venerdì 26 settembre 2014

AfD: il grimaldello che porterà alla fine dell’eurosistema ?


Standard & Poor’s ha pubblicato pochi giorni fa un rapporto in cui viene commentata la possibilità che il crescente successo elettorale di Alternative Fuer Deutschland (AfD) metta in crisi l’intera politica di gestione dell’eurosistema. Trovate qui un commento di Evans-Pritchard sul tema, disponibile anche in traduzione italiana.

AfD è un partito tedesco fortemente critico in merito al sistema monetario europeo e decisamente scettico sulle sue possibilità di sopravvivere nella forma attuale. Sta riscuotendo consensi crescenti: alle elezioni politiche di settembre 2013 è andato vicino, con il 4,7% dei voti, al superamento della soglia per l’ingresso nel Bundestag. Alle elezioni europee dello scorso maggio ha oltrepassato il 7%, e alla luce dei risultati di una serie di recenti elezioni regionali viene ormai dato oltre il 10% su base nazionale.

Personalmente seguo con interesse l’evoluzione di AfD, come ricorderà chi ha letto questo e questo articolo. Non penso di essere un oltranzista né un teorico del “tanto peggio tanto meglio” ma ormai da tempo non credo più che una soluzione del problema euro possa arrivare tramite l’adozione di una posizione cooperativa da parte della Germania.

La posizione tedesca è sempre stata di concedere il minimo indispensabile per evitare la deflagrazione della moneta unica, ma nulla che consentisse di risolverne le gravissime inefficienze. Standard & Poor’s è preoccupata che i crescenti consensi riscossi da AfD portino a un ulteriore irrigidimento: ma questo è esattamente ciò che accelera la soluzione del problema.

L’attuale eurosistema non può sopravvivere, e la rigidità tedesca non fa altro che mettere l’opinione pubblica europea di fronte alla realtà dei fatti. L’esito finale potrà essere uno scioglimento ordinato ed efficiente (come mi auguro) oppure una deflagrazione.

Potrebbe, in teoria, avvenire per il tramite di un’azione promossa dalla BCE: mi sembra improbabile perché richiede la messa in minoranza della Germania da parte degli altri paesi dell’Eurozona per attuare un’azione di “helicopter money” (non certo le iniziative recentemente promosse da Draghi, la cui inutilità è ormai evidente). Non escludo nulla, ma credo decisamente di più ad azioni individuali dei vari paesi.

Comunque ormai siamo al punto in cui i danni prodotti all’economia europea dalla crisi sono da considerare decisamente superiori a quanto sarebbe avvenuto se l’euro fosse saltato, anche in modo disordinato, nel 2011 o nel 2012. Bisogna fare i conti con i dati di fatto e sostenere l’attuazione delle soluzioni più costruttive.

37 commenti:

  1. Finché ci sono i democratici al comando dell'occidente la situazione non cambierà. E volendo, la finanza, i democratici al comando per impedire che i conservatori abbassando le tasse facciano spostare i capitali dalla finanza all'economia reale è ovvio che la finanza farà di tutto per mantenere i democratici al comando e siccome ha i mezzi più potenti del mondo difficilmente perderanno.

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    1. Ma senza economia reale non c'è più finanza...

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    2. esatto
      infatti alla prossima crisi le nostre palle finiranno in cina!!!!

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  2. voglio essere conciso e quindi salto tutte le premesse che mi portano a prevedere
    un simile quadro nefasto ma presagendo un arrivo solenne ( nel senso di protocollare)
    della Troika nel nostro Paese, mi domando se riusciamo già oggi a monitorare
    quello che sarà il nostro asservimento ( in termini di adempimenti ) negli anni a venire, alla stregua di quanto occorso ad altri Paesi ( caduti nella morsa ). GFC

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    1. Non mi azzardo a fare queste previsioni, non solo perché mi auguro che nulla di ciò avvenga, ma anche perché preluderebbe a un rapido sfascio di tutto il sistema. Nulla è impossibile, ma uno scenario di questo genere per anni a venire non riesco a immaginarlo.

