. Sì, c'è molta più ricchezza diffusa in Italia che in tutti gli altri principali paesi europei.

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    2. Ma perche' c'e' piu' ricchezza in Italia rispetto agli altri principali paesi UE ???
      Luca il KAKAKATSO PATRIOTA

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    3. E' l'altra faccia della medaglia rispetto all'alto debito pubblico ! se lo Stato immette soldi nell'economia (ed emettere titoli di Stato è un modo per farlo) quei soldi finiscono nelle tasche di privati. Possono essere privati esteri se il paese è in deficit commerciali, ma l'Italia non lo è. Quindi il contraltare del debito pubblico è la ricchezza privata di cittadini italiani. Vedi il post del 15.1.2016.

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    4. Ma secondo lei questa ricchezza non è anche mal distribuita? Poi ovvio l'eurosistema ha aumentato di molto i poveri, ma ho letto che il 10% degli italiani possiede metà della ricchezza totale..

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    5. Si’, ma meno che in altri paesi. Il mondo anglosassone sotto questo profilo è molto peggio.

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    6. Ovvio gli anglosassoni applicano liberismo feroce dagli anni 80..

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    7. E gli USA, in particolare, non hanno mai creato un welfare state all’europea.

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  2. In Germania ci sono 13 milioni di poveri su 80 milioni di popolazione il 15% circa della popolazione in + almeno un altro 15% a rischio poverta', l'Italia ha 10 milioni di poveri il 17% della popolazione in + un alta % a rischio poverta'. Ma comunque la poverta' in Germania e in Italia si equivale, e' cosi ricca la Germania ???
    Luca il KAKAKATSO PATRIOTA

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    1. Non si equivale perché le soglie di povertà sono stabilite come percentuali del reddito medio, che in Germania è più alto. Comunque le disuguaglianze sono aumentate anche li, nessun dubbio.

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  3. L'austerità viene imposta per non far aumentare il debito (falso, ma a detta loro è così) mentre in realtà lo aumenta.. forse il vero motivo è non far esplodere i saldi t2 ? Ma anche quelli li finanzia la BCE o no ? Io non credo che siano ottusi, secondo me sono in palese malafede

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    1. I saldi T2 non devono realmente essere finanziati, non sono debiti ma appostazioni contabili che corrispondono a disponibilità monetarie trasferite all’estero. Vedi il post del 2.3.2018.

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    2. Quindi il (falso) motivo dell'austerità è solo quello del debito pubblico..

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    3. O meglio, i saldi commerciali negativi soprattutto di paesi come Spagna, Grecia e Portogallo sono stati si’ un problema, ma solo in quanto erano finanziati da istituzioni finanziarie private (quindi non dal Target2), soprattutto francesi e tedesche, a cui non si sono volute far subire perdite nella misura che la loro cattiva politica di erogazione del credito avrebbe altrimenti implicato.

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  4. Ma col reddito di cittadinanza possiamo eliminare quasi totalmente la poverta' o e' esagerato ? Quantomeno possiamo portare i poveri sopra la soglia di poverta' ?
    Luca il KAKAKATSO PATRIOTA

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    1. Sì, ma per evitare che questo sia un onere per il resto della popolazione, occorre che l’immissione di potere d’acquisto nell’economia stimoli domanda e produzione in misura corrispondente. Questo richiede che esista capacità produttiva inutilizzata: che oggi c’è.

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  5. Mi faccia capire: se anche si facesse il 3 di deficit saremmo sempre in avanzo a causa degli interessi passivi del debito giusto? Quindi co e fa ad essere espansiva la prossima legge bilancio se non sforano? Gli interessi vanno quasi tutti a banche estere no? Non capisco tutte queste discussioni sul 3%..

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    1. Una legge di bilancio è espansiva se immette maggiori risorse nell'economia. L'effetto sul deficit dipende anche dalla conseguente maggior crescita e dal conseguente maggior gettito fiscale. E comunque, se parto con un avanzo primario e (a parità di condizioni) lo riduco, può continuare a esserci un avanzo ma la manovra è lo stesso espansiva (nel senso che accelera la crescita rispetto alla situazione senza manovra). Il post dell'8.6.2018 dovrebbe chiarire.

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    2. Ma quando si capirà se ci sarà una svolta espansiva? Già ad ottobre o fra 6 mesi ?

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    3. Già a ottobre appena la legge sarà approvata, a condizione naturalmente che le stime sugli effetti della manovra siano formulate correttamente. Ma ci sarà già in quel momento una previsione di crescita 2019: il punto chiave è che ci sia una significativa accelerazione.

