domenica 12 gennaio 2014

Moneta, inflazione, domanda: quanto sono complicate le cose semplici ?


Quanto è complicato farle capire, voglio dire.

Avete letto l’ultimo articolo del blog, vero ? L’avete trovato semplice, giusto ? forse addirittura banale.

Repeat: stampare moneta non produce inflazione.

I prezzi crescono se la domanda di beni supera l’offerta di beni. Se no – NO.

Se stampo moneta, la do alle banche e quelle non la prestano, non c’è inflazione.

Se stampo moneta, la uso per comprare beni (direttamente da parte dello stato – spesa pubblica – o indirettamente perché riduco le tasse o aumento i trasferimenti a cittadini e imprese – spesa privata) ci sono due possibilità.

Possibilità numero uno: c’è disoccupazione (risorse inutilizzate). Aumenta la produzione, non i prezzi (perché non c’è bisogno di razionare le risorse: si rimettono al lavoro risorse inattive).

Possibilità numero due: se non ci sono risorse inattive in quantità rilevante, allora e solo allora aumentano i prezzi.

Tutto questo è molto semplice, quindi perché questa crisi economica non viene risolta ? basta incrementare la domanda, fino a quando la disoccupazione prodotta dalla crisi viene riassorbita. E fino a quel punto non c’è rischio di inflazione.

Perché non viene fatto ? C’è sotto un grande complotto, una grande congiura ?

Non escludo più nulla (a questo punto). Ma prima di essere certi delle tesi complottiste, ricordiamoci di quanto siano persistenti, vischiosi, difficili da schiodare i luoghi comuni.

Se esiste una congiura per creare l’eurodittatura nazifinanziaria, non sospetteremo certo Ambrose Evans-Pritchard di farne parte, credo.

Molti di voi sicuramente lo conoscono. Giornalista del Daily Telegraph, supercritico dell’euro e della governance economica dell’eurozona, in prima fila nel denunciare i catastrofici errori di Monti, Merkel, Schauble, Barroso, Van Rompuy.

Bene, che cosa ci dice qui ? Draghi deve assolutamente evitare che le economie dell’eurozona, soprattutto quelle in difficoltà (che ormai sono tutte tranne la Germania e pochi piccoli vicini) cadano in deflazione. E facendo cosa ?

Stampando euro, comprando titoli di stato a tutto spiano, fino a quando l’inflazione è risalita al 2%.

Ambrose… se la BCE stampa euro e compra titoli, le banche si ritrovano con moneta al posto di titoli di stato.

Ma se non c’è un’azione di sostegno della domanda, se i governi non spendono di più oppure non mettono soldi in mano al settore privato affinché li spenda lui, che cosa succede ?

Che le banche ridepositano la moneta presso la BCE, i prezzi non risalgono, e neanche la domanda, e neanche la produzione, e neanche il PIL, e neanche l’occupazione. Non abbiamo eliminato il trend deflattivo, né tanto meno agevolato la ripresa dell’economia.

Un altro esempio (un po’ diverso, ma è una variante sul tema). La Bank of England ha avviato un programma di agevolazione del credito per stimolare gli investimenti immobiliari, ha messo a disposizione 90 miliardi di sterline e l’80% non sono stati spesi.

Perché ? ma perché i soldi in questo caso vengono, effettivamente, erogati ai privati, ma a credito. E non hai voglia di indebitarti, anche se ti danno i soldi a condizioni agevolate, se la domanda è debole. Perché il tuo investimento potrebbe non rendere, anzi in questa situazione sei tutt’altro fiducioso nel risultato: e intanto ti sei indebitato.

Si esce dalla deflazione, ma soprattutto si fa ripartire la domanda, mettendo soldi in mano all’economia reale, e senza indebitarla. Più spesa statale oppure meno tasse e più trasferimenti (e quindi più spesa privata). Senza creazione di debito addizionale gravante su cittadini e aziende.

C’è la congiura, c’è la cospirazione, c’è la volontà di creare una dittatura utilizzando la finanza e facendo mancare i soldi e la domanda all’economia ? forse. O forse no.

