sabato 18 gennaio 2014

Il M5S non si è schierato, è un problema ?


Non si è esplicitamente schierato a favore dell’uscita dall’euro “senza se e senza ma”, e questo disturba parecchi eurocritici.

Allora, il M5S è esplicitamente a favore della rimozione / ridiscussione dei vincoli di governance economica che caratterizzano l’eurozona e la UE – il 3% deficit / PIL, il MES, il fiscal compact, il pareggio di bilancio.

Però non dice “break-up” e continua invece a parlare di referendum. E questa è ritenuta una posizione troppo blanda, ambigua, confusa da chi sostiene che “o break-up o sei PUD€”.

Ma ci sono un paio di elementi oggettivi che sfuggono all’attenzione di molti, e che è invece bene aver presente.

In primo luogo, il sistema monetario europeo può essere efficacemente ristrutturato, per iniziativa autonoma di ogni singolo paese, senza passare tramite un break-up. Questo è un dato tecnico, un elemento di fatto - a modesto avviso di chi come me ha elaborato in dettaglio una via per effettuare questa ristrutturazione. Chi non ne è a conoscenza dovrebbe, mi sembra, approfondirla e (se non è in grado di confutarla sul piano tecnico) prendere atto che il break-up non è l’unica strada, e neanche la migliore.

In secondo luogo, il referendum è una via impercorribile in quanto, si dice, nell’imminenza delle sua effettuazione si avrebbero turbative di mercato, fughe di risparmio all’estero, rischi di corse agli sportelli eccetera. E questo è inaccettabile perché tra l’annuncio del referendum e la sua effettuazione passano necessariamente diversi mesi.

Già. Ma i breakuppisti duri e puri non hanno pensato a una cosa. Se un partito (o movimento che sia) che abbia una concreta chance di vincere le elezioni, di diventare il prossimo partito di governo, mette nel suo programma con grande determinazione e credibilità il break-up… tutto quanto sopra (turbative, fughe di risparmio, bank-runs) avviene, appunto, nel momento in cui le condizioni per accedere al governo si verificano.

Detto altrimenti, non c’è effetto sorpresa.

Dice: ma la Lega Nord si è schierata per il break-up “senza se e senza ma”. Ma la Lega Nord sa bene che non arriverà mai a essere il partito di riferimento di una coalizione di governo.

Chiarisco: valuto positivamente la presa di posizione della Lega, perché ritengo che si debba ragionare in termini di Comitato di Liberazione Nazionale: formare l’aggregazione di forze politiche più ampia possibile che attui l’uscita dalla camera a gas economica che è, oggi, l’Eurozona.

Quindi ben vengano tutti i soggetti che saranno disponibili a far parte di questa aggregazione. Ma la Lega ne potrà essere un partecipante, non il perno: che dica “break-up” a voce spiegata non è determinante su come realmente si agirà.

Ancora: ma Marine Le Pen in Francia ? beh a quanto mi consta neanche il Front National ha MAI detto “break-up o niente”. Ha detto e sta dicendo: fuori dai trattati, dai vincoli, dalla gabbia. Sulle modalità specifiche non mi risulta che si sia espresso – come un movimento politico che aspira alla leadership di governo effettivamente NON è tenuto a fare, e probabilmente NON è opportuno che faccia, fino al momento in cui l’azione verrà effettivamente attuata.

Tornando al M5S: quello che oggi deve dire, e sta dicendo, è: no a questa governance economica e a questo sistema monetario e finanziario.

Sulle modalità, è corretto che si tenga le mani libere. Primo, perché la via riformista, morbida, esiste.

Secondo, perché ove mai si imboccasse la strada del break-up, sarebbe (per ammissione dei breakuppisti stessi…) non solo possibile o opportuno, ma addirittura indispensabile restare nell’ambiguità fino all’ultimo momento.

33 commenti:

  1. David Lisetti: Non sono preoccupato dell'ambiguità e del non schierarsi apertamente,è giusta la tua osservazione e la condivido.
    Quello che mi preoccupa sono le 7 proposte di grillo per le elezioni europee,sono un miscuglio di monetarismo,mercantilismo,logiche politiche inapplicabili,con una spruzzata di neo keynes...
    Ecco quanto sopra mi preoccupa.