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    2. ma la troika già c'è

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  3. OT.
    Dice Bagnai che "prima si svaluta e dopo si fa politica espansiva" e pensavo che non ha tutti i torti.
    Sembra invece che i CCF PRIMA fanno politica espansiva attraverso la quota data ai Lavoratori e DOPO svalutino, cioè rendono più competitivo il Made in Italy attraverso i frutti (che devono maturare) della quota CCF data alle aziende.
    Nel frattempo i lavoratori avranno speso la loro quota CCF in beni esteri, con conseguente peggioramento della bilancia commerciale.
    Se fosse tecnicamente possibile si dovrebberodare i CCF PRIMA agli imprenditori, e solo a condizione che li investano SUBITO ed INTEGRALMENTE per abbassare i loro listini, e DOPO si potrebbe erogare la quota CCF dei lavoratori.

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    1. Tecnicamente è possibile, senza problemi, ma non ne vedo il motivo. Erogando CCF sia ai lavoratori che alle aziende hai nello stesso tempo l'incremento di domanda e il recupero di competitività. Le due cose vanno di pari passo e non vedo il motivo per cui debba essere diversamente.

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    2. x anonimo 19.06

      la svalutazione monetaria è già una politica espansiva nello stesso momento in cui la fai in assenza di barriere commerciali. ma tali barriere possono essere richiuse in un giorno anche se bgnai fa finta di scordarselo sempre.

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    3. Ma se svaluti (o riduci il CLUP utilizzando per esempio i CCF) e contemporaneamente rilanci la domanda interna, puoi ottenere un effetto espansivo mantenendo inalterati i saldi commerciali. Non c'è bisogno di fare politica espansiva scaricando i problemi sui vicini, e a quel punto viene anche meno la giustificazione per innalzare barriere commerciali.

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    4. sulla svalutazione dell'euro lei dimentica che esistono i mercati monetari. l'euro ormai è internazionalizzato nonostante parigi e berlino cercarono di toglierlo a londra che minacciò di uscire dall'europa.

      e riguardo ai saldi commerciali lei dimentica che non conta tanto il saldo algebrico ma le quantità. gli altri paesi non stanno a guardare l'europa (germania) che allaga il mondo coi suoi prodotti mentre bruxelles impedisce agli altri di vendere i propri in europa con migliaia di leggi.

      se ci fa caso è la stessa cosa che fa l'italia per impedire sia la concorrenza al suo interno (tra italiani) e sia l'ingresso di investimenti dall'esterno (con la burocrazia, giustiza, lavoro ecc.).

      quando fai così è come se dichiarassi guerra agli altri.

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  4. Veramente lo schema CCF non prevede svalutazioni (e nemmeno il breakup dell'euro). Fermo restando che i mercati internazionali non hanno impedito a nessun paese che avesse interesse a svalutare di farlo: Uk Svezia Giappone Polonia... Perfino la Svizzera da 1,08 ha portato il peg a 1,20 e lo lascerà così finché gli tornerà comodo ! Quanto ai saldi commerciali per l'Italia e' sufficiente un equilibrio import - export (nessuna necessità, anzi, di scaricare problemi sui vicini ricercando surplus con politiche mercantilistiche). La combinazione di rilancio della domanda e intervento sul cuneo fiscale (come previsto dal progetto CCF) e' adeguata a cogliere questo obiettivo in un contesto di piena occupazione.

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    1. Il problema é nei tempi, se al 1/12/15 vengono dati 150 miliardi di CCF ai lavoratori e 150 agli imprenditori, i lavoratori li spendono e gli imprenditori li investono nei processi produttivi che però renderanno i loro prodotti più competitivi solo tra 6 mesi. Nel frattempo i 150 miliardi dei lavoratori saranno andati tutti in beni esteri. Solo quegli imprenditori abbastanza lungimiranti da usare, gia al 2 gennaio, i CCF per fare uno sconto sui loro prodotti riusciranno a beccare l'onda espansiva comportandosi come "svalutatori competitivi".

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    2. Nulla ci vieta di rilasciar i CCF immediatamente e interamente x le aziende e invece mendilmente x il mondo del lavoro autonomo e dipendente

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    3. I soldi (o meglio i CCF) li diamo agli imprenditori in funzione dei costi dei lavoro da essi sostenuti. Le aziende saranno quindi immediatamente più competitive, esporteranno di più e competeranno meglio con i prodotti importati. Quindi il maggior potere d'acquisto dato ai lavoratori non li spingerà a comprare prodotti stranieri ma si rivolgerà alla domanda interna. L'import aumenterà, si', per effetto dei maggiori acquisti di materie prime e di altri prodotti non sostituibili, ma solo in misura all'incirca pari al guadagno di export netto consentito dalla migliorata competitività delle aziende italiane.

