domenica 2 marzo 2014

Rileggendo Keynes…


…(o, nel caso, leggendolo per la prima volta)…

…anche limitandosi a estratti, sintesi e citazioni, non necessariamente leggendo la Teoria Generale da cima a fondo…

…ci si rende conto di come i corretti modelli di analisi e le soluzioni per risolvere la crisi economica in corso non sono cose inaudite. Anzi.

Rileggete Keynes, e sostituite:

“Crollo di Wall Street, 1929” con “Crisi dei subprime mortgages, 2008”.

“Gold standard” con “Euro”.

“Germania” con “Paesi periferici dell’Eurozona”.

“Trattato di Versailles” con “Trattato di Maastricht”.

“Potenze vincitrici della prima guerra mondiale” con “Unione Europea, BCE, Germania, Troika”.

Avrete così ottenuto tutta una serie di accurate analisi e descrizioni, del tutto applicabili al contesto odierno.

Una differenza è che la situazione di allora nasceva (anche) per effetto di una guerra mondiale. E peraltro fu completamente risolta solo a seguito di un’altra.

Non è indispensabile (e spero nemmeno lontanamente probabile) che debba accadere anche stavolta, beninteso. Ma questo è un problema di dinamiche storiche, di qualità dei gruppo dirigenti e, anche e soprattutto, di buon senso.

14 commenti:

  1. dottor cattaynes
    ma se lei si schiera coi sudisti perderà sempre
    in natura chi si fa mantenere è sempre meno importante di chi costruisce
    anche nella società

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    1. Ma l'Italia sa costruire, eccome...
      abbia fede, l'ha fatto in passato e glielo vedremo rifare.

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    2. questo è un punto improtante dr. cattaneo. è ancora vero?
      l'italia che costuì impero, rinascimento e dopoguerra cioè i 3 periodi di crescita vera era un'italia che seguiva, senza saperlo, la scuola di chicago. poi dagli 80 in poi iniziò a seguire la scuola keynesiana all'europea. abbiamo iniziato tutti a farci mantenere, aziende incluse. oggi siamo finiti in mano alla scuola austriaca tedesca che odia i soldi e odia le masse. vorrebbe che esistesse il gold standard e basta. secondo loro le masse non devono consumare ma solo lavorare come i cinesi. quindi quando lei dice l'italia sa costruire io mi chiedo quale italia? ma li ha visti i giovani di oggi? vogliono lo stipedio di stato senza lavorare..almeno i loro genitori del 68 un finto lavoro nello stato lo volevano...dove stanno queste forze capaci di ricostruire l'italia? ma se appena vuoi fare un marciapiede escono in strada i giovani e te lo impediscono...

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    3. Le faccio solo osservare una cosa: la disoccupazione giovanile è più che raddoppiata rispetto al 2007. E la maggior parte dell'incremento si è avuta dal 2011 in poi. Non rispetto al Rinascimento o al dopoguerra. Secondo lei c'è stato un cambiamento antropologico tale per cui in tre anni agli italiani è di colpo sparita la voglia di lavorare ? suvvia...

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    4. e io le faccio osservare che ci hanno dato pure un oscar per un film che dice che non c'abbiamo voglia di fare niente. oscar per la sincerità. ed è un film che si rifà ad un altro film famoso del passato che raccontava appunto il "dolce far niente"...

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    5. Oscar per i migliori film in lingua straniera. Di sincero non avevano proprio nulla (non che sia un torto per un film ! l'arte è finzione... :) )

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    6. sincerità nel senso che ostentiamo anche il fatto di non voler fare niente...tanto da farci un film...

      il mondo ha deciso che l'italia ha solo due prodotti che gli è consentito vendere, cibo e turismo. gli altri se li può scordare sin da subito. e se anche qualcuno è pazzo da produre altri prodotti sarà fermato dal sistema bancario-politico-finaziario. quindi un eventuale piano marschall deve andare in quei due settori. lei invece quanta gente vuole assumere nello stato? faccia un numero su...

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    7. dolce far niente, abbiamo vinto un oscar professò!!!!

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    8. Ma lei le mie proposte non le legge... io voglio RIDURRE LE TASSE per 150 miliardi all'anno... :)

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    9. non è vero. lei vuole ridurre le tasse senza ridurre la spesa. poi stampa i ccf per pagare il debito. andiamo ragazzi fate i seri.

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    10. Riduco le tasse, aumento la capacità di spesa, faccio lavorare le persone e con il maggior PIL pago il debito. QUESTO è l'approccio serio.

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    11. dimentica che l'inflazione mangerà il gettito per lo stato che a sua volta dovrà riaumentare le tasse. il debito si paga diminuendo la spesa pubblica e prendendo parte dei risparmi degli italiani. del resto quel risparmio non è stato fatto fatto forse a danno del debito in parte con prsone che senza lavorare hanno avuto lo stipedio senza lavorare e in parte con persone che hanno evaso. adesso dovrà ripassare in parte da dove è venuto come una bilancia che si riallinea.

      l'unica cosa accettabile nel suo programma è che ci siano investimenti tipo piano marshall esclusi dal debito ma che vadano alla gente senza passare per lo stato cioè i partiti. in talc caso finiscono in ruberie e non al mercato italiano ma in svizzera.

      per fare arrivare soldi al mercato e ai consumi (senza farli passare per lo stato cioè per i partiti) però ci vogliono ci vogliono liberalizzazioni secondo la scuola di chicago non secondo la scuola di cattaynes. perché se seguiamo la sua scuola dottor cattaneo i soldi finisocno ai soliti noti. che con quei soldi ci comprano poi quote azionarie di chi ha stampato quei soldi. ci arriva a capirlo che nessuno è fesso qua? professore! oh professoreeee!!!!!

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    12. Nessuna inflazione significativa finché l'economia non ha riassorbito la disoccupazione prodotta dalla crisi: vedi qui
      Su "soldi al mercato e ai consumi (senza farli passare per lo stato cioè per i partiti)": io propongo 200 miliardi di cui 150 minori tasse - e lì non ci sono problemi per definizione. Negli altri 50 ci sono regolarizzazioni di debiti scaduti verso la PA, investimenti per il riassetto idrogeologico del territorio, correzione degli effetti letali della riforma Fornero sulle pensioni. Come vede da intermediare ai partiti lascio ben poco :)

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    13. l'inflazione dipende dalla concorrenza non dalla disoccupazione. si abbassano i prezzi solo se c'è trattativa e concorrenza. il resto sono balle. se non hai scelta, i prezzi rimangono alti. punto e basta. in caso contrario i cittadini non solo pagano i pèrezzi più alti ma addiritturta se cala il mercato quella ditta sarà salvata dallo stato e i cittadini pagheranno pure la socializzazione di quelle perdite.

      minori tasse eliminandole va bene. ma se per eliminare quella tassa devo perdere 3 giorni di lavoro o pagare il doppio il commercialista che a sua volta sarà tassato il doppio dallo stato non serve a nulla.

      per riassetto geologico deve separare quello pubblico da quello privato. e decidere come vuole fare il primo e il secondo. ci deve essere la politica di mezzo o no? come vede torniamo sempre lì. lo stato deve controllare non operare. così come un carabiniere ti controlla la macchina e i documenti e nel caso ti fa la multa ma non decide che macchina devi comprarti o se puoi accendere il clima oppure no. ma lei essendo keynesiano (seppure all'europea) queste cose non le accetterà mai.

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