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    1. Guarda, i sette punti che avrei scritto io sono altri (pari pari avrei messo all'ordine del giorno il progetto CCF ). Però, come dico nell'articolo: anche la proposta di breakup ha una logica politica inapplicabile. Allora perché imputiamo al M5S di aver elaborato una proposta tecnicamente discutibile (che è vero, però ciò che propone un movimento politico conta più, in questo momento, per l'indirizzo che esprime che per il dettaglio tecnico) e non rileviamo che invece proprio la posizione dei "supertecnici" sostenitori del "breakup o nulla" in realtà è minata da un vizio logico ?

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    2. .@Gentediliguria Fatico a credere del tutto che l’euro-atteggiamento m5s sia in verità saggio. Però lo spero.

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    3. "Del tutto" neanch'io, chiaramente. Però punta nella direzione giusta più degli altri partiti, almeno di quelli che hanno una concreta chance di essere il perno della prossima coalizione di governo

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    4. Marco, una domanda. Sulla tua proposta di CCF M5S mi assicura, parole di Laura Castellli, che la stanno proponendo in parlamento.
      Lo puoi confermare?

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    5. Riporto anche qui quanto ti ho detto via facebook, a beneficio dei lettori del blog: è stata discussa a livello di commissione parlamentare, ma non è stata approvata, una proposta di utilizzo dei CCF per accelerare il rimborso dei debiti della pubblica amministrazione verso le imprese. Ora M5S sta per riproporla sotto forma di progetto di legge. E' solo una parte del progetto totale (introduzione dei CCF anche, e soprattutto, per integrazione di reddito ai lavoratori + riduzione di costi delle aziende + sostegno alla spesa sociale). Il motivo per cui M5S è andato sulla via della proposta parziale (mi pare di capire) è che la proposta completa non ha chance di passare con il governo attuale, l'utilizzo per i debiti PA verso imprese sì.

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  2. Condivido Dottore. La cosa necessaria è che il M5S denuncia apertamente le politiche europee affamatrici, poi si studieranno le migliori soluzioni. Tenete presente che lo staff M5S sta sempre di meno fornendo posizioni nette e affindandosi sempre più, con la nuova piattaforma decisionale, alla volontà degli iscritti, nel solco della propugnata democrazia diretta.

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    1. Fondamentale è anche il meccanismo di selezione delle proposte... vediamo.

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  3. Caro Marco, leggo sempre con piacere i tuoi post e volevo condividere con te queste mie riflessioni.

    Il tuo articolo prende le mosse dall'asserita riformabilità del sistema monetario che, a mio avviso invece, è impraticabile per l'evidente assenza di una volontà politica (nazionale ed europea) orientata in questa direzione.

    L'originario progetto di unificazione, nato col nobile intento di superare quei nazionalismi e contrapposizioni fra popoli emerse nelle due guerre mondiali, è stato progressivamente deformato, nei suoi contenuti, e piegato alle logiche dominanti del capitalismo finanziario.

    La metastasi neoliberista, che ha consentito in questi decenni le indisturbate scorribande finanziarie in ogni angolo del mondo, ha infettato irrimediabilmente anche le attuali classi politiche nazionali ed europee che oggi avrebbero il "dovere" di metter mano all'ipotesi di riforma (urgente) da te auspicata.

    Fino a quando non si spezzerà questo vincolo di subordinazione al capitalismo finanziario, il progetto politico europeo, nelle finalità delineate da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, così come ogni ipotesi di riforma sarà irrealizzabile.

    Non intravvedo, quindi, altre soluzioni diverse dall'uscita dall'EZ, da intraprendere attraverso una nuova e diversa classe politica elettoralmente legittimata ed affrancata dalle lobby ora dominanti.

    Certamente l'uscita dall'euro può celare soluzioni gattopardesche... che si cambi tutto x non cambiare niente .... mantenere, ancora, quel profilo antistatuale, liberista e liberoscambista, che sono oggi la causa del disastro dell'euro; ma starà soltanto a noi cittadini, ripartendo dal basso, attraverso una partecipazione diretta ad impedire tutto questo.

    Altre soluzioni non ne vedo, nè - soprattutto - attraverso questa classe politica (nazionale ed europea) legata a doppio filo agli interessi finanziari dominanti la globalizzazione e veri artefici di questo declino.