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    4. x cattaneo
      da anonimo 11.29

      la svalutazione dell'euro esiste perché voi volete rendere scontabili in banca i ccf e questo intaccherà il mercato delle valute visto se sarà possibile. ma in realtà non avete mai chiarito se la banca centrale permetterà al settore bancario di fare questa operazione cambiando le leggi e i trattati attuali.


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    5. Non sò Dott. Cattaneo , non concordo solo con la parola "immediatamente". La mia azienda produce software, se mi danno 10.000 euro di CCF non li uso per abbassare i prezzi, li investo nella formazione del personale che però renderá il mio prodotto più competitivo tra sei mesi. Ce li ha altri 150 miliardi di CCF da dare agli italiani tra sei mesi così possono comprarsi i miei prodotti software migliorati?

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    6. Non è che do l'intero ammontare dei CCF tutti subito il giorno zero, li do gradualmente nel corso dell'anno. Lei si ritrova subito un mercato con più soldi da spendere e più domanda, e quindi vende di più. Nello stesso tempo i suoi margini migliorano perché il lavoro le costa di meno. E quindi guadagna anche quota nei confronti dei suoi concorrenti esteri (forse questo non è molto importante per il suo settore - e in questo caso le cambierebbe poco anche una svalutazione - ma per molti altri si').

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    7. Anonimo 27 settembre ore 23.55: Non c'è bisogno di cambiare nessuna legge e nessun trattato per rendere i CCF scontabili in banca. Sono titoli che possono essere comprati e venduti, come qualsiasi altro.

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    8. "Non è che do l'intero ammontare dei CCF tutti subito il giorno zero, li do gradualmente nel corso dell'anno".
      Bene! avevo capito male, questo già attenua il problema perché i cicli si accavallano.
      Se tuttavia si pensasse ugualmente ad introdurre uno sfasamento temporale tra le erogazioni all'impresa e quelle ai dipendenti ( come per esempio diceva sopra l'utente "il grossetano Marco F") si potrebbe ottenere un'effetto ancora migliore.
      A questo punto l'affermazione di Bagnai di cui sopra "prima si svaluta e poi si fa politica espansiva" sarebbe superata da "prima si migliora la competitività delle azienda e poi si fa politica espansiva". Direi che forse lei si fida degli imprenditori italiani un po di più di Bagnai, e tramite i CCF gli lascerebbe decidere come migliorare la competitività della loro azienda, se abbassando i prezzi subito (come fa una svalutazione competitiva) o migliorando la qualità del prodotto dandogli in questo caso anche dopo un po' di tempo in più.

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    9. x cattaneo

      c'è bisogno eccome perché i ccf essendo utilizzabili per pagare le tasse riguardano la materia fiscale e l'europa ha già inserito nei trattati che qualsiasi cosa abbia a che fare con la materia fiscale va concordata in sede europea già oggi.







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    10. X anonimo della 11.26: i trattati valgono finché li rispetti.

      X anonimo delle 11.17: condivido la dilazione nel rilascio in favore dei dipendenti e degli autonomi. Comunque anche in rilascio integrale o parziale a queste categorie non comporterebbe un aumento dei Condumi immediato e totale, così come non tutti gli imprenditori destineranno il netto ricavo dei CCF x R&S o x abbassamento prezzi ma in combinazione dei due. Comunque anche nella seconda ipotesi si beneficerà sua sul mercato estero che di quelli interno di uno "scivolamento" verso il basso della curva di offerta.

      Chiedo al professore: in questo contesto deflattivo (non inflazione in calo ma proprio deflattivo) c'è da aspettarsi qualche problema ulteriore x lo smaltimento dell'invenduto (magazzino) accumulato dalle aziende fino ad ora?

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    11. Poi non è vero che "qualsiasi cosa abbia a che fare con la materia fiscale va concordata in sede europea già oggi". Se fosse così esisterebbe l'unione fiscale. Ma non è così.
      Quanto al magazzino, le aziende hanno comunque tutto l'interesse a smaltirlo, alle migliori condizioni possibili. Se proseguisse la deflazione e il meglio che si potesse fare fosse venderlo in perdita, meglio che non venderlo affatto e prendersi una perdita totale ! fermo restando che proprio la forte spinta alla domanda consentita dai CCF è il modo più efficace per invertire il trend deflattivo.

