Per vincere la battaglia contro l’austerità, la cosa forse più importante è persuadere una fascia sempre più ampia dell’opinione pubblica che i luoghi comuni sulla finanza pubblica sono privi di qualsiasi senso.
La normalità per uno Stato è avere il bilancio in deficit, non in pareggio. Il deficit pubblico è una fisiologia, non una patologia. Il deficit pubblico è il modo più efficiente per immettere mezzi finanziari nell’economia: e se l’economia cresce, anche i mezzi finanziari devono aumentare, di pari passo.
Il debito pubblico non è uno strumento di cui uno Stato che emette moneta abbia bisogno per finanziare il deficit. Il deficit pubblico genera risparmio privato: non ha necessità di “essere finanziato”. E se lo Stato emette la sua moneta, non ha bisogno di prenderla a prestito DA NESSUNO. DOPO che l’ha messa in circolazione, aumentando il risparmio finanziario privato, PUO’ (ma non è obbligato a) offrire, per esempio, titoli di Stato come mezzo per impiegare il risparmio finanziario medesimo.
Sono concetti in realtà semplici, ma controintuitivi. Vengono denegati anche da persone (che dovrebbero essere) acculturate in materia di economia e di finanza. A volte queste persone sono in malafede, ma a volte no.
Portare la maggioranza dell’opinione pubblica a comprendere questi temi sarebbe un passo in avanti enorme verso il superamento delle scellerate politiche di austerità, di restrizione finanziaria immotivata.
Non è facile, perché giornaloni e TV raccontano il
contrario, propagandano fandonie. Non è facile ma è importantissimo. Mettiamocela
tutta. Oggi molte persone in più hanno capito. Si può fare.
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