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    1. Ma guarda che quello che propongo non è assolutamente una riforma che parta da Bruxelles. Le condizioni politiche per questo non esistono, sono d'accordissimo, e comunque non ha senso star seduti ad attendere che qualcosa si muova da lì.
      Io sono, assolutamente, per un'uscita da tutto il catastrofico sistema di vincoli e di governance che oggi condanna alla depressione permanente. La mia proposta è, in questo senso, una euroexit, non avere alcun dubbio: e avviene tramite una procedura che l'Italia (e qualsiasi altro paese) può attivare in piena autonomia.
      Semplicemente (ma è un punto molto importante) è una procedura non "deflagrante" e quindi molto più semplice da attuare. E credo che intorno a una proposta come il progetto CCF sia anche molto più semplice aggregare un ampio consenso di pubblica opinione (compresi i molti che sono tuttora spaventati dalle complicazioni e dalle incertezze del breakup). Vedi anche per esempio quanto dicevo qui

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    2. Forse sbaglio, ma a me cosa c'entri il "capitalismo finanziario", "il liberismo o il neoliberismo", il "liberoscambismo", mi sfugge ... Come era prevedibile, avendo unificato l'Europa dopo secoli di comportamenti belligeranti, il combattimento si e' "spostato" nel territorio dell'economia, e quindi si e' passati dai cannoni ai bond e agli spread, alle concessioni fiscali e normative, alle visioni "strabiche" dei buoni e cattivi comportamenti ... Del resto forse era illusorio aspettarsi che secoli di conflittualita' si riassorbissero in 50 anni per il solo fatto di aver stabilito a tavolino una Unione fisica e monetaria ma non ancora politica. Per cui la Germania che e' sempre stata egemonica, continua ad esserlo, la Francia sciovinista, continua ad esserlo, etc ... etc ...

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    3. Anch'io trovo che le etichette facciano parecchia confusione e forse hai notato, Luca, che cerco di evitarle. Per esempio mi risultava che uno dei principi del liberismo fosse meno Stato, meno tasse. Che cosa c'entra questo con Monti che massacra di tasse aziende e cittadini per "risanare le finanze pubbliche" (e le peggiora perché nel frattempo affossa PIL e occupazione ?)
      Certo, i popoli hanno le loro caratteristiche e le hanno mantenute. Ma un sistema di buon vicinato e rapporti pacifici, dove ognuno sta a casa sua e non si pretende di mettere sotto lo stesso tetto gente che non ha voglia né interesse di starci, per una cinquantina d'anni dopo la seconda guerra mondiale in Europa l'abbiamo avuto e non ha funzionato male. Cominciamo, intanto, a ritornare a quello...

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  4. Analisi centrata,corretta,realistica e fine.Proprio il non programma su € e Corollari vari del m5s è il programma x metterlo in discussione...in quanto persegue ambizioni di Governo.

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    1. E una posizione gladiatoria "breakup o nulla" va bene per le comparsate televisive e per arrotondare il consenso elettorale di qualche schieramento politico minore, ma lì finisce.

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  5. Ho un dubbio: i CCF vanno bene se le imprese producono reddito e di conseguenza poi dovranno pagare le tasse. Ora in Italia abbiamo 4,5 MLN di imprese delle quali solo mezzo milione produce utili. In tempo di crisi, quando l'economia ristagna, la vedo dura usarli in alternativa all'emissione monetaria per cui va bene ogni escamotage pur di tirare a campare, ma non li vedo come opzione risolutiva.

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    1. Ma il ristagno dell'economia cessa nel momento in cui si mette in circolazione potere d'acquisto, e nello stesso tempo si rendono le aziende più competitive abbassando il carico fiscale effettivo sul lavoro. Che è quanto il progetto CCF consente di ottenere.
      Parecchie tra i milioni di aziende che oggi non fanno utili cominceranno a produrne. Senza contare l'aumento del gettito IVA, del gettito da imposte sui redditi (grazie alla maggiore occupazione) del calo di oneri per cassa integrazione e altri sostegni sociali...

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  6. c'erano 2 signori che mi taggavano in modo maleducato cioè nonostante chiedessi loro di non farlo. Ne ho bannato uno ed è scomparso anche l'altro....occhio ai multifake rutteggianti dei leghisti. Non ci vuole molto a capire che serve alla Lega per screditare il m5s. Ricordo che chi vuole davvero uscire dall'euro non LO DICE CHIARAMENTE (dichiararlo significa semmai l'opposto e cioè che sapendo di non dover gestire MAI l'uscita si usa il tema per rifarsi una verginità...del resto in Bananitaly fa sempre effetto quello che dice "soluzione facile ai problemi complessi" non a caso Berlusconi e Bossi sono sempre lì...) MA LO FA CAPIRE.

