mercoledì 10 gennaio 2018

Breve riflessione su centrodestra ed euroexit


Breve davvero. Berlusconi ripete che “l’euro è fatto male ma non se ne può uscire”; la Lega invece, per bocca di Salvini e soprattutto di Borghi “prepareremo l’uscita, per attuarla appena ce ne saranno le condizioni”.

Se tutto questo vi suona contradditorio, vi capisco. Ma prima di saltare a qualsiasi tipo di conclusione, invito a tener conto di quanto segue.

Anche la pura e semplice uscita da un sistema di cambi fissi, che è naturalmente molto più semplice della rottura di un’unione monetaria, viene attuata (quando viene attuata) di sorpresa, negandola fino all'ultimo istante - fino al momento dell’esecuzione.

Allora, la coalizione di centrodestra non sta dicendo nulla di chiaro. Ma se ci fosse una decisione già presa, non avrebbe nessun senso annunciarla in anticipo – soprattutto durante una campagna elettorale.

A maggior ragione in quanto il primo passo da effettuare – se si pensa di arrivare al break-up, ma anche se si pensa di no – è un’altra cosa. E’ rilanciare l’economia introducendo uno strumento di natura fiscale, in grado di funzionare (anche) come una moneta.

Questo passo può produrre una serie di effetti che porteranno al break-up. O forse no. E gli effetti in questione, se si verificheranno, non necessariamente dipenderanno da azioni effettuate dall’Italia. Anzi, con molta maggiore probabilità saranno la conseguenza di eventi esterni.

Quindi, essere pronti è indispensabile. Il che non significa essere certi del passaggio finale.

Significa essere certi del primo passo da effettuare.

Magari non in modo del tutto volontario, ma la coalizione di centrodestra sta adottando una comunicazione che si può definire “costruttivamente ambigua”.

Non mi sorprendo quindi se quanto sopra vi è riuscito opaco. Nonostante i miei sforzi, di solito coronati da un ragionevole successo (dicono), di spiegare in modo semplice concetti complessi.

Non vi sarà riuscito estremamente chiaro, e non è colpa vostra.

Ma intanto pensateci.


15 commenti:

  1. Giovanni Albin: Concordo...stesso discorso vale per il m5s.... nel caso di fi/ lega però non credo sia solo tattica diversiva ma reali divergenze strategiche.

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    1. Può essere, ma anche no. C'è anche l'esigenza di catturare un fronte ampio di opinione pubblica, con diversi gradi di euroscetticismo (devo a Zoe Keller questa riflessione).

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  2. Sempre concreto. Credo che la sua sia l'interpretazione più corretta

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    1. Diciamo che è un'ipotesi plausibile. Vedremo dopo le elezioni, assumendo ovviamente che il centrodestra prenda la maggioranza. Comunque non mi deprimo per il fatto che ci sia poca chiarezza (come non mi entusiasmerei se ci fossero proclami scolpiti nella pietra...). Per ora l'ambiguità è inevitabile, questo ci tenevo a dire.

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  3. Pietro Muscari: sono perfettamente d'accordo sull'analisi che ha compiuto. Non si può uscire dall'euro di sorpresa se non attraverso la totale dissimulazione o almeno attraverso una comunicazione ambigua. Ma se questo "beneficio del dubbio" vale per il CDX, allora onestà intellettuale vuole che lo stesso debba valere anche per il mv5s. Il quale, peraltro, intende introdurre i CCF. L'elemento di critica contro il CDX nasce nel momento in cui loro accusano noi di essere sostanzialmente pro euro per via della nostra comunicazione a loro giudizio ambigua sulla moneta unica.

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    1. Beh vale anche il contrario, nel senso che pure il M5S accusa il CDX di "essere sostanzialmente pro euro". In realtà il tema, a prescindere dai tatticismi, nasce ambiguo, nel senso che si tende d'istinto a pensare che l'unico superamento possibile dell'eurosistema e delle sue gravissimi disfunzioni sia il breakup. La proposta CCF dimostra che non è vero, ma farlo capire è dura e trasformarlo in un messaggio da campagna elettorale ancora di più...

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  4. Probabilmente se i partiti dicessero: vogliamo introdurre una moneta fiscale che non infrange i trattati.. certo il popolo forse capirebbe MA.. Ger e Fr mangerebbero la foglia! Quindi non lo dicono. O no ? Spero almeno che sia per questo, se no siamo fregati.

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    1. Che la mangino o no, si può fare - quindi si deve. Ma non è utile IMHO farci molta grancassa prima. È un tema troppo tecnico per spostare voti in campagna elettorale. E si è già visto che chi rema contro ne approfitta per depistare e fuorviare. Vedi post del 28.12.2017.

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    2. Sicuramente i maggiori media NON sono a favore del progetto essendo filo-euristi.

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    3. Naturalmente. Per fortuna ogni giorno che passa, la loro credibilità presso la pubblica opinione diminuisce.

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  5. Appare che ci siamo messi la corda al collo con le nostre mani. Noi che dovremmo ricercare la trasparenza riusciamo a complicarci al punto di non avere la possibilità di capire i ns interessi. I gestori dell'EU e della BCE loro sì che possono agire in piena trasparenza grazie ai trattati artatamente-nei ns confronti- sottoscritti. Non ci rimane che costituire un Grande Centro raccogliendo tutte le risorse che identificano la vera grande base culturale che ci ha accompagnato nei secoli. In attesa che si chiariscano tra loro i vecchi aderenti all'annuncio di 5S con coloro che scelgono le nuove direttive fissate ultimamente e lette ed interpretate da : http://www.opinione.it/editoriali/2018/01/05/claudio-romiti_statuto-m5s-democrazia-grillo/#sthash.9l4JBm6T.gbpl

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  6. La mia stima per te é sempre grande e immutata.Grazie del tuo impegno,importantissimo,accanto a insostituibile Borghi . Marco d'Amato


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    1. Onorato del tuo apprezzamento. Ci sentiamo quotidianamente su twitter !

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  7. Un M5S che vada verso un’uscita dall’€, per chi ha seguito le involuzioni sul tema, sia in Europa che in Italia, sa benissimo che è un lontanissimo ricordo, per loro, non più perseguibile e tantomeno programmabile (come per ius soli, immigrazione ecc.). Di converso trovo strategicamente appropriata la linea moderata della Lega, che pur programmandone i modi ne lascia aperti i termini d’attuazione sulla scorta di un’attenta valutazione sugli atteggiamenti degli altri Paesi facenti parte la “Disunione”.
    Questo lo prevede una buona strategia di base affine alle politiche internazionali.

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    1. Del M5S non capisco la continua riproposizione del tema referendum, che è una strada del tutto impercorribile. A meno che non sia "ambiguità costruttiva" pure quella...

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