I membri del
Gruppo della Moneta Fiscale (Biagio Bossone, Massimo Costa, Stefano Sylos
Labini e il sottoscritto) naturalmente condividono in ampia misura l’analisi
sottostante al progetto MF / CCF e alle sue possibili modalità di avvio.
Però c’è un
punto dove mi trovo, abbastanza di frequente, non del tutto in linea con le
opinioni dei miei colleghi. E’ la necessità (o meno) di un ampio battage
informativo che accompagni l’introduzione dello strumento MF / CCF, soprattutto
nelle sue prime fasi.
E’ un tema di marketing e comunicazione, non di
macroeconomia o di finanza aziendale, quindi sono al di fuori dei miei campi di
specializzazione.
Rimango però
dell’idea che lo strumento MF / CCF acquisirà notorietà e sarà, velocemente,
accettato, per il semplice motivo che chi lo riceve constaterà le sue valenze.
Se la legge dice che vale 1:1 per soddisfare obbligazioni d’imposta (a partire
da una data futura sufficientemente prossima) non c’è ragione per cui debba
essergli riconosciuto – volontariamente, da chi si trova a possederlo – un valore
significativamente più basso dell’euro.
A condizione,
naturalmente, che non lo si emetta in quantità tali da renderlo, in pratica,
difficile da utilizzare, se non in tempi decisamente più lunghi di quelli
ipotizzati. Ma è un’eventualità remotissima, per le ragioni qui illustrate.
L’esempio può sembrare banale, ma chi ha circa la mia età (o qualche anno in più…) ricorda bene l’utilizzo
dei gettoni telefonici per ovviare alla scarsità di monete da 200 lire, negli
anni Settanta.
I gettoni
circolavano tranquillamente e li accettavano tutti, comprese molte persone che
in realtà non li utilizzavano mai per telefonare (precisazione per i ventenni:
non c’erano i cellulari, e si trovava invece una cabina telefonica ad ogni
incrocio…). Perché tutti sapevano che li avrebbe utilizzati – e quindi
accettati come intermediario di scambio – qualcun altro.
L’unica
circostanza che avrebbe prodotto un sostanziale svilimento del valore del
gettone sarebbe stata un eccesso di emissione: diffonderne, in altri termini,
una quantità abnorme rispetto all’uso effettivo che se ne faceva per la loro
funzione finale (la telefonata).
Non servirono campagne informative o di sensibilizzazione: in modo graduale e ben poco visibile, i gettoni cominciarono a circolare (spuntando un po' dal nulla, per così dire) e proseguirono per parecchio tempo (fino a quando fu risolto il problema della scarsità di moneta metallica).
Sono molto convinto
che l’esperienza sarà dello stesso tipo per la MF / CCF. Magari è perché ritengo
(convinzione epidermica e non tecnicamente o scientificamente “dimostrabile”
beninteso: ma comunque, da parte mia, molto sentita) che l’introduzione avverrà
in modo rapido, ma soft sul piano comunicativo
(con pochi strombazzamenti mediatici, in altri termini).
Anzi, occorreva partire fin da subito così. E’ andata diversamente, ma si può (e quindi si
deve) correggere il tiro.
Occorre solo coraggio! Ottimo il paragone con i gettoni telefonici. Del resto basterebbe rilasciare i certificati a tutti i creditori di imposta e poi potrebbero pensarci gli stessi negozianti a renderli utilizzabili per la spesa, considerato che manca la liquidità e che in ogni caso nuove emissioni monetarie da parte della BCE comportano il pagamento degli interessi a carico del Paese.
RispondiEliminaUna volta in circolo, l'accettazione sarà rapida e spontanea. Ne sono molto convinto. L'esperienza pratica dell'utilizzo è più importante di qualsiasi forma di promozione mediatica.
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