    Chi vuole uscire davvero DEVE AVER DIMOSTRATO AFFIDABILITA' E NON DI VENDERSI PER 4 DANARI, UNA LAUREA E UN POLTRONIFICIO//PARENTOPOLI IN PIEMONTE.

    Chi vuole uscire non vota per 15 anni i provvedimenti della Commissione UE per le poltrone (vero Cota, trota, Bossi, Borghezio, Calderoli ecc) è senza pendenze penali, dimostra coerenza alla prima esperienza in Parlamento, non si allea con Silvio che è tenuto per le palle dalle banche che nell'euro ci murano vivi .DI BATTISTA p e r l a p r i m a v o l t a dice "IL REFERENDUM NON SAREBBE DECISIONALE!" (PER NON FAVORIRE LA SPECULAZIONE!MA SE NON VUOLE FAVORIRLA SIGNIFICA CHE VUOLE U SCI RE!!!!SENNO' NON SI PORREBBE IL PROBLEMA!E INFATTI subito dopo cita STIGLITZ!!!)...significa solo una cosa:"NOI SIAMO M5S SIAMO GLI UNICI CHE UN GIORNO POTREBBERO VINCERE E AVER LA FORZA PER USCIRE... E QUINDI NON POSSIAMO DIRLO O CI RIDARANNO INDIETRO I TITOLI CHE NON POTREMO ONORARE FALLENDO". IL M5S VE LO DICE BASTA SAPER ASCOLTARE: NOI USCIAMO!
    ps: Unica critica ... perchè nel programma per l'Europa manca la bce prestatore di ultima istanza?

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    1. Partendo dal fondo: nel momento in cui l'Italia ha la sua moneta il prestatore di ultima istanza lo fa la Banca d'Italia o addirittura il Ministero dell'Economia. NON la BCE.
      Quanto alla Lega, non metto in dubbio la buona fede di Salvini (non metto in dubbio la buona fede di nessuno salvo prova contraria). E ho molta stima di Borghi (anche se si intestardisce a non capire che la "via morbida" di exit con ogni probabilità è l'unica possibile, e comunque è nettamente migliore. Ma lo capirà al momento in cui c'è da attuarla). La Lega aiuta parecchio a creare sensibilità e consenso di pubblica opinione sul problema euro. Se servirà farà parte del CLN che attuerà l'uscita dalla gabbia. Ma non ha i numeri per capeggiarla.

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    2. questa vasellina che il m5s userebeb per "fregare" la speculazione finanziaria , mi fa decisamente ridere ...a maggior ragione per queste europee dove non è in gioco l'uscita dall'euro, perchè il parlamento europeo non ha poteri in merito quindi nessun rischio break up, ma è in gioco il messaggio BASTA EURO come segnale forte da mandare a tutti i poteri forti e alle popolazioni affinchè si possa cambiare davvero questa europa magari tornando temporaneamente agli stati nazionali.... il come lo si vedrà nelle trattative tra i governi, che si imporranno se gli euroscettici prevarranno in questa tornata elettorale....se invece useremo la vasellina non si accorgeranno nemmeno di noi...giovanni albin

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    3. Io non credo. Non ho certezze su questo, però sono molto sicuro su due cose: il breakup lo puoi fare solo di sorpresa - e se non lasci dubbio di volerlo fare, sorpresa non ci sarà mai. E peraltro il breakup NON è l'unica soluzione, e NEANCHE la migliore.
      Quanto alle europee il messaggio importante è: questo assetto monetario e di politica economica NON FUNZIONA. Un grosso successo delle formazioni eurocritiche produce questo messaggio. E il M5S è sicuramente visto come eurocritico. La pensano diversamente solo quelli che credono di sbloccare qualcosa affacciandosi alla finestra e urlando "breakup !!!" a squarciagola.

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  7. Ammesso e non concesso che quella del m5s sia una strategia (tutto da dimostrare. .) Sia che lo sia cosi come che sia la strada migliore , resta il fatto che nel frattempo, mentre loro si spendono per problemi molto piu banali , le aziende chiudono la gente si suicida e chi non lo fa soffre! , io sono invece dell idea che a parlar chiaro si va! , se lo avessero fatto avrebbero preso il 40% dei voti e avrebbero potuto realizzare piu facilmente il tutto, mentre cosi tra una diaria da restituire, e un espulsione da decidere , il tempo passa , e loro perdono pezzi, vedremo chi avrà ragione...... nel frattempo grillo che sulla carta ssrebbe il portavoce ( solo sulla carta) indieme al compare casaleggio ha tutt'altro programma, vedasi gaia e Earthlink. ....

