sabato 3 maggio 2025

L’alibi della piccola dimensione

 

Un luogo comune degli euristi / europeisti / euroausterici è che uno dei problemi strutturali dell’economia italiana sia la piccola dimensione media delle aziende.

A sentire per esempio le proposte di Luigi Marattin, gli incentivi alle aggregazioni dovrebbero essere un elemento non secondario delle azioni di politica economica.

I dati a sostegno di questa posizione sono facilmente confutabili. Trovate qui la spiegazione del perché la minore produttività delle PMI è solo apparente, e qui del perché i dati sulle retribuzioni medie vadano interpretati diversamente.

In effetti chi insiste sul tema “piccolo è brutto” dovrebbe porsi una domanda molto semplice.

La dimensione media delle aziende italiane è sempre stata inferiore a quella britannica, francese, tedesca, per non dire statunitense. Ma questo non ha impedito, per mezzo secolo, all’economia italiana di crescere più velocemente, e di guadagnare terreno, rispetto alle medie occidentali.

Questa tendenza si è bruscamente invertita a fine anni Novanta, non perché le aziende italiane si siano improvvisamente rimpicciolite, ma perché l’Italia ha preso la scellerata, catastrofica decisione di entrare nell’euro.

La piccola dimensione delle aziende italiane è figlia delle caratteristiche degli imprenditori, che a loro volta riflettono quella della popolazione.

L’italiano è tipicamente un grande individualista. Creativo, mentalmente flessibile, spesso geniale nel risolvere situazione impreviste, intuitivo. Ma poco organizzato, a disagio nell’inquadrarsi in grandi organizzazioni, nell’irregimentarsi in strutture rigide.

La piccola dimensione media delle aziende è un alibi eurista. Uno dei vari, implausibili tentativi da negare quale disastro sia stato e continui a essere l’euro per l’Italia.

4 commenti:

  1. La crisi della crescita economica italiana è frutto della mancanza di investimenti che prima con la lira erano agevolati grazie al potere di stampare la nostra moneta ma questo non significa che gli imprenditori siano giustificati oggi che fanno investimenti vicini allo 0 negli ultimi 30 anni gli imprenditori grazie alla complicità dei politici tutti e a leggi che hanno indebolito i sindacati hanno rubato ricchezza ai lavoratori c'è stato un vero e proprio trasferimento di denaro dal ceto medio e povero ai ricchi e visto che quella feccia degli imprenditori hanno fatto di tutto per volere manipolare l'opinione pubblica verso un'economia capitalista dovrebbero fare gli investimenti invece preferiscono portarsi i soldi 💰 frutto di omicidi sul lavoro evasione corruzione e sfruttamento nei paradisi fiscali il vero problema è stato la caduta dell'unione sovietica e l'indebolimento della sinistra e dei sindacati e il potere usufruire di contratti vomitevoli troppo flessibili contratti di pochi mesi che autorizzano gli imprenditori a fare quello che vogliono cosa che non puoi fare quando sei obbligato a assumere per anni e a pianificare a lungo termine cosa che non fai quando puoi fare uso di contratti di pochi mesi sfruttando ragazzi uno dopo l'altro anche attraverso falsi stage negli anni 70 avevamo i sindacati più forti d'Europa e gli operai fiat prendevano più soldi di quelli della volkswagen purtroppo la sinistra non uccide più gli imprenditori e non rapisce più i generali USA legandoli come i cani per 42 giorni tra l'altro gli imprenditori si fregano 100 miliardi annui di aiuti pubblici bisogna toglierglieli e creare un nuovo IRI ed espropriare la fiat e tante altre aziende il nostro problema non è l'euro sono principalmente i nostri imprenditori ladri assassini sfruttatori e parassiti che non fanno investimenti pur essendo pieni di soldi fino a quando la gente esasperata non tornerà a rompere il culo ai grandi ladroni che manipolano tutto dall'alto e vedrà che l'economia tornerà a crescere è attraverso la lotta di classe che si crea lo sviluppo.

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    1. Ma se gli imprenditori "non fanno investimenti pur avendo i soldi" la ragione è ancora l'euro, che costringe a politiche che comprimano la domanda interna. Senza crescita di domanda non c'è logica né incentivo a investire.

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    2. Sono gli imprenditori che hanno compresso la domanda interna per puntare sulle esportazioni lo hanno fatto apposta e poi più i salari sono bassi più l'imprenditore guadagna la domanda interna si crea ridistribuendo perché gli imprenditori ce l'hanno i soldi 🤑 se tutti gli imprenditori pagassero di più i loro lavoratori il mercato interno ripartirebbe invece gli imprenditori vogliono sottopagare il più possibile d'altronde il modello di capitalismo discriminatorio che avete voi è l'imprenditore guadagna 1000 e al lavoratore gli dà 1 gli da le briciole come quando il padrone tira le noccioline 🥜 alle scimmie voi volete sempre marcare il divario gigantesco tra imprenditori e lavoratori fino a quando non tornerà a scolare il sangue come negli anni 70 gli imprenditori hanno bisogno di questo incentivo e motivazione.....

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    3. Magari è vero che gli imprenditori - alcuni sicuramente - sono egoisti, ma se la domanda interna non fosse artificialmente compressa l'egoismo li spingerebbe a investire e a competere per assicurarsi manodopera, non a tagliare investimenti e personale.

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