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    12. x grossetano
      se non vuoi rispettare i trattati allora non puoi neanche usare l'euro e in parallelo un'altra moneta come i ccf. puoi emettere ccf solo dopo essere uscito dall'eurozona. devi fare una battaglia politica in sede europea.


      x cattaneo
      i trattati attuali servono a questo ovvero a portare verso una unificazione graduale delle varie materie fiscali, bancarie, politiche ecc. verificate con giuristi esperti e vi diranno che i ccf (nella forma che prevedete voi) va concordata in sede europea.

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    13. Questo può essere stato il desiderio di alcuni di quelli che hanno concepito i trattati, ma non è quello che dicono. L'unificazione fiscale NON è prevista dai trattati. Diversamente, tra parentesi, i tedeschi non li avrebbero mai sottoscritti. E gli stessi tedeschi hanno solennemente stabilito il principio che i trattati sono, comunque, subordinati alle costituzioni nazionali.
      Molto più banalmente, va anche ricordato che senza introdurre i CCF o qualcosa che ottenga effetti analoghi, alcuni trattati (e in particolare il fiscal compact) sono ARITMETICAMENTE inapplicabili. Vedi qui.

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    14. legga bene le parole: servono a "portare" verso una unificazione. che poi ci troviamo in uno stallo è un altro discorso.

      se persino 80 euro sono esaminati dalle autorità europee (padoan) figuriamoci 200 miliardi di ccf.

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    15. E infatti io ho scritto che "portare" verso l'unificazione può essere stato il desiderio dei redattori dei trattati. Ma l'unificazione nei trattati non c'è.
      Quanto "agli 80 euro esaminati dalle autorità europee": queste "autorità" esaminano ciò che gli porti (magari perché vuoi ottenere una certa risposta). Francia e Spagna sforano il 3% deficit / PIL, la Germania sfora il 6% surplus commerciale / PIL e non succede rigorosamente niente.
      Se l'Italia sfora (o emette i CCF) la UE che fa ? ci manda un esercito (che non ha ?) commina una sanzione (che non ha comminato a nessun altro, e che comunque sarebbe una frazione minima rispetto ai benefici che i CCF sono in grado di produrre ?)

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    16. militari? no. peggio. l'italia sarà commissariata

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    17. E poi insieme commissariano la Spagna ? e un anno dopo la Francia ? e poi se stessi ? Non scherziamo, il gioco sta finendo.

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    18. la spagna ha già perso le 13esime agli statali...
      alla grecia hanno praticamente dimezzato lo stato...

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    19. i commissariamenti non si fanno tutti insieme ma gradualmente nel corso dei prossimi 10 anni...prima o poi toccherà anche alla francia che al momento essendo al 100% di pil ha ancora anni davanti a sé...la germania non ha bisogno di essere commissariata prché i tedeschi le leggi se le fnano da loro...non devono subire pressioni da nessuno..

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    20. Il punto è che questi "commissariamenti nascosti" stanno aggravando i problemi invece di risolverli e questo è più evidente, ogni giorno che passa. E in Germania ci si rende sempre più conto (vedi il crescente consenso ad AfD) che l'unico risultato, per loro, sarà di subire il default di tutti i commissariati. Questa follia non durerà per altri dieci anni. Neanche per uno, a mio modesto avviso.

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    21. può durare se i paesi accettano questo "downsizing" cioè impoverimento. se si accetta che la disoccupazione sia strutturale. se nonostante l'impoverimento nessuno protesta.

      la germania subirà un impoverimento a causa dei paesi periferici in crisi ma la germania vede di buon occhio la deflazione, l'austerità, "tirare la cinghia" è un detto tedesco. e questo è un gande problema.

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    22. Non sono previsioni facili: ma un fenomeno come l'ascesa di AfD è, appunto, un'indicazione che anche in Germania l'atteggiamento dell'opinione pubblica sta mutando.

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    23. se AFD dovesse vincere le elezioni non eliminerà l'euro ma lo difenderà. ecco perché la gente non vota. stessa cosa faranno i aprtiti italiani che dicono di essere antieuro perché il ptoere ha bisogno di una opposizione che recita quella parte.

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    24. Loro non parlano tanto di eliminare l'euro quanto di farne uscire i paesi mediterranei. E' comunque una forma di scioglimento dell'eurosistema attuale.

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    25. perché sono all'opposizione. li mandi al governo poi vede come cambiano casacca. e oviamente anche nome del partito.

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