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    1. 40% alle politiche ? hanno preso il 25% quando nessuno se lo aspettava, e in quel momento erano chiaramente identificati come sovranisti. Ma sono identificati come tali anche adesso, salvo, ripeto, da quelli che pensano al breakup come UNICA strada per la sovranità monetaria (il che è tecnicamente FALSO).

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    2. Vero che per le europee tutto fa brodo e per fortuna il m5§ ha un' immagine mediatica euroscettica suo malgrado ....altro discorso saranno le eventuali politiche anticipate che dovranno attuare l' exit strategy migliore se vi saranno le condizioni ef inevitabilmente sarà una strategia coordinata con gli altri paesi....l'uscita unilaterale è solo un caso di scuola, teorico e per niente politico .....Giovanni albin

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    3. Io invece penso che l'unica possibilità sia proprio l'azione unilaterale di un paese, a cui seguiranno gli altri a catena... Coordinare due, tre, quattro paesi è decisamente troppo complicato.

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  8. un articolo assurdo, dove la democrazia non è nemmeno presa in considerazione

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    1. Questo commento non mi è riuscito comprensibile - grazie se me lo spiega...

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  9. è talmente semplice. Le persone devono sapere prima il programma di chi votano, non si devono affidare ad un duce. Si chiama DEMOCRAZIA

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    1. Un programma con dettagli tecnici più chiari lo gradirei anch'io.
      Però teniamo conto che l'opinione pubblica non è per la maggioranza formata da tecnici e si basa su orientamenti generali, com'è forse giusto e sicuramente inevitabile.
      L'orientamento M5S è chiaramente percepito come eurocritico e in opposizione all'attuale assetto economico-monetario. E questo per le prossime elezioni europee è il tema fondamentale.

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  10. Caro Marco Cattaneo
    mi fa una cortesia? lei dice cose interessantissime...esca fuori dal blog e vada in televisione....
    ciao
    preciso: sono simpatizzante della MMT(frequento il gruppo territoriale della mia regione : Sardegna )...ma su alcuni punti il modo di procedere del Barnard (che comunque apprezzo ) mi lasciano perplesso (ha un carattere particolare che si riflette non sempre positivamente nel suo lavoro di divulgazione )

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    1. Eh, magari succederà... in TV non mi posso autoinvitare, ma vediamo...
      Barnard va preso per quello che è: un giornalista divulgativo con uno stile che fa molto impatto, ma naturalmente non è il massimo del rigore tecnico. Ma come diceva non ricordo chi "molto meglio essere approssimativamente nel giusto che sbagliare con precisione !"
      E poi via Barnard si arrivano a conoscere Warren Mosler e gli altri esponenti MMT, quindi la possibilità dell'approfondimento tecnico di dettaglio non viene certo a mancare.

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    2. è per quello che vanno in tv gli approssimativi. per fare in modo da associare l'euroscetticismo a dei volti approssimativi. cioè a rovinare l'immagine di chi è euroscettico e quindi dell'euroscetticismo. il messaggio che passa è: gli euroscettici sono pazzoidi fuori di testa, 68ini, marxisti, con gli occhi di fuori, mezzi tatuati e con le collanine, e quindi inaffidabili, meglio fidarsi di chi è a favore dell'euro.

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    3. Qualcuno è così, la maggior parte no :)

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  11. La sovranità non ce l'hanno più i popoli attraverso la politica ma i popoli attraverso i mercati. Cioè attraverso l'acquisto di titoli, azioni, obbligazioni, conti correnti, consumi, risparmi ecc. Anche chi non è ad esempio italiano può votare contro o a favore dell'italia dall'estero. E la stessa cosa possono fare gli italiani comprando merci straniere o titoli di altri stati. Votano. Quindi i partiti o i movimenti politici sono tutti già vecchi prima ancora di nascere. Sono visti come un costo aggiuntivo. Ad esempio anche l'antieuropeismo può farti vincere le elezioni ma poi non è mica detto che farai l'antieuropeista per davvero. Ma di certo costerai tantissimo alla gente tramite le tasse per eseguire quello che i mercati hanno deciso. La gente ha capito che i mercati sono inevitabili e una sovranità più efficiente della politica. In futuro i mercati sarnano 3 miliardi di persone che votano ogni giorno coi propri soldi non coi propri rappresentati politici.

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