Sicuramente, semplicemente, banalmente, siamo vittima della difficoltà di liberarci dai luoghi comuni. Anche di quelli che sono stati totalmente confutati ottanta e più anni fa.

4 commenti:

  1. mi sono sempre chiesta perché tanta avversione per l'inflazione (ovviamente CONTROLLATA con ferma attenzione a fenomeni meramente speculativi).
    Se "buono" è "bene", allora per converso "cattivo" è "male.
    Analogamente, se "Inflazione" è "male"... perché anche il suo contrario, la deflazione è "male"? qualcosa non torna...
    cosa vorrebbero davvero questi signori dei piani alti?
    No inflazione, No deflazione... cosa allora?

    sul piano "reale" l'inflazione controllata attiva l'economia, crea aspettative positive, la deflazione le stronca e tiene tutti col fiato sospeso. ecco perché in recessione nessuno scommette sul futuro indebitandosi... soprattutto le PMI (le corporation invece non hanno tanti problemi perché hanno la finanza e la GDO dalla loro).
    manca la fiducia nel futuro, mancano aspettative positive. E' questo che muove gli individui..

    sul piano finanziario invece la deflazione offre ai grandi capitali "liquidi" l'occasione di far man bassa a quattro soldi di imprese sull'orlo del fallimento, offerte a prezzi stracciati...ovviamente dopo essersi ingrassati facendo crescere le bolle speculative..(ancora siamo certi che un tasso di interessi basso incoraggi gli Investimenti, mentre un tasso alto li scoraggia)?
    la finanza ragiona sull'OGGI, l'economia reale sul futuro: sono due mondi che chiedono un Trade Off. Il primo guarda al profitto, costruendo, il secondo al capital gain predatorio..

    quel che è certo è che se i prezzi crescono anche i salari poi crescono... ma poi i prezzi ricrescono? e allora anche i salari crescono... ecc ? dov'è il problema? i numeri sono infiniti!

    se lo stesso gioco lo facciamo al contrario, dove vogliamo arrivare? a costi zero e salari zero? complimenti!! Game over...
    mmhh.. qualcosa non torna...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh inflazione (eccessiva) è male ma anche deflazione è male per lo stesso motivo per cui avere zero in gradi in casa è brutto, ma questo non significa che devo portare il termostato a quaranta !
      C'è un livello corretto, a volte si è sopra, oggi si è PESANTEMENTE sotto.
      Un tasso d'interesse basso incoraggia gli investimenti ? se non ci sono previsioni di crescita e la domanda è depressa non serve. A parte che è basso per modo di dire, la BCE presta soldi a zero alle banche e quelli non li mettono in circolazione perché non c'è desiderio di indebitarsi, neanche a tassi bassissimi. E comunque il poco credito che va all'economia reale non è certo a buon mercato...

      Elimina
    2. si per carità! infatti parlavo di inflazione controllata (con forti controlli sui movimenti di capitali speculativi)

      Si è vero, i tassi bancari praticati sono altissimi per un'impresa. Ma se nessuno interviene in tal senso.. ed è strano.. allora qual'è il vero compito del sistema bancario in un Paese?

      però è anche vero che in UK l'esperimento di prestare a tassi bassi direttamente all'economia reale sia andato fallito per quasi il 90% dei fondi resi disponibili.. il mistero si infittisce!?

      però che S=I non mi sembra proprio corretto...
      1) le banche creano moneta in misura diversa da S...
      2) se S fosse troppo alto (eccesso di liquidità disponibile) allora "I" dovrebbe crescere? mi sembra che sia più la crescita di C (consumi) a far crescere "I"..

      Elimina
    3. Non c'è un grosso mistero, cercano di forzare l'economia reale a indebitarsi, e non c'è desiderio di farlo in un contesto ancora debole (UK, non parliamo dell'Eurozona...)
      S=I è vero in senso contabile. La crescita di C mettendo al lavoro risorse inutilizzate aumenta Y, e di conseguenza sia S che I. Mettiamola così: S corrente è uguale a I corrente per definizione, ma I futuro cresce se C (anzi la spesa totale) aumenta e fa uscire Y da una situazione di output gap.

      Elimina