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  6. https://www.ilfoglio.it/economia/2018/09/07/news/ecco-come-sono-fatti-i-cir-l-asso-nella-manica-di-salvini-che-vuole-fermare-l-altalena-dello-spread-212796/#.W5K_Qxv-YRM.twitter

    Che ne pensa di questi Cir Conti individuali di risparmio ideati da Siri? Zibordi e altri dicono sia un'idea balzana.. in effetti essendo titoli in euro non so quanto possano funzionare..

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    1. Così balzana tutto sommato non mi pare. Sono titoli che danno vantaggi di tassazione (a un certo punto si parla di "crediti d'imposta", che maturerebbero nel tempo se ho ben capito: cominciano ad assomigliarmi ai CCF...) purché detenuti per un certo periodo minimo. Se ben costruiti potrebbero aiutare. Va ricordato però che se prevedono il rimborso cash sono (al contrario dei CCF) comunque debito.

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  7. Su Rai3 qualche giorno fa e' andata in onda una puntata incentrata sull'acqua di Presadiretta programma di Riccardo Iacona che ha confermato la fattibilita' di poter sostituire tutte le nostre importazioni di gas e petrolio con pompe di calore e pannelli fotovoltaici o con la geotermia. Scusi la mia insistenza ma e' l'ennesima prova che ci permetterebbe di essere indipendenti energeticamente e risparmiare dai 70 ai 110 miliardi € annui; non sono pochi soldi. O sbaglio ?
    Luca il KAKAKATSO PATRIOTA

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    1. Se ha tempo e voglia la puntata si puo' rivedere sul sito di Presadiretta.
      Luca il KAKAKATSO PATRIOTA

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    2. Dubito di avere la competenza per farmi un'opinione. Certo che sarebbe notevole...

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  8. I paesi col + alto tasso di robotizzazione del lavoro sono anche quelli che hanno il + basso tasso di disoccupazione: SudCorea, Germania, Giappone ma c'e' il rischio in futuro che i robot tolgano tutto il lavoro all'uomo ? E in questo senso la formazione di milioni di persone in Italia per la sostituzione delle caldaie a gas con pompe di calore, pannelli fotovoltaici e geotermia a bassa entalpia sarebbe ancora piu' importante per l'azzeramento della disoccupazione ? Possiamo aggiungere come ha detto Galloni che per combattere la disoccupazione l'Italia dovrebbe puntare sulla messa in sicurezza del territorio e la sua manutenzione e la cura di anziani e bambini eccetra eccetra... Lei e' d'accordo ?
    Luca il KAKAKATSO PATRIOTA

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    1. Con Galloni sono senz’altro d’accordo, ma la teconologia non è l’origine della disoccupazione di massa. Vedi il post del 3.6.2016.

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    2. Qual e' la causa della disoccupazione di massa le politiche liberiste e austere ? I robot saranno un problema ? Luca il KAKAKATSO PATRIOTA

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    3. L’austerità adottata nel mezzo di una crisi depressiva dell’economia. La tecnologia in 300 anni dalla rivoluzione industriale a oggi non ha mai creato disoccupazione generalizzata e continuativa; mentre ha innalzato, invece, il benessere degli individui.

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  9. Ha letto la notizia che il Tesoro pare abbia intenzione di emettere bond in dollari Usa NON ridenominabili in caso di default?!? Se questo fosse vero siamo messi MOLTO male..

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    1. Non ridenominabili nel caso in cui l'Italia esca dall'euro e torni alla lira, in quanto non si potrebbe agire in base alla lex monetae: che prevede di dover rimborsare i titoli emessi in euro (valuta nazionale al momento dell'emissione) in lire (valuta nazionale al momento del rimborso) mentre i dollari, che non erano valuta nazionale né prima né dopo, restano dollari. Immagino che le cifre non siano tali da fare una differenza sostanziale. Ma l'idea è sbagliata.

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  10. Idea fantasiosa e contro le regole: qualche mese fa hanno arrestato bande di falsari a Napoli che riproducevano perfettamente le banconote da 20 € e se ci mettessimo col contributo statale a stampare € fregandocene dell'UE ?
    Luca il KAKAKATSO PATRIOTA

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    1. Decisamente contro le regole. E il bello è che funzionerebbe :)))

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    2. Che tipo di sanzioni ci sarebbero da parte dell'UE se stampassimo € quanto ci pare ?
      Luca il KAKAKATSO PATRIOTA

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    3. Sanzioni non lo so, ma a tutti gli effetti è moneta falsa. Sarebbe quindi messa fuori corso. Posto naturalmente che venisse identificata.

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