domenica 4 dicembre 2022

L’assurdità dei vincoli di bilancio UE

 

L’impalcatura della governance macroeconomica UE, e in particolare dell’eurozona, è fondata su un insieme di assurdità concettuali che ne rendono impossibile il funzionamento.

Per svariati anni, sono stati attuati deficit di bilancio troppo bassi, il che equivale a dire che gli Stati non hanno immesso sufficiente potere d’acquisto nell’economia, nonostante l’inflazione fosse decisamente inferiore agli obiettivi BCE – che infatti se ne lamentava in continuazione e cercava di aumentarla, senza alcun successo, con massicci interventi di quantitative easing.

Oggi c’è invece un eccesso d’inflazione, causato dalla rottura delle catene di approvvigionamento causata dai lockdown durante il periodo del Covid, e dal conflitto ucraino. C'è la possibilità di attuare interventi fiscali espansivi in chiave antiinflazionistica: possibilità che però si scontra con i sempiterni, insensati vincoli di bilancio.

Così ad esempio in Italia ci troviamo, da inizio dicembre, 12 centesimi di maggiori accise e quindi di incremento del prezzo dei carburanti, che vanificano il calo del petrolio verificatosi nelle ultime settimane. Esattamente il contrario di quanto sarebbe stato utile per mitigare la dinamica dei prezzi al consumo.

Occorre una classe politica che sappia rapportarsi alla UE e alla BCE con competenza e autorevolezza e spiegare che solo una corretta interazione tra politica fiscale e politica monetaria può creare condizioni di crescita economica, piena occupazione e stabilità monetaria. E che l’austerità in condizioni di inflazione troppo bassa è un non senso. E che l’espansione fiscale può essere utilizzata anche per contrastare l’inflazione quando invece è sopra i target.

Ma dove sono, nel governo e nel parlamento, le competenze e le autorevolezze di cui sto parlando ? o non esistono o sono state lasciate sullo sfondo del dibattito, anzi non ne sono proprio state coinvolte.

 

4 commenti:

  1. L'Apostolo: Dott. Cattaneo, concordo con lei quasi su tutto, ma una cosa proprio non riesco a capire: come può l'introduzione dei crediti fiscali (nella forma di una moneta parallela) non minare alla base l'eurosistema?

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    1. Perché è assolutamente possibile mantenere l'euro integrato con i CCF nazionali, per i paesi che lo ritengono necessario.

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    2. L'Apostolo: Si tornerebbe a qualcosa di simile all'ECU.
      Se è questo che intende concordo.
      Potremmo ancora chiamarlo euro, certo, ma l'eurosistema nella forma che conosciamo in pratica non ci sarebbe più.

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    3. Ma resterebbe la moneta comune in circolazione e l'unità di conto. L'ECU